DiversaMente è il titolo della mostra collettiva di quattro maestri della fotografia internazionale, inaugurata il 23 settembre e allestita fino al 16 ottobre alla galleria Valeria Bella Stampe in via Santa Cecilia 2 a Milano (www.valeriabella.com).
Artefice dell’esposizione il fotografo Michele Bella che dal 2012 si dedica alla galleria d’arte di proprietà della sua famiglia.
“Ho scelto quattro autori, esponenti di stili diversi uniti attraverso attraverso il filo conduttore espresso dal titolo”.
Da Umberto Agnello a Pierre Pellegrini, da Bruno Cattani a Giuseppe Mastromatteo. “Agnello conduce un’indagine artistica sull’architettura e la bruttezza di certi edifici costruiti intorno agli anni ‘60/’70 ai quali restituisce una parvenza di bellezza attraverso la sua fotografia e, in una sua parallela ricerca sul food, si sofferma invece sull’estetica di fiori di zucca o di germogli di soia che rendono omaggio alla perfezione della natura” spiega Michele Bella.
“Lo svizzero Pellegrini con i suoi paesaggi conquista per la stampa rigorosissima e la poetica semplice e diretta dei suoi scatti e Bruno Cattani presenta due aspetti del suo lavoro: L’eros con immagini di sculture e le memorie dove riprende il percorso del grande fotografo Luigi Ghirri, nato come lui a Reggio Emilia”, continua Bella.
“Giuseppe Mastromatteo studia la mutazione transgender con l’uso sapiente di Photoshop, un’ambiguità dominante che rappresenta anche l’enigma di questa nostra epoca” aggiunge.
Ma quello che lega i quattro artisti in mostra precisa il gallerista “sono la semplicità, l’essenzialità e la cura della forma, tutte qualità che li rendono interessanti al pubblico dei collezionisti e degli amatori della bella fotografia”.
Per Michele Bella la fotografia non è solo una passione coltivata da tanti anni. “Cerco di fare un lavoro di difesa della fotografia italiana all’estero attraverso fiere come Arte Fiera a Bologna o MIA FAIR MILANO. Ho iniziato a lavorare con l’Archivio Sellerio e lavoro con artisti affermati come Nino Migliori, Pepi Merisio o Fausto Giaccone senza però trascurare i giovani come Marco Maria Zanin o Filippo Romano”.