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Sgarbi denuncia la vendita spudorata di un Annibale Carracci da Christie’s

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“Vendita spudorata!” Queste sono state le parole pronunciate da Vittorio Sgarbi venuto a conoscenza della messa all’asta da Christie’s a New York lo scorso 28 gennaio di un’opera di Annibale Carracci e corso a denunciare l’accaduto ai Carabinieri di Bologna.

Si tratta della Vergine orante”, un capolavoro della pittura italiana a cavallo tra il XVI e XVII secolo attribuito alla mano di Annibale Carracci dall’esperto Daniele Benati, professore dell’Università di Bologna e consulente di vari antiquari della città. L’opera apparteneva ad una collezione privata bolognese fino al 2013, quando era stata battuta da Dorotheum a Vienna per €389.300. E ora “in condizioni poco chiare” – afferma il noto critico – ha spiccato il volo per New York.

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

“Ironia della sorte, il capolavoro scompare dall’Italia proprio adesso che nel capoluogo emiliano, sabato prossimo, s’inaugura una grande mostra sulla pittura bolognese, in Palazzo Fava, là dove sono custoditi i più importanti affreschi di Annibale Carracci” – spiega Sgarbi nell’esposto ai Carabinieri che hanno aperto un’inchiesta conoscitiva.

“Un dipinto in ottimo stato di conservazione” – lo definiva Christie’s nel catalogo, prima di assegnare l’opera ad un nuovo proprietario per$965.000 lasciando gli italiani a bocca asciutta.

E ora a Bologna gli esperti si mangiano le mani: “Avremmo potuto acquistarla noi, ma nessuno ce l’ha proposta” – ha affermato Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae.

Vergine orante di Annibale Carracci
Vergine orante di Annibale Carracci

Mentre Sgarbi si scatena: “Davanti a questa spudorata vendita in America di un capolavoro che stava in Italia, a Benati e ad altri esperti e tutori del patrimonio artistico, come Carlo Ginzburg, Tomaso Montanari e Anna Ottani Cavina, tanto preoccupati per lo spostamento di 300 metri di un dipinto di Raffaello, dalla Pinacoteca al più nobile palazzo Fava, chiedo: perché non si sono agitati e non hanno protestato per questa scandalosa esportazione abusiva? Di cui, se non perché omertosi o distratti, non potevano non essere informati. Perché, non hanno promosso raccolte di firme o presentato un esposto (con Italia nostra o Bologna loro) al ministro Franceschini e al nucleo tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri, per recuperare l’opera, sottratta al patrimonio artistico italiano? E Dio non voglia che, nonostante la perizia di Benati, il Carracci sia stato esportato regolarmente per l’ignoranza di un funzionario. In questo caso il silenzio delle anime belle sarebbe ancora più grave e, aldilà del reato, sfiorerebbe la complicità. Una intollerabile trahison des clercs, o un’improvvisa amnesia?”

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