In un epoca in cui è sempre più facile sentire parlare di fuga di cervelli all’estero, c’è ancora chi è capace di guardare alla storia del proprio Paese con orgoglio ed ammirazione, riconoscendo la grandezza di chi ha cambiato il corso degli eventi con invenzioni epocali, sapendo riconoscere e scommettere sulle giovani eccellenze contemporanee.
Lo ha dimostrato il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano ospitando fino al 16 agosto 2015 una mostra per celebrare il genio e le creatività italiane attraverso oggetti e storie che rappresentano eccellenze a livello mondiale negli ambiti della tecnologia e del digitale. La mostra progettata da Make in Italy CDB ONLUS, che presenta una seconda location presso lo spazio Tim in Expo 2015, accompagna il visitatore in un viaggio lungo 50 anni attraverso oggetti, installazioni, video, ed interviste ai maggiori protagonisti dei cambiamenti scientifici e tecnologici del nostro Paese.
Si parte dagli anni 60, che hanno assistito alla nascita del primo computer da tavolo al mondo, grazie all’esperienza dell’italiano Pier Giorgio Perotto e dei suoi collaboratori. La P101, madre dei pc contemporanei, venne presentata a New York nell’ottobre del 1965 con un design sobrio ed innovativo. “Nel 1965, alla Grande Esposizione Universale, sbarcò, in maniera quasi clandestina, un prototipo italiano” dichiara Riccardo Luna curatore della mostra, “destinato davvero a cambiare il mondo: la Programma 101, nota anche come P101, il primo personal computer della storia. A 50 anni da quel debutto internazionale, la Fondazione Make in Italy ha scelto un’altra Expo, quella del 2015 a Milano, per celebrare i pionieri della P101 e con loro mezzo secolo di innovazioni italiane.” Attraverso la macchina per scrivere Olivetti Valentine e Olivetti ET 101, si passa agli anni 70 che videro la nascita del primo microprocessore monolitico commerciale Intel 404. L’invenzione porta il nome di Federico Faggin, ospite d’eccezione alla serata inaugurale della mostra. Il salto negli anni 80 avviene con il grande successo ottenuto sul mercato mondiale dal personal computer M24 della Olivetti e dall’attrezzo ginnico ideato da Technogym Unica che permette l’esecuzione di più di 25 differenti esercizi in 1,5 metri quadrati di spazio.
E’ il gruppo Fiat a fare da padrone agli anni 90 con una nuova tecnologia di iniezione elettronica per i motori diesel: la Common Rail. Essa portò molti vantaggi nel settore automobilistico: consumi ridotti, meno rumore, maggiori prestazioni e comfort di guida. Attraverso il Volcase, un completo di software per avviare un provider in tutto il mondo e l’avvento della prima scheda prepagata Tim, si approda nel nuovo millennio. Arduino trasforma la tecnologia in uno strumento fruibile a tutti con la sua scheda elettronica Arduino Uno; Nel 2006 viene lanciata la prima Nintendo Wii attraverso l’utilizzo dei MEMS, Microsistemi Elettromeccanici. Nel 2007 Marco Astorri e Guy Cicognani scoprono la plastica “pulita” costruendo la lampada modello Miss Sissi di Flos.
Il padre della bicicletta elettronica si chiama Carlo Ratti: nel 2010 realizza la sua prima Copenhagen Wheel, un disco rosso montato sulla ruota posteriore del mezzo. Passando davanti alla prima stampante in 3D e al primo occhiale in carbonio realizzato dal marchio Italia Indipendent, si arriva di fronte ad una conquista dal gusto spaziale: la prima macchina espresso a capsule capace di lavorare in condizioni di microgravità. Progettata e costruita dall’italiana Argotec, insieme a Lavazza e in partnership con l’Agenzia Spaziale Italiana, è stata l’astronauta Samantha Cristoforetti ad avere l’onore di testare per prima il prodotto sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il tributo a geni e creatori, nostri connazionali, sembra non concludersi qui. Come rivela il curatore Riccardo Luna: “Per il futuro, vorremmo
che questa mostra andasse in giro per il mondo a raccontare l’innovazione italiana e pensiamo di realizzare una versione interattiva per le scuole, perché i ragazzi possano sperimentare in prima persona queste innovazioni”.
2 Commenti
ora che ho letto l’articolo sono curiosa di visirare la mostra.
Molto interessante. Breve articolo ricco di contenuti. Sono curioso di visitare questa mostra!