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Giorgio Ciam: 48 opere dal 1969 al 1996 in mostra a Milano da Sotheby’s

GIORGIO CIAM
a cura di Elena Re

giorgio ciam 

48 opere dal 1969 al 1996 in mostra a Milano da Sotheby’s
Milano, 14 – 30 Gennaio 2015

In collaborazione con l’Archivio Giorgio Ciam, Sotheby’s inaugura il 14 gennaio 2015 la mostra personale Giorgio Ciam a cura di Elena Re.

La mostra a Milano, allestita nella sede di Palazzo Broggi, è di fatto un progetto culturale mirato a presentare l’opera di Ciam, mettendo in luce gli aspetti essenziali di una ricerca affascinante, condotta attraverso la fotografia dal 1969 al 1996. Ma il focus dedicato a questo importante autore vuole anche essere un momento di dialogo sull’arte italiana, sulla sua qualità e sulla sua bellezza. È quindi significativo che le 48 opere esposte provengano da numerose collezioni private oltre che dall’Archivio dell’artista, creando una visione corale e offrendo anche lo spunto per un approfondimento che parte dalla poetica di Giorgio Ciam.

GIORGIO CIAM
GIORGIO CIAM, Allo specchio, 1977, fotografia b/n, 59 x 50 cm
Collezione privata, Varese

Attraverso un’ampia selezione di lavori chiamati all’appello per questa presentazione, l’idea curatoriale della mostra è appunto quella di “entrare” nell’opera di Ciam e di percorrerla nelle sue molteplici sfaccettature.

Mediante la fotografia Ciam ha analizzato nel profondo la propria dimensione esistenziale. E così, la mostra intende raccontare l’iter di un autore che negli anni ’70 ha fatto parte della Body Art internazionale e che negli anni ’80 e ’90 non ha smesso di utilizzare il mezzo fotografico, perseguendo la ricerca della propria identità con esiti sempre nuovi e di grande anticipazione.

GIORGIO CIAM
GIORGIO CIAM, Autoritratto nel paesaggio, 1980, 6 fotografie a colori con intervento, 63.2 x 63.8 cm cad.
Collezione La Gaia, Busca

Il percorso espositivo presenta dunque lavori fotografici che sono “icone” dell’opera di Ciam, e inoltre propone importanti lavori – talvolta inediti – dove la fotografia lascia spazio al disegno, al collage, alla scultura. Tanto che la mostra può trasformarsi in una vera e propria scoperta, in un luogo ricco di novità, in cui ritrovare un clima di sperimentazione a tutto tondo, un’esperienza tra arte e vita.

GIORGIO CIAM
GIORGIO CIAM, Classico nascosto, 1983, pennarello acquerellato su carta, 73 x 50.5 cm
Archivio Giorgio Ciam

Lavorando nell’ambito del Comportamento – afferma la curatrice – Giorgio Ciam si è concentrato sul proprio corpo, sul volto. La sua è un’identità continuamente scandagliata, rielaborata, mai colta appieno. Utilizzando il fotomontaggio o l’intervento pittorico sulla fotografia, Ciam può infatti trasformarsi, essere un altro. Come pure, praticando la performance e avvalendosi del mosso fotografico, può ricercare se stesso senza mai trovarsi totalmente. Ma proiettando i suoi lavori sul proprio corpo impegnato in un’azione comportamentale e ottenendo fotografie da questa stratificazione di più immagini, egli può vedere e rivedere se stesso.

E andando oltre, – continua Elena Re – con il ritaglio, la cancellazione, il collage, il décollage, può addirittura avventurarsi nel profondo. Proprio qui, il disegno e la scultura diventano parte di una ricerca complessa, strumenti per innescare il vortice caleidoscopico di una visione infinita. Con un approccio solo in apparenza autoriflessivo, – conclude la curatrice – Giorgio Ciam chiama in gioco la condizione postmoderna. Il corpo è dunque un paesaggio che accoglie un universo di possibili racconti, mettendo in scena e dibattendo questioni filosofiche tutt’oggi aperte.

La mostra è arricchita da una raccolta di documenti originali (libri d’artista, pubblicazioni, manoscritti, inviti, fotografie di documentazione) provenienti dall’Archivio Giorgio Ciam.  Il catalogo Giorgio Ciam che accompagna la mostra da Sotheby’s è a cura di Elena Re.

GIORGIO CIAM
GIORGIO CIAM, Ritratto in controluce, 1993, fotografia a colori, 71 x 97 cm
Archivio Giorgio Ciam

Giorgio Ciam nasce a Pont-Saint-Martin (Aosta) nel 1941. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Torino, si dedica a una ricerca antropologica condotta attraverso il mezzo fotografico a cui non è estraneo un aspetto performativo-teatrale, che si evidenzia nei primi anni soprattutto con la realizzazione di Sculture Ambiente e di Teatri Scultura.

Negli anni ’70 fa parte della della Body Art internazionale e intrattiene frequenti rapporti di scambio e confronto con gli altri protagonisti europei, portando avanti un lavoro teso ad approfondire l’uso della fotografia. Sviluppa la propria ricerca nell’ambito del Comportamento, e si focalizza sul corpo – in particolar modo sul volto – concentrandosi sull’analisi della propria identità come tramite per un rapporto con l’altro. Per far questo, la sua fotografia entra spesso in relazione con il disegno, la pittura, la scultura, il collage, da lui considerati come materia ugualmente necessaria.

Nel 1974 la sua ricerca espressiva è presentata nel volume di Lea Vergine Il corpo come linguaggio (La “Body-art” e storie simili), Prearo Editore. Nel 1975 Giancarlo Politi lo inserisce nel numero speciale di Flash Art (n. 52-53) dedicato agli artisti italiani e stranieri che utilizzano il mezzo fotografico. Lo stesso anno Renato Barilli lo coinvolge nel progetto Aspetti del comportamento, con un libro e una mostra personale a Padova, allo Studio d’Arte Eremitani.

A Torino lavora con le gallerie Christian Stein e Franz Paludetto/LP220, a Berna con Erika+Otto Friedrich, e le sue opere sono presentate in varie occasioni espositive pubbliche, sia nazionali che internazionali. Nel 1995 realizza un’ampia mostra antologica al Forte di Bard (Aosta). Numerosi sono i suoi libri d’artista e le pubblicazioni che spesso accompagnano le mostre. Muore a Torino nel 1996. Nel 2007, in occasione della personale a Prato alla Galleria Enrico Fornello, la casa editrice Gli Ori pubblica il libro Giorgio Ciam – Dentro il sogno 1969-1995, a cura di Elena Re, primo volume della collana Progettosettanta.

Nel 2010 il lavoro di Ciam è proposto nella collettiva Geografia senza punti cardinali – La fotografia nell’arte degli anni ’70 in Italia, a cura di Elena Re, presso la Galleria Giorgio Persano, a Torino. Nel 2012 P420 Arte Contemporanea gli dedica uno stand a MIA – Milan Image Art Fair, e lo include nella collettiva Un’opera × un libro d’artista nella galleria di Bologna. Nello stesso anno Mummery+Schnelle, che nel 2011 lo aveva presentato ad Artissima nella sezione Back to the Future, propone una personale a Londra, a cura di Elena Re.

Nel 2013 A Palazzo Gallery lo presenta a Miart, Dallas Art Fair e Art Brussels, e gli dedica la mostra Giorgio Ciam – Sulla pelle presso la galleria di Brescia. Il 14 gennaio 2015 Sotheby’s inaugura la mostra personale Giorgio Ciam nella sede di Palazzo Broggi a Milano. Il catalogo e la mostra da Sotheby’s sono a cura di Elena Re.

giorgio ciam

 

www.sothebys.com

 

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