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Le Bois d’amour di Serusier. Il talismano della pittura

Paul Serusier Bois d'amour - ArtsLife

Paul Serusier Bois d'amour - ArtsLife

Era l’ottobre del 1888, a Pont Aven, quando il giovane pittore Paul Serusier realizza questo dipinto intitolato “Le Bois d’amour”, ora conservato a Parigi al Musee d’Orsay. Paesino della Bretagna quello, destinato a rimanere nell’anonimato se non fosse stato scelto dal grande Gauguin. Lo scelse “per la sua atmosfera selvaggia e primitiva. Quando i miei zoccoli risuonano su questo granito – amava ripetere- sento l’eco attutito e potente che vorrei ottenere quando dipingo”. Fu proprio lui ad attirare in quell’angolo isolato di Bretagna tanti altri artisti.

Tra questi appunto, il giovane Serusier che eseguirà  quasi d’impulso  sulla prima cosa che si trovò sottomano (una scatoletta di sigari) mentre passeggiava in cerca di ispirazione. Nella mente gli risuonavano le parole pronunciate dall’aspra ed inconfondibile voce di Paul Gauguin:” Come vedi questi alberi? Sono gialli!! Ebbene mettici del giallo. Quest’ombra decisamente blu, colorala con una tonalita’ oltremare. Queste foglie rosse dipingile di Vermiglio. Ricorda, è solo l’occhio dell’ignorante che assegna un colore fisso ed immutabile ad ogni oggetto “. Fu la svolta, nasceva questo dipinto. Improvvisamente  si sente – come dira’ il suo amico Maurice Denis “liberato da tutti gli ostacoli che si frapponevano al suo istinto di pittore”.

Nessuna prospettiva, nessuna profondità; gli alberi, il fiume, l’erba sono diventati colori puri. Masse rosse, gialle, blu, un tocco di verde e di celeste fanno intuire tutti gli elementi del paesaggio: il bosco, la strada, la fila dei faggi o il riflesso dell’acqua. Intuire, appunto, perché Serusier non vuole presentare la realtà così com’è, ma interpretarla e trasformarla come gli dettano le sue emozioni. Fu così che un piccolo paesaggio ( 22×27 cm) diventava non solo un modello, ma il prezioso “Talismano” dei pittori del movimento dei Nabis e che costituirà una tappa fondamentale nel passaggio tra pittura figurativa e pittura astratta.

In quell’angolo solitario del Bois d’Amour si era compiuta una piccola magia: quel paesaggio dipinto con frenesia su una scatola di sigari aveva cambiato per sempre il modo di rappresentare la realtà.

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