![big-eyes-amy-adams-tim-burton](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2015/01/1411112232_big-eyes-amy-adams-tim-burton-590x331.jpg)
Uscito il primo gennaio, Big Eyes è il nuovo atteso film di Tim Burton. Dopo Alice in wonderland -successo al botteghino ma campione di critiche negative- con Dark Shadows il regista di Edward mani di forbice sembrava aver ritrovato un po’ del guizzo e della magia che l’avevano reso famoso al mondo, ma con questo nuovo capitolo della sua filmografia sembra disilludere completamente le aspettative.
![Margaret-Keane-lisa-marie](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2015/01/Margaret-Keane-lisa-marie-590x590.jpg)
Il film nasce da un’idea di Scott Alexander-Larry Karaszewski che da anni stavano cercando di portare sul grande schermo la vera storia di Margaret Keane, pittrice amatoriale le cui opere negli anni cinquanta e sessanta conobbero incredibile fortuna e notorietà. Ma non lei… Il marito, Walter Keane, difatti fece credere a tutti di essere l’autore delle opere, imponendosi come figura carismatica della coppia e relegando l’autrice dei quadri a misera operaia nascosta nello studio.
![Tim Burton e Amy Adams sul set del film big eyes](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2015/01/720x405-MCDBIEY-EC008_H-590x331.jpg)
Walter Keane ebbe il merito di capire e anticipare un meccanismo che sarebbe stato parte integrante della poetica di Warhol (che si dichiarò fan delle opere di Margaret Keane), la riproducibilità e la massima mercificazione dell’arte; non accettato dai circuiti istituzionali vendette le “loro” oepere anche al supermecato, facendone cartoline e poster accessibili a tutti. La fortuna delle opere di Margaret Keane potremmo dire oggi fu merito di una campagna di viral marketing. Ben presto tutti furono pazzi d’amore per i bambini con gli occhioni tristi dell’artista, che divennero la sua cifra stilistica indonfondibile, personaggi del jet-set e del mondo dello spettacolo non tardarono quindi a farsi ritrarre – incrementadone la fortuna.
![Natalie Wood in posa per Margaret Keane.](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2015/01/10900140_10152649144775028_3952480157062653528_o-585x590.jpg)
Il film inizialmente doveva essere solo prodotto da Tim Burton, in seguito però Scott Alexander e Larry Karaszewski decisero di limitarsi alla sceneggiatura e di affidare la regia a Burton stesso. Big Eyes purtroppo non decolla mai e si trascina in una sequela di episodi stanchi e diretti con poco nervo, sprofondando nell’imbarazzo di un finale grottesco e diretto in maniera ridicola. Strano pensare come lo stesso team (sceneggiatori e regista) esattamente 20 anni fa avevano dato alla luce un capolavoro come Ed Wood. Sulla carta gli ingredienti per replicarne la buona uscita c’erano tutti, lì sono rimasti.
![Krysten Ritten big eyes](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2015/01/208396_365567283540622_596363181_n-590x301.png)
Christoph Waltz nel ruolo del prepotente e frustrato Walter Keane è un po’ troppo sopra le righe e cade nella macchietta, brava invece Amy Adams nel ruolo di Margaret, che fornice invece un’interpretazione più delicata e sfaccettata del suo complesso personaggio. Unica vero rivelazione, per il pubblico del grande schermo, l’incredibile Krysten Ritten -nel ruolo dell’amica eccentrica ma di buon senso- l’unico soffio di vita di questo biopic stantio – la Ritten agli amanti del piccolo schermo era già nota per il serial cult Don’t Trust the B—- in Apartment 23.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=_RqPl5i1Mk4[/youtube]
Menzione d’onore anche ai brani originali di Lana del Rey per la colonna sonora curata dal fedelissimo a Burton Danny Elfam: Big Eyes e I can fly, sognanti e fatati.
Dopo avervi inserito Big Eyes chiudiamo il libro delle grandi occasioni mancate sperando di non doverlo riaprire troppo presto, nel frattempo qualcuno svegli Tim Burton dal coma, grazie.
![Big_Eyes_Tim_Burton_poster](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2015/01/Big_Eyes_Tim_Burton_poster-397x590.jpg)