In occasione del decennale della morte di Piero Dorazio, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma rende omaggio all’artista scomparso a Perugia il 17 maggio 2005. L’attore/artista Giorgio Crisafi, che da giovanissimo lavorò come suo assistente, leggerà brani da Quello che ho imparato di Dorazio e La luce di Giuseppe Ungaretti.
Fin dagli esordi Dorazio sostenne la necessità di una sinergia delle arti: la realizzazione di un’opera doveva tradursi in un’esperienza totale e travolgente. Nel 1966 espose alla Galerie Im Erker, a Saint Gallen, dove instaurò con Ungaretti un proficuo sodalizio artistico. In tale occasione il poeta scrisse un saggio sull’opera pittorica di Dorazio che, a sua volta, nel 1967 realizzò una serie di incisioni per la raccolta di poesie La luce.
La Galleria nazionale possiede nelle sue collezioni otto opere di Piero Dorazio. Tra queste Ginn Rull, ispirata alla raccolta Il deserto e dopo e attualmente in deposito all’Archivio di Stato di Roma, fu esposta alla Biennale di Venezia del 1988 con altri undici lavori degli anni Ottanta, tutti dedicati all’amico Giuseppe Ungaretti.
Omaggio a PIERO DORAZIO
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
viale delle Belle Arti 131 – Roma
Sala 29d
Interventi di Cristiana Collu, Angelandreina Rorro e Massimo Mattioli
Letture di Giorgio Crisafi
30 dicembre 2015, ore 17.00
Biografia:
Piero Dorazio nasce a Roma il 29 giugno 1927. Dal 1945 al 1951 frequenta la facoltà di architettura all’Università di Roma e nello stesso periodo entra a far parte del gruppo Arte Sociale, che pubblica i numeri unici di “Ariele” e “La Fabbrica”. Nel 1947 partecipa alla fondazione del gruppo Forma 1, che elabora il Manifesto del formalismo – Forma 1 e nello stesso anno vince una borsa di studio all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi, dove risiede per un anno e incontra Severini, Braque, Vantongerloo, Pevsner, Arp, Sonia Delaunay, Le Corbusier e altri importanti artisti. Nel 1950 partecipa all’organizzazione della galleria cooperativa del gruppo Age d’Or a Roma e Firenze, e nel 1952 si fa promotore della fondazione internazionale Origine di Roma, che pubblica il periodico “Arti Visive”.
Nel 1953 si reca negli Stati Uniti, dove conosce Motherwell, Rothko, Kiesler, Kline e Clement Greenberg, e tiene le prime personali alla Wittenborn One-Wall Gallery e alla Rose Fried Gallery di New York. Tornato a Roma nel 1954, si reca periodicamente a Parigi, Londra e Berlino, dove diventa amico di Will Grohmann e del mercante Rudolf Springer. Nel 1955 pubblica il libro “La fantasia dell’arte nella vita moderna”. Nel 1957 viaggia in Svizzera, Spagna e ad Antibes, e tiene la prima personale a Roma, alla Galleria La Tartaruga. Negli anni ’60 insegna alla Graduate School of Fine Arts dell’University of Pennsylvania, e da allora riveste diverse cariche accademiche negli Stati Uniti. Nel 1970 viaggia in Grecia, Africa e Medio Oriente, e nel 1974 si stabilisce a Todi.
Numerose sono le mostre antologiche organizzate in Italia e all’estero tra cui quella al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1979), alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo (1979) e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (1983). Costante la presenza di Dorazio nelle importanti rassegne internazionali, come la Biennale di Venezia dove l’artista espone nel 1960, 1966, 1988. Negli anni che seguono ottiene commissioni da enti pubblici e privati, come la realizzazione di mosaici nelle stazioni della metropolitana di Roma. L’artista muore a Perugia nel maggio del 2005.