E’ una Roma svogliata e grigia quella che ospita l’uscita di scena della regina della moda italiana, la “sarta della Dolce Vita” Micol Fontana.
La chiesa, scelta per l’ultimo addio è quella di Sant’Eugenio, piazzale delle belle arti. Ad arrivare per primi, insieme al feretro, sono i nipoti della stilista che aveva prematuramente perso l’unica figlia. Si contano poche persone, i più intimi, i membri della Fondazione Fontana e gli amici più stretti.
Mentre il cielo su Roma si fa sempre più scuro, all’interno della basilica il sacerdote dà l’ultimo saluto alla cara Micol, ma è l’intervento del nipote a far scattare un applauso fragoroso quando, dall’altare, ricorda la grandezza professionale ed umana della cara zia ma punta il dito, senza tanti giri di parole, sulla colpevole assenza delle istituzioni.
Al termine della cerimonia il nipote di Micol si sfoga così ai nostri microfoni:
INTERVISTA NIPOTE DI MICOL FONTANA:
E’ il consigliere di opposizione Lavinia Mennuni (Fdi-An) l’unico esponente politico presente ai funerali di Micol Fontana. La totale assenza delle istituzioni è stata sottolineata al termine della cerimonia funebre dalla Mennuni con queste parole: ” Io trovo che sia vergognosa l’assenza delle istituzioni perché le sorelle Fontana non sono state solo delle illustri ed eccellenti cittadine di Roma ma proprio italiane, avendo portato il made in Italy in tutto il mondo. Dopo di loro sono venuti i Valentino, gli Armani e tutti gi altri. Tre donne veramente eccellenti, io ho anche proposto di intitolare una strada a Micol Fontana, quindi ora vedremo se la maggioranza di governo della città riterrà di farlo. Io, francamente, mi sarei aspettata la presenza, se non del Sindaco Marino almeno dell’assessore alla Cultura. Lo ha molto ben sottolineato il nipote dall’altare e concordo con la sua riflessione. Spero che il Comune vada a dare sostegno al progetto per il museo, so che è stata data una sede per dare più spazio alla Fondazione, che raccoglierà tutto ciò che di storico è in possesso della stessa. Una sorta di Museo delle Sorelle Fontana peraltro in una cornice di grande prestigio nel centro storico di Roma. Spero che questo seme possa germogliare. Speriamo che ci sia una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per grandi realtà imprenditoriali, culturali e storiche del nostro Paese.”
Per la cronaca il sindaco di Roma Ignazio Marino si era espresso, appena venuto a conoscenza della morte della signora della moda, con parole che oggi suonano di pura circostanza: ” Voglio esprimere, a nome mio e della città di Roma, profondo cordoglio per la scomparsa di Micol Fontana, straordinaria protagonista della moda e dell impresa romana e del nostro Paese”. E ancora: “è stato un privilegio conoscere la signora Fontana ed accoglierla in Campidoglio insieme alla famiglia per festeggiare il suo centesimo compleanno con una mostra evento nei musei capitolini. Ricordo con grande emozione quella ricorrenza che è stata per tutti noi anche l occasione per celebrare una Eccellenza italiana. Un simbolo indelebile di Sapere e creatività, del quale continueremo a fare tesoro”. Nessuno, della giunta Marino era presente stamattina lunedì 15 giugno alle esequie di madame Micol nella splendida cornice della basilica di Sant’Eugenio. Nessun simbolo ad omaggiare, al di là di parole che suonano, appunto, di mera circostanza.
Infatti, come abbiamo riportato sopra, le parole del nipote, più amareggiato che non in vena di polemizzare, sono state molto pesanti. Per porre l’attenzione di noi tutti su quanto le istituzioni italiane siano troppo spesso assenti, quando si tratta di rendere omaggio a personalità che hanno dato lustro al nostro Paese nel mondo intero.
A onore del vero l’assessore all’Economia e Sviluppo di Roma capitale Marta Leonori aveva dichiarato nei giorni scorsi: “La scomparsa di Micol Fontana ci addolora perché con lei scompare una grande protagonista della moda italiana. Tuttavia non scompare il suo grande insegnamento: la sua lezione resta viva nelle giovani generazioni che ancora oggi, grazie alla Fondazione di cui fino all’ultimo Micol Fontana è stata presidente, apprendono attraverso i Laboratori annuali a concepire e realizzare opere sartoriali di grande valore, ad amare il lavoro e il sacrificio. Micol Fontana è stata una donna forte, creativa e profonda. Roma le deve molto e per questo nel 2013, alla presenza del Sindaco Ignazio Marino, abbiamo voluto festeggiare i suoi 100 anni nell’Esedra del Marco Aurelio dei Musei Capitolini, alla presenza di tutti quelli che l’hanno amata. Dobbiamo continuare a ricordarla, per l’immenso contributo che ci ha donato. Con le sorelle, fondando lo storico Atelier romano, ha scritto la storia dell’Alta Moda italiana dal secondo dopoguerra in poi. Le loro creazioni hanno vestito regine e star del cinema, hanno incarnato un sogno, portando in alto nel mondo il nome dell’Italia e quello di Roma”.
“Esprimo il mio sentito cordoglio per la perdita della grande stilista Micol Fontana – si legge nel comunicato dell’assessore alla Cultura di Roma capitale Giovanna Marinelli – pioniera della moda italiana, celebre couturier che assieme alle sorelle Zoe e Giovanna nel dopoguerra fondò a Roma la storica sartoria amata da tutte le dive del cinema dell’epoca. Il suo contributo al cinema italiano è indiscusso e con lei la commistione moda-cinema ha toccato i livelli più alti. Vestì Ava Gardner e Anita Ekberg, per citarne alcune, rendendo memorabili alcuni film che avevano come scenario proprio Roma. Esprimo la mia gratitudine per il lavoro che Micol ha svolto in questi anni e per aver, con la sua arte, esaltato ancora di più la bellezza della donna con un elemento chiave: la semplicità”.
Abbiamo cercato di contattare qualcuno della giunta Marino per avere una loro versione sull’assenza alle esequie della signora Fontana. Secca la replica dell’addetto stampa dell’assessore alla Cultura del comune di Roma, Giovanna Marinelli, raggiunto telefonicamente da ArtsLife per un doveroso diritto di replica alle polemiche sollevate da parte della Fondazione Fontana e dei parenti in merito all’assenza delle istituzioni al funerale della grande stilista : “Nulla da dichiarare, non abbiamo intenzione di sollevare alcuna polemica. L’assessore si era espressa nell’immediatezza della morte della grande Micol Fontana con parole di cordoglio e di ringraziamento in un comunicato. Non solo, ma crediamo che sia stata abbondantemente omaggiata in vita soprattutto in occasione dei suoi 100 anni in Campidoglio”.
Comunque sia ringraziamo la segreteria dell’Assessore che -in ore a dir poco convulse in cui da più parti si chiedono le dimissioni del sindaco Marino e col passar dei giorni lo scandalo ormai noto come “Mafia Capitale” fa tremare sempre più poltrone- ha trovato il tempo per rispondere a chi di far polemiche non aveva voglia alcuna. Il solo nostro scopo era, e rimane, quello di sottolineare quanto questo Paese continui ad essere troppo spesso cieco e sordo di fronte all’omaggio nei confronti di personalità di cultura e imprenditoria che hanno permesso all’Italia d’essere celebrata a livello internazionale.
Micol Fontana era nata l’8 novembre del 1913 a Traversetolo, un paese della provincia di Parma. Una passione, quella per ago e filo, che aveva ereditato, insieme alle sorelle Zoe e Giovanna, dalla mamma Amabile. “Nelle nostre vene non scorre sangue ma aghi”, aveva scritto anni fa in una sua biografia. Nasce così il piccolo grande trio destinato a conquistare Hollywood. È il 1936 l’anno del grande salto delle sorelle fontana: dal piccolo paese di provincia alla città. Limitate nel loro ruolo di “Sartine di provincia ” decisero di tentare la fortuna. “Dove andiamo? ” chiese Zoe. La risposta di Micol fu :” Dove ci porta il primo treno che passa”. Era diretto a Roma quel treno.
E nella città eterna cominciò a prender forma ” il grande sogno” che le porterà, dopo aver lavorato in diversi laboratori, ad aprire una propria sartoria. Fu proprio nella loro sede in via Liguria che cominciò a passare il bel mondo romano e non solo. Quasi subito arrivò il successo: a decretarlo furono le signore dell’aristocrazia romana che cominciarono ad apprezzare lo stile Fontana. La Roma del dopo guerra è una città in cui Cinecittà con i suoi studios e la presenza di molte stars di Hollywood regala alle sorelle Fontana il primo vero riconoscimento internazionale. La consacrazione definitiva arriverà di li a poco: era il 1949 quando Linda Christian sceglie la firma Fontana per la realizzazione del suo abito da sposa. Indimenticabile quel matrimonio con Tyron Power che si celebrò in una Roma che do li a poco sarebbe diventata la città della dolce vita. Le sorelle Fontana vestirono in quegli anni Lauren Bacall, Ava Gardner, Kim Novak e molte altre. Ma Micol, da emiliana schietta qual era, non nascose mai la sua preferita: Ava Gardner, “Donna bellissima, elegante come nessuna”. Seguirono anni di intensa attività che portarono all’apertura di numerosi punti vendita non solo di abiti ma anche di arredi ed accessori in diversi paesi del mondo.
Nel 1996 a Micol Fontana venne conferita la più alta onoreficenza dello Stato Italiano: Cavaliere di Gran Croce, dell Ordine della Repubblica Italiana da parte dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. La “piccola sarta” aveva raggiunto l’apice della sua straordinaria carriera.
È datata 1994 la nascita della Fondazione Micol Fontana, inesauribile archivio di tutte le creazioni Fontana messe a totale disposizione dei giovani. Quanto li amò i giovani, sempre grande fu il suo desiderio di aiutarli e sostenerli fino alla realizzazione dei loro progetti. Investì sempre su di loro con premi e borse di studio. Il nostro Paese perde con Micol Fontana un grande simbolo di professionalità e passione, quella che dovrebbe essere la forza trainante di tutti noi. L’Amore per ciò che facciamo e per ciò che lasceremo agli altri che verranno dopo di noi. Nessuna grande bellezza nella Roma di stamattina ai suoi funerali, una città ingrata e indifferente come questo cielo plumbeo che promette pioggia e polemiche. Ciao Micol. Noi di ArtsLife ti vogliamo bene e ti mandiamo un bacio.
2 Commenti
Belle parole per ricordare un grande esempio di impresa, passione e talento. La sfida di Micol Fontana e delle sue sorelle ancora oggi ci ispira e ci incoraggia verso un mondo migliore.
Unico suggerimento per chi vigila sulle cose ben fatte: salvaguardare la lezione Fontana valorizzando la Fondazione ed i suoi archivi, al fine di rendere la memoria valore attivo
BELLISSIMO ARTICOLO dedicato alla MAISON SISTER FONTANA…R.I.P.