Dopo l’esposizione milanese dal 7 al 9 aprile, l’appuntamento da Farsetti è a Prato con la mostra (11-18 aprile) dei lotti che andranno in asta tra il 16 e il 18.

La vendita inaugura la stagione con due cataloghi tra arredi, dipinti antichi, del XIX e XX secolo. Gli esperti del settore della casa d’aste hanno raccolto opere, alcune di grande interesse artistico e storico, per 700 lotti che andranno esitati in tre giornate.

La mostra dei lotti si svolge dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (viale della Repubblica). Tra i top lot dell’asta dedicata all’antico si segnalano un rilievo a fregio continuo in marmo bianco, inizio del XIII secolo, di un maestro romanico dell’Italia meridionale (40-60.000 €), che raccontano la “Vita di Giuseppe” e una “Veduta ideata” del Vanvitelli (80-100.000 €).

Spicca “La Piazzetta” di Luca Carlevarijs (280-380.000 €), un olio su tela di cm. 82,5×99,7.  Trasferitosi a Venezia sedicenne, Carlevarijs fu influenzato nella sua formazione da Salvator Rosa, Andrea Locatelli e Gasparo Vanvitelli, dedicandosi allora alla “veduta ideata”.

Come spiegato bene nella scheda del catalogo, intorno al 1690 Carlevarijs – seguendo ancora l’esempio del Vanvitelli – inizia a dipingere vedute veneziane secondo le regole della prospettiva ottica, centrale e accidentale, e l’uso della “camera oscura”. Realizza nel suo repertorio paesaggistico tutti i motivi della veduta: l’intento celebrativo e documentario e l’osservazione della vita quotidiana.

Gran parte delle sue opere furono acquistate dai nobili inglesi e alcune si trovano nel Castello di Windsor. Particolarmente felice anche nella resa delle figure che popolano i suoi paesaggi, le “macchiette”, Carlevarijs rimane non solo l’iniziatore della veduta veneziana, ma anche uno dei suoi maggiori esponenti.

Questa veduta della Piazzetta rappresenta una delle testimonianze maggiori del Carlevarijs pittore delle scene veneziane. Si riporta la scheda breve ma incisiva che descrive il dipinto nella monografia sull’artista di Aldo Rizzi: “Il Carlevarijs ha trattato più volte questo tema, ma non con un punto di vista rialzato, come qui, che costituisce un’autentica novità. Alcune macchiette discendono dal repertorio bozzettistico del Victoria and Albert Museum di Londra” (Rizzi, p. 90).

Per il catalogo dedicato all’Ottocento si segnalano un gruppo di opere di Galileo Chini, sculture di Vincenzo Gemito, uno studio del livornese Plinio Nomellini, un “Autoritratto” disegno a china di John Singer Sargent (25-30.000 €), “Garibaldi ad Aspromonte” di Giovanni Fattori del 1862 (100-120.000 €) e una delicata figura femminile ritratta nel 1872 da Raffaello Sorbi (40-60.000 €).

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