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Ego Update. A Dusseldorf un’indagine sulle identità virtuali

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È Dusseldorf, secondo il Time, la capitale tedesca dei selfie. Ecco quindi che la mostra “Ego Update”, al NRW Forum nella capitale della Renania Westfalia, è la mostra perfetta nel luogo perfetto.

Ci sono gli avatar, come furono quelli di Second Life, ci sono i piedi, decine centinaia di piedi postati su Social Network, e poi ancora frammenti di vita rubati dalle webcam, una Regina Elisabetta sul water con il tablet, scimmie che si fanno i selfie e adolescenti alle prese con lo specchio.
Qualcosa è vero, qualcosa è verosimile, ma poco importa. Nel gioco di rimandi e di riflessi del sé, le verità sono molteplici e comunicanti. Ventidue artisti, sotto la curatela di Alain Bieber, esplorano un territorio che è quello insieme più intimo e pubblico, il territorio del sé nell’era digitale. Chi sono, chi posso essere, chi vorrei essere, chi posso fingere di essere? Un avatar può permettere di riconfermare la propria femminilità, ma anche di negare la propria mascolinità. Di strappare virtualmente i tubi ai quali siamo attaccati per respirare o di prenderci una rivincita con lo specchio.

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Un cambio d’identità per gioco, una seconda vita virtuale che si accende e si spegne. La serie “Alter Ego” di Robbie Cooper mette in evidenza questa dicotomia, quel rapporto tra verità e finzione al quale più facilmente possiamo pensare, ma che nell’evidenza dell’opera acquisisce una forza non comune. Doppio, vero e falso, io e altro, sono categorie che si spezzano, si mescolano e danno vita a una dimensione altra dove le categorie di verità sono tutte da riscrivere. Laddove un selfie è un frammento di verità del tutto alterato, dove si ritrovano i riferimenti per misurare la conoscenza di sé e dell’altro? In poco più di un secolo la Fotografia è passata da essere il nuovo strumento della verità (dove prime era la Pittura) a linguaggio capace di manipolare la realtà, creando continui interrogativi. Quanto sono veri i finti minorenni ritratti da Eva Baden? All’interno delle loro camerette, ritagliano frammenti della propria immagine che sono solo una piccola parte di sé, che tralascia i peluche e i poster appesi al muro.

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C’è qualcosa che non si vede in tutte queste ricerche, ma che è più forte di qualsiasi evidenza: l’altro. Al di là dello schermo, dall’altra parte del selfie, c’è una controparte muta che fagocita ogni volto. L’occhio sempre vigile, seppur muto, della webcam pubblica, risucchia ogni istante, ed è lì, in quella terra di nessuno, che lavora Kurt Caviezel, che ha monitorato questo flusso pubblico di immagini per ben 15 anni. Da questa lunga selezione galleggiano istanti di vita privati che appaiono assurdi, dall’uomo che passa l’aspirapolvere in casa nudo, alla camera da letto con machete e coltelli appesi al muro.

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SULAWESI or CRESTED BLACK MACAQUE (Macaca nigra).
Sulawesi, Indonesia.

Centinaia di piedi compongono un grande collage, quello creato da Erik Kessels. Piedi al mare, piedi nella neve, piedi con scarpone, piedi nudi, piedi con lo smalto, piedi trascurati. Piedi che diventano la nostra presenza, che segnano il nostro esserci, che sono il frammento da intercettare in rete per testimoniare la nostra presenza. Ci siamo tutti in quel lungo nastro stampato, così che tutti ci domandiamo “perché lo facciamo”?

È l’ego, bellezza. Un po’ ammaccato, certo, non più quello della grande ritrattistica del passato, non quello del sé idealizzato sul cavallo bianco. Èun ego di sali e scendi, a volte ci pettiniamo e ci trucchiamo, altre volte facciamo click assonnati e spettinati. Ma lo fanno anche le scimmie, sai? Una scimmia ha rubato la camera a David Slater, e le foto sono lì. È più forte di noi.

Ego Update

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INFORMAZIONI UTILI
Ego Update
NRW-Forum Düsseldorf
Ehrenhof 2, 40479 Düsseldorf
Fino al 17 gennaio
Aperto da martedì a domenica dalle 11 alle 20, venerdì dalle 11 alle 22. Chiuso il lunedì
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 6,50 euro

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