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Dal Tardo Gotico al Barocco. Dipinti museali da Sarti a Frieze Master

Bartolomeo Cavarozzi (Viterbo, 1587 - Roma, 1625) San Pietro e San Paolo disputanti. Circa 1615-1616. Olio su tela, cm 75 x 98. Provenienza : Collezione privata.

La galleria parigina Sarti sarà presente alla fiera londinese Frieze con una Incoronazione della Vergine del  pittore bolognese Simone di Filippo, che  è inedita e rappresenta un’aggiunta importante alla sua opera.

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SIMONE DI FILIPPO, detto SIMONE DEI CROCEFISSI (Bologna, attivo 1355-1399) L’Incoronazione della Vergine. c. 1395 Firmato “Symon fecit hoc opus”. Tempera e oro su tavola, 35 3/8 x 22 in. (90 x 56 cm)

La firma permette inoltre di identificare quasi con certezza la sua provenienza: la chiesa bolognese di San Michele del Mercato di Mezzo. Durante il periodo della maturità, le forti tendenze espressionistiche ereditate da Simone dal grande predecessore Vitale da Bologna, si sono attenuate. L’aspetto più pacato delle figure qui rappresentate, rivela l’influenza che Orcagna ha avuto sui pittori toscani, mentre il gusto per il lusso veneziano qui si esprime attraverso le stoffe rare e la scelta cromatica raffinata.

Saranno presenti in stand molti altri dipinti di carattere mussale. Tra questi si segnala una Madonna dell’Umiltà di Andrea da Bologna.

Andrea di Deolao de’ Bruni, detto ANDREA DA BOLOGNA (documentato tra il 1356 e il 1377) Madonna dell'Umiltà - 1372. Tempera e oro su tavola – 140 x 85 cm. Firmato e datato.
Andrea di Deolao de’ Bruni, detto ANDREA DA BOLOGNA (documentato tra il 1356 e il 1377)
Madonna dell’Umiltà – 1372.
Tempera e oro su tavola – 140 x 85 cm.
Firmato e datato.

In questo dipinto datato 1372 , si puo’ ammirare assieme alla raffinatezza degli ornamenti, l’abilità del pittore che si fonde in quella dell’orafo.
Per creare gli elementi decorativi sul drappo d’onore posto dietro la Vergine, Andrea da Bologna ha utilizzato una tecnica estremamente elaborata. Il tessuto è rivestito da una spessa coltre di pigmento bianco che successivamente Andrea raschia per rivelare l’oro sottostante; questi motivi floreali forniscono la sagoma per ulteriori ornamenti a granatura, prodotta con uno strumento appuntito.
La stessa attenzione è rivolta alla corona della Vergine con dodici punte, resa ancora più preziosa dagli elementi geometrici rossi e blu che danno l’impressione di gemme e pietre preziose.
Andrea preannuncia il nuovo clima tardo gotico della fine del XIV secolo, aprendo la strada a Olivuccio di Ceccarello e posuccessivamente a Gentile da Fabriano.

Tra gli altri highlight che la galleria porterà in fiera si segnala un dipinti che raffigura la disputa fra San Pietro e San Paolo,  un tema che trova ampio spazio iconografico nella pittura naturalistica dei primi decenni del Seicento.

Bartolomeo Cavarozzi (Viterbo, 1587 - Roma, 1625) San Pietro e San Paolo disputanti. Circa 1615-1616. Olio su tela, cm 75 x 98. Provenienza : Collezione privata.
Bartolomeo Cavarozzi
(Viterbo, 1587 – Roma, 1625)
San Pietro e San Paolo disputanti.
Circa 1615-1616.
Olio su tela, cm 75 x 98. Provenienza : Collezione privata.

Questo affascinante dipinto carico di vigore creativo e fantastici passaggi pittorici si conferma opera di un grande protagonista del 1610 a Roma e sarà pubblicto nella monografia realizzta da Gianni Papi, in uscita entro la fine di quest’anno.
L’identità dell’autore emerge da una serie di confronti che si possono effettuare con le opere note del pittore viterbese L’elemento forse più chiarificatore è il libro squadernato davanti agli occhi di Pietro, realizzato con una qualità inconfondibile nella delineazione dello spessore delle pagine, nella copertina di pelle smangiata al bordo superiore, e soprattutto nella resa dell’iniziale miniata. La qualità molto contrastata delle ombre, perfettamente percepibile sull’avambraccio di Paolo, dove disegna una serie di anse, è anch’essa un segno distintivo di Bartolomeo.
Al momento dell’esecuzione di questo dipinto pieno di energia compressa nelle limitate dimensioni del supporto, Cavarozzi è stato impressionato dai primi dipinti di Ribera. Appare sempre più chiaro quanto l’artista spagnolo sia stato decisivo per l’ulteriore sviluppo in senso naturalistico di Cavarozzi a partire dalla seconda metà del 1610.
G. SARTI
137 rue du Faubourg Saint-Honoré, 75008 Paris
Tel. (33.1) 42 89 33 66 – Fax. (33.1) 42 89 33 77
Email : giovanni.sarti@wanadoo.fr – Web site : www.sarti-gallery.com

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