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Sgarbi: “Giotto era gay. Ho le prove”. Una scoperta che rivoluzionerà la storia dell’arte

giotto gay sgarbi Ritratto di Giotto
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Ritratto di Giotto (Sguardo omosessuale?)

Giotto era gay e non si fece mai una lei, non fece mai puttini perché faceva i trenini” canticchierà domani sera Vittorio 2000 al mega festival Lgbt “Padova Pride Village”. Sostiene Sgarbi di avere le prove dell’omosessualità del noto pittore. Come fare a non capirlo visto quel faccino così gaio e quella pennellata così frivola che sfiora l’orecchio ad ogni tocco e sospiro? Tutto questo sarà spiegato con dovizia di particolari domani sera alla kermesse Lgbt a Padova, lì proprio ad un centinaio di metri dalla Cappella degli Scrovegni sull’altra sponda del Bacchiglione. Sottolineerei “Cappella”, non l’hanno mica chiamata “Clitoride degli Scrovegni” infatti. Sarà un caso?

Rivelazioni Fondamentali per la storia dell’arte e per l’orgoglio gay. Il mondo dell’arte è in subbuglio, una scoperta che rivoluzionerà la storia, d’ora in poi saranno tutte più arcobaleno le pagine dei manuali. Dopo quei “culattoni raccomandati” mezzi artisti di Leonardo, Michelangelo, Warhol, per non parlare del “peggiore” di tutti, quel Giovanni Antonio Bazzi detto “Il Sodoma”, e gli altri compagni di merende artistiche, ecco che anche il “padre dell’arte moderna”, colui che “rimutò l’arte di greco in latino e ridusse al moderno” era gay (e perché no, dipinse tanti bei San Sebastiano trafitti magari? Per non parlare del suo Campanile a Firenze…). Il critico “gay-friendly”, quindi, domani sera – scrive il Corriere del Veneto – “intratterrà il pubblico sulla storia dell’arte, prima della «gara all’ultima parrucca» tra drag queen.”

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Statua di Giotto (Movenze omosessuali?)

Tralasciando le epiche frasi tipo “Mio figlio sta bene, non è drogato né omosessuale”, alla storia dell’arte (e all’universo intero Lgbt) non frega un beato nulla (per essere cortesi) e non ha proprio bisogno di sapere se Giotto fosse gay, etero, bisex, trans o qualcos’altro. Ma si sa, ovunque va super-Vittorio spara a seconda del pubblico e della scena, si plasma. Se fossimo stati a Damasco ci avrebbe raccontato delle celebri origini siriane del nonno di Giotto. Infatti Colle di Vespignano in realtà era l’antico monte dove si producevano nel Duecento i tessuti damascati bla bla bla… quindi…

Ecco la auto-personificazione di Giotto dopo aver sentito le parole di Sgarbi di oggi:

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Giotto, Ira, 1306 (Cappella degli Scrovegni, Padova)
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Una foto di Sgarbi

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