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Rivoluzione Musei. Nominati nuovi direttori. 1/3 stranieri. Un tedesco agli Uffizi

Eike Schmidt Eike Schmidt
Eike Schmidt
Eike Schmidt – Uffizi

Tanti neodirettori stranieri per i musei pubblici più importanti d’Italia. 7 su 20, 3 tedeschi, 2 austriaci, 1 britannico e 1 francese. Italiani i restanti 13. 10 uomini e 10 donne. Età media 50 anni. Professioni? 14 storici dell’arte, 4 archeologi, 1 museologo/manager culturale e 1 manager culturale. Nominata anche un’interna del ministero. Agli Uffizi arriva Eike Schmidt, tedesco (Friburgo) 47 anni esperto di arte fiorentina, che prende il posto di Antonio Natali. Nel suo curriculum: 2 anni curatore del Dipartimento di sculture e arti decorative nel J. Paul Getty Museum di Los Angeles; 1 anno a Londra da Sotheby’s come direttore e capo del dipartimento scultura e arti applicate europee; da 6 anni è curatore e capo del Dipartimento di scultura, arti applicate e tessili del Minneapolis Institute of Arts. A Capodimonte andrà Sylvain Bellenger, 60 anni, storico dell’arte francese, mentre a Brera è stato nominato James Bradburne (canadese ma di cittadinanza britannica), museologo e manager culturale di 59 anni. Gabriel Zuchtriegel (34 anni, archeologo) al sito archeologico di Paestum, Mauro Felicori (63 anni, manager culturale) alla Reggia di Caserta e Cristiana Collu (46 anni, storica dell’arte) alla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea.

L’elenco completo dei nuovi direttori:

Galleria Borghese (Roma) – Anna Coliva;

Gallerie Degli Uffizi (Firenze) – Eike Schmidt;

Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea (Roma) – Cristiana Collu;

Gallerie dell’Accademia di Venezia – Paola Marini;

Museo di Capodimonte (Napoli) – Sylvain Bellenger;

Pinacoteca di Brera (Milano) – James Bradburne;

Reggia di Caserta – Mauro Felicori;

Galleria dell’Accademia di Firenze – Cecilie Hollberg;

Galleria Estense (Modena) – Martina Bagnoli;

Gallerie Nazionali di arte antica (Roma) – Flaminia Gennari Santori;

Galleria Nazionale delle Marche (Urbino) – Peter Aufreiter;

Galleria nazionale dell’Umbria (Perugia) – Marco Pierini;

Museo nazionale del Bargello (Firenze) – Paola D’Agostino;

Museo Archeologico nazionale di Napoli – Paolo Giulierini;

Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – Carmelo Malacrino;

Museo Archeologico nazionale di Taranto – Eva Degl’Innocenti;

Parco Archeologico di Paestum – Gabriel Zuchtriegel;

Palazzo Ducale di Mantova – Peter Assmann;

Palazzo Reale di Genova – Serena Bertolucci;

Polo Reale di Torino – Enrica Pagella.

Non si sono fatte attendere le prime critiche

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi lancia subito i suoi strali polemici:

“Altro che svolta, quello di Franceschini è un errore grave: non si umiliano così i funzionari delle sovrintendenze. È solo un’operazione di immagine si è voluto aprire agli stranieri e guarda caso sette direttori su 20 sono stranieri, come pure è sospetto che 10 siano uomini e 10 donne… Ma nomine di questo tipo e di questa importanza un ministro dei Beni culturali le fa in prima persona, assumendosene la responsabilità, non le affida a quattro commissari e al presidente della Biennale di Venezia”.

In totale disaccordo anche Cristina Acidini, responsabile della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Firenze, che ha dichiarato:

“Queste scelte erano nella filosofia della riforma e sono effetto del bando internazionale di cui sono conclusione coerente. Sono persone che in gran parte conosco e di cui ho la massima stima. Però rimango perplessa riguardo a un commento del ministro Franceschini quando parla di recupero di un ritardo di decenni nel sistema museale italiano. Io ho diretto 27 musei nella mia carriera e non penso che ci fosse questo ritardo di cui dice il ministro. Credo che con queste nomine, gli storici dell’arte che lavorano nei musei statali, professionisti di prestigio internazionale, siano stati molto sottostimati”.

Deluso anche Antonio Natali, direttore uscente degli Uffizi che aveva partecipato alla selezione:

“Un Paese che dice di voler cambiare non poteva permettersi di dire che restava il vecchio direttore… Amarezza? L’ho avuta quando ho capito quale era il copione…Da parte mia ho continuato però a lavorare come sempre, come se avessi dovuto restare agli Uffizi fino all’anno”.

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Considerazioni positive invece per Andrea Carandini, presidente del FAI:
“Bene le nuove nomine. Una vera scossa a una mentalità vecchia. Noi come turismo siamo dietro addirittura alla Norvegia che ha soltanto i fiordi. Il fatto di aver dato importanza alla valorizzazione oltre alla cultura è il merito di Franceschini. Il mondo è cambiato! Ottime le scelte di donne e di stranieri. Ma l’importanza è la capactà di rendere orizzontalizzare la cultura. Noi abbiamo persone specialiste che si dedicano benissimo alla valorizzazione. Ma ora dobbiamo puntare sulla diffusione della cultura e del turismo oltre che alla semplice tutela.”

Cristiana Collu
Cristiana Collu
Gabriel Zuchtriegel
Gabriel Zuchtriegel
Sylvain Bellenger
Sylvain Bellenger
James Bradburne
James Bradburne by James O’Mara

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