“Nel 1955 andai a Barcellona e vidi per la prima volta il meraviglioso Parco Guell di Gaudí. Capii che mi ero imbattuta nel mio maestro e nel mio destino. Tremavo in tutto il corpo. Sapevo che io un giorno avrei costruito il mio Giardino delle Gioia”
24 anni dopo Niki de Saint Phalle inizia i lavori per la realizzazione del suo Giardino dei Tarocchi. Il parco artistico, abitato da statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi, si trova in Toscana, a Garavicchio, vicino a Capalbio (GR).
L’artista l’ha definito “la più grande avventura della mia vita”.
Secondo alcuni studiosi il gioco dei tarocchi avrebbe un’origine molto antica e misteriosa. Sarebbe stato presente già nella civiltà egizia. Risulta documentato in Italia come gioco dei ceti più elevati nel XV secolo, quando i mazzi erano utilizzati come un raffinato gioco di tipo intellettuale. Solo nel Settecento si riscopre l’aspetto “divinatorio” e il loro valore esoterico.
I tarocchi sono formati da 78 carte. Il gruppo degli “Arcani maggiori” è costituito da 22 carte illustrate con figure umane, animali e mitologiche. Nel parco toscano Niki de Saint Phalle le ricrea con l’aiuto del marito Jean Tinguely che ha creato le strutture metalliche delle enormi sculture e ne ha integrate alcune con le sue sculture metalliche meccanizzate.
La costruzione del Giardino dei Tarocchi è iniziata nel 1979 ed è terminata solo nel 1996. La stessa artista ha vissuto all’interno del parco (la sua casa era dentro l’Imperatrice) per diverso tempo. L’ingresso, in netto contrasto con le sculture all’interno, è stato creato dall’architetto Mario Botta ed è costituito da un muro di colore chiaro con una sola grande apertura circolare al centro. Una volta dentro, seguendo i sentieri immersi nella natura, si arriva alle sculture, unite da stradina con scritte di Niki de Saint Phalle.
Ecco le foto degli Arcani Maggiori: