Con l’asta di grafica internazionale (totale € 142.512,5), la Maison romana Minerva Auctions chiude la stagione del reparto di Arte Moderna e Contemporanea. Quella del 10 dicembre è stata la prima vendita che Minerva ha dedicato interamente ai multipli d’autore, mossa che si è rivelata vincente. I prezzi più accessibili rispetto alle aste tradizionali, hanno permesso la partecipazione di un pubblico molto più vasto composto da compratori internazionali ma anche molti italiani.
I lotti di Walasse Ting hanno quintuplicato le stime, top price il lotto 237 “Senza titolo (Presenza grafica)” di Pierre Soulages stimato 2.000-3.000 ma battuto a 10.500 euro, che con i diritti diventano 13.125. Bene anche Castellani e Fontana che attirano il collezionista ma anche il semplice amatore.
L’ultima asta della stagione ha contribuito a sottolineare un risultato già di per sé ottimo per il reparto di Arte Moderna e Contemporanea che nel 2015 ha fatturato da solo € 1.943.025 (diritti compresi), confermandosi come il reparto più in crescita della casa d’aste subito dopo quello di gioielli che ha fatturato € 2.327.487,5 (diritti compresi). Lieve calo, invece, nel settore dei Dipinti antichi, dell’Arte del XIX secolo e dei libri che comunque vanta un record mondiale per una lettera autografa di Edgar Allan Poe che nell’asta di Giugno ha raggiunto i € 136.000. Una grande stagione per Minerva che chiude l’anno con un totale di € 5.943.606,5 diritti compresi, in crescita dunque rispetto ai € 5.408.312,5 del 2014.
Il direttore di Minerva, Fabio Bertolo, soddisfatto dei risultati ottenuti, commenta con una valutazione interessante sull’andamento del mercato: “La direzione va verso la ricerca dell’opera d’autore, che maggiormente riscuote gli interessi di un pubblico sempre più internazionale. L’apertura verso l’estero è l’altra chiave di lettura proponibile, con un incremento esponenziale delle vendite on line sulle piattaforme ed una crescita decisa del flusso di utenti sul sito e sui social network, sempre più percepiti come un canale credibile di offerta anche dell’opera d’arte.”