La sua fama lo precede e le sue audaci architetture lo consacrano alla corrente del Decostruttivismo, di cui è considerato uno dei massimi esponenti a livello mondiale.
Un Premio Pritzker nel 1989, un Premio Wolf per le arti nel ’92 seguito a ruota dal Premio Imperiale, e un Leone d’oro alla carriera nel 2008: Frank Gehry, 86 anni compiuti, non smette di stupire: ad andare in pensione non ci pensa nemmeno e continua a mettere in cantiere nuovi imponenti progetti.
Dopo l’affascinante gioco di luci e ombre del Centro del desing che svetta ad Arles in un intrigante andamento curvilineo, e la Louis Vuitton Foundation for Creation che come una barca sembra navigare a vele spiegate nel quartiere Bois de Boulogne di Parigi, l’archistar canadese dà il via ad una nuova opera. Si tratta di un progetto da $300 milioni pensato per Sunset Boulevard a Los Angeles, strada simbolo della città californiana, che prevede un gruppo di cinque edifici adibiti ad uso residenziale, commerciale e ricreativo, collegati con l’esterno grazie ad un’area pubblica comprensiva di percorsi pedonali e piste ciclabili.
Su una superficie di oltre 30 mila metri quadrati, collocata dove sorgeva il leggendario hotel Garden of Allah, i finanziatori del progetto si augurano possa sorgere un centro sostenibile, vivibile e percorribile a piedi. E mettendo tutto nelle mani di Gehry le speranze diventano certezze.
La nuova costruzione -i cui lavori inizieranno tra il 2016 e il 2017, previa approvazione del progetto da parte dell’ufficio dell’Environmental Impact- porterà con sé la storia di quell’area: “Sarà un luogo interessante” – conferma Gehry parlando di una struttura dal design fortemente scultoreo. Una promessa che ha conquistato anche i più contrariati cittadini, giunti ad ammettere che ciò che sembrava un affronto al luogo e un’alienazione dal suo passato, sarà invece un punto di riferimento per la storia dell’architettura mondiale.