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Ferrara, mille firme contro Sgarbi. La gestione della cultura sotto accusa

Le pillole verdi anticovid di Sgarbi e Gulinelli Le pillole verdi anticovid di Sgarbi e Gulinelli
Le pillole verdi anticovid di Sgarbi e Gulinelli
Le pillole verdi anticovid di Sgarbi e Gulinelli

La cultura ferrarese alza la voce e invia una lettera di protesta alle istituzioni. Al centro della discussione lo strapotere del presidente di Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi.

Da luglio 2019 Ferrara ha subito scelte politiche che riteniamo essere contro l’interesse collettivo e vogliamo porre alla Vostra attenzione.

Inizia con queste parole la lunga lettera che un comitato di professionisti del settore cultura di Ferrara ha indirizzato all’ormai ex ministro Franceschini, al presidente Unesco Bernabè e all’assessore regionale Felicori. Un testo dettato dall’insofferenza di non essere ascoltati, dal senso di ingiustizia di essere esclusi da una questione pubblica, dalla necessità di essere tutelati.

La lettera, che potete leggere a questo link, è accompagnata da un appello che in pochi giorni ha raccolto circa 1000 firme a sostegno della protesta. Tra i firmatari spiccano i comi dell’illustratore Emiliano Ponzi, del genetista Guido Barbujani, del teologo Piero Stefani, del pianista Hugo Saul Aisemberg, dell’ex presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani, dell’attore e regista Giuseppe Gandini, degli artisti Andrea Amaducci e Alessio Bolognesi.

Al centro della discussione i primi diciotto mesi della giunta Fabbri con, in particolare, le mancate decisioni dell’assessore Marco Gulinelli e le continue ingerenze di Vittorio Sgarbi. Per maggiore chiarezza sulla vicenda riportiamo il comunicato stampa del comitato delle Sardine ferraresi, che si fa portavoce della protesta.

Il comunicato 

Guide turistiche, insegnanti, librai, docenti universitari, bibliotecari, musicisti, scrittori, cooperatori, artisti, editori indipendenti, ricercatori, attivisti di associazioni di volontariato e di promozione sociale. Giovani o meno, esperti e novizi. I 350 operatori culturali e intellettuali che nel giro di un weekend hanno sollevato la protesta contro le istituzioni ferraresi sono stati rapidamente affiancati dalle firme dei cittadini, raggiungendo circa il migliaio. E la raccolta prosegue incessantemente sul sito https://appelloculturaferrara.wordpress.com/.

L’appello è stato rivolto all’oramai ex ministro Franceschini – sperando che con i tempi dovuti anche il nuovo esecutivo presti attenzione ai tessuti culturali locali – al presidente Unesco Bernabè e all’assessore regionale Felicori per denunciare il biennio deplorevole che l’assessorato alla cultura, eterodiretto da Vittorio Sgarbi, sta conducendo a Ferrara. Si tratta di professionisti di un settore in difficoltà, di volontari e di irriducibili amanti della cultura ferrarese, stanchi di una politica fatta di tanti annunci roboanti e poca sostanza. Levati lustrini e palette, al netto di presidenti onorari altisonanti e opinabili coadiutori artistici, i primi diciotto mesi dell’assessore Marco Gulinelli dimostrano una mancanza totale di prospettive e progettualità. La preoccupazione di chi lavora nel settore comincia a farsi sentire, anche per l’assenza di una prospettiva di rilancio sul piano turistico del nostro patrimonio monumentale e museale.

Ogni critica che esce pubblicamente senza rivolgersi al sistema nel suo complesso e senza sfociare in un respiro collettivo è solo vanità. I firmatari stessi non potevano replicare al narcisismo del Palazzo con altro narcisismo, così hanno deciso di mettersi a confronto davanti a un documento scritto. La lettera è un grido di dolore e attenzione per Ferrara, la sua cultura e la sua bellezza che
sono e devono rimanere patrimonio di tutti e non di qualcuno.

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