Situazione “allarmantissima” per gli affreschi di Giotto, di Simone Martini e di Pietro Lorenzetti nella Basilica di San Francesco ad Assisi. A dichiararlo è l’architetto Francesco Scoppola, direttore generale per le Belle Arti del Ministero per i Beni Culturali.
A minacciare lo stato di salute dei capolavori del Trecento questa volta non sono disastri naturali, è un restauro “troppo sicuro di sé” che sta dando risultati scioccanti, come dimostra la Cappella di San Nicola all’interno della Basilica, dove l’intervento dell’équipe è già terminato. Scalatura cromatica e chiaroscuri sono completamente diversi da quelli originali realizzati dalla bottega di Giotto – affermano gli esperti. E lo stesso per i Santi affrescati da Simone Martini: immagini appiattite e spogliate di dettagli, come è successo anche alla Madonna del trittico della Cappella.
Attualmente sono sotto restauro gli affreschi del Lorenzetti nel transetto sinistro della Basilica inferiore ed è in corso una pulitura del paramento di pietra del Subasio. Ma non si prospettano risultati migliori a giudicare dalle zone già restituite alla vista.
Tuttavia i Frati del Sacro Convento smentiscono, affermando che i restauri sono sempre stati tutti autorizzati, verificati e apprezzati da autorità competenti, e che non c’è ragione di considerare la situazione “allarmantissima”, come l’ha definita Scoppola.
E se i tecnici parlano di “effetto pizzeria”, Padre Mauro Gambetti replica in un’intervista: “Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione del genere, ma mi pare strano che a due anni di distanza emerga tale rilievo per la Cappella di San Nicola, dove nel corso dell’ultimo sopralluogo i due tecnici mi risulta che non siano nemmeno entrati. In parte mi ripeto, se i lavori furono apprezzati in corso d’opera dal Ministro Galan e dai suoi collaboratori e, alla fine dei restauri della Cappella, dallo staff del ministro dei Beni culturali Ornaghi, un motivo ci sarà. La verità è che tutto l’intervento, condotto dal restauratore capo Sergio Fusetti, maestro universalmente stimato per la sua alta competenza e passione, è stato svolto sempre con l’autorizzazione della Sovrintendenza dei Beni culturali dell’Umbria che, dopo aver seguito passo passo il restauro, ha apprezzato il risultato finale. Quell’intervento fu accompagnato con interesse anche dal Dott. Giuseppe Basile dell’Istituto Superiore Centrale per il Restauro, recentemente deceduto”.
Sembra comunque che la commissione tecnica voglia bloccare il restauro del Sacro Convento.