Sanremo 2016: il ritorno di Giovanni Caccamo sul palco dell’Ariston, tra duetti, un nuovo album e sogni segreti.
Manco poco al Festival di Sanremo 2016, edizione n° 66. Sul palco dell’Ariston come ogni anno è pronto ad andare in scena il teatrino della musica italiana. Torna a condurre quest’anno Carlo Conti dopo il successo della scorsa edizione. Tra i big in gara quest’anno torna il vincitore delle giovani proposte 2015: Giovanni Caccamo.
Il giovane cantautore siciliano, scoperto dal maestro Franco Battiato e preso sotto l’ala protettrice di Caterina Caselli con il brano Ritornerò da te ha conquistato pubblico e critica vincendo così, nella sezione Nuove Proposte, il suo primo Sanremo. Il brano si è aggiudicato anche anche il Premio della critica Mia Martini, il Premio Emanuele Luzzati e il Premio Sala Stampa Lucio Dalla.
Quest’anno Giovanni Caccamo torna in gara a Sanremo in coppia con Deborah Iurato, vincitrice dei Amici 13 nel 2014 e con una carriera ancora tutta da lanciare. Entrami di Ragusa portano in gara un brano scritto da Giuliano Sangiorgi, Via da qui.
Abbiamo intervistato Caccamo in vista di questo ritorno sanremese. • Com’è ritornare sul palco dell’Ariston un anno dopo, come Big, dopo aver vinto l’anno scorso nelle nuove proposte?
«È una grande emozione ovviamente. Quel palco mi ha dato sensazioni impresse per sempre nella mia memoria ed è un onore essere nella categoria Big! Ho una gran voglia di presentare al grande pubblico di Sanremo il mio nuovo progetto, Non Siamo Soli».
• Cos’è cambiato in quest’anno per Giovanni Caccamo?
«Ho avuto dell’opportunità straordinarie come quella di suonare in un posto magico come Gerusalemme, di cantare per un cartoon DisneyPixar e in Piazza del Duomo davanti a oltre 150.000 persone! Sono immagini indelebili, momenti di crescita e condivisione».
• Qual è la direzione che hai voluto dare a questo nuovo album, c’è stato un approccio diverso rispetto al tuo album di esordio?
«Il primo album, Qui Per Te, era più malinconico… i testi e le atmosfere risentivano del dolore per la perdita di mio padre. Non Siamo Soli, invece, amo definirlo un cofanetto di speranze. Musicalmente c’è più apertura, è più diretto. Meno elletronica e più acustica».
• Dalla scrittura delle canzoni alla grafica del disco. Hai fatto tutto tu! Perfezionista o maniaco del controllo?
«Direi tutti e due! Ma la verità è che mi piace essere coinvolto totalmente nella realizzazione dei progetti che mi riguardano. La cover di un album è parte integrante di quello che si vuole raccontare con la propria musica».
La canzone che porti in gara si intitola Via da qui, è un brano scritto da Giuliano Sangiorgi, l’unica dell’album non scritta da te. Come mai hai scelto di portare proprio questa sul palco dell’Ariston?
«Giuliano è innanzitutto un amico fraterno. E questa partecipazione è nel nome dell’amicizia. Mi fece ascoltare il provino del brano la scorsa estate a casa sua in Puglia e, fra le lacrime, abbiamo capito subito che Via da qui sarebbe stata perfetta per Sanremo».
• L’idea di cantarla con Deborah Iurato come è venuta? Sulla carta sembrereste una coppia un po’ improbabile (per percorso artistico e backgroud)….
«Esattamente come la collaborazione con Giuliano, anche il duetto nasce da un’amicizia vera. Con Deborah dividiamo le origini siciliane e un eccellente produttore (Placido Salamone). Abbiamo inciso anche i nostri nuovi album nello stesso studio… così quando ha sentito Via Da Qui e ha iniziato a cantare con me è stata subito scintilla. E ora la presentiamo a tutti».
• Oltre ai duetti con Deborah Iurato (Via da Qui e la cover per Sanremo di Amore Senza Fine di Pino Daniele) ce ne sono anche altri due, uno con Malika e uno con Carmen Consoli.
«Sarebbe un onore! Quest’anno ho avuto anche il piacere di scrivere per Emma e per Francesca Michielin, mi piace pensare che le mie canzoni possano essere valorizzate da grandi voci femminili. L’importante è che alla base ci siano rapporti personali e scambi artistici intensi».
Ma… una canzone a Mina l’hai mai spedita? Forse ne avrebbe bisogno…
«Non ancora ma sarebbe un sogno. Il più grande forse! Mi dai tu l’indirizzo?».
• Per Malika avevi già scritto la canzone più bella del 2015 –Adesso e qui (nostalgico presente)– con Carmen Consoli invece un incontro tutto nuovo. Come è nata questa collaborazione?
«Ci siamo conosciuti un anno fa ai piedi dell’Etna, Carmen mi ha aperto le porte di casa e inizialmente volevamo scrivere in un pezzo a quattro mani… poi si è innamorata di Resta Con Me e ha deciso di regalarmi la sua voce unica. È un onore, la stimo incondizionatamente dai tempi di Amore di plastica».
• Carriera a gonfie vele. L’amore invece come va? Nell’album c’è qualche canzone dedicata a qualcuno di speciale?
«Per il momento single, ma nell’album c’è una canzone d’amore, Resta Con Me, che descrive esattamente il mio ideale di sentimento amoroso. Non a caso ho deciso di farne un duetto, l’amore si fa in due».
• In questo periodo tutti, da Ornella Vanoni a Orietta Berti, si sono sentiti in dovere di esprimere un giudizio sulle polemiche attorno al DDL Cirinnà. Da #svegliatitalia al Pirellone illuminato per il Family Day. L’italia come il medioevo dice qualcuno, gay copritevi dice qualcun’altro. Tu hai un’opinione in merito?
«Sì: penso che i diritti civili siano inalienabili qualsiasi sia la natura del rapporto. L’amore è universale e va tutelato».
I tre libri e i tre film preferiti di Giovanni Caccamo.
«Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani , Il piccolo principe e le “poesie” di Arnold de Vos.
Per i film invece: Venuto al mondo, la saga di Harry Potter, Il favoloso mondo di Amelie».
• L’ultimo sogno che hai fatto?
«Tengo sempre un taccuino per appuntare i miei sogni… ma svelarli non porta bene».• Come chiederebbe la filosofa di Chivasso, Simona Ventura: ci sarà un tour?
«Sì, il tour partirà a febbraio e sarà possibile accedere nei teatri presentando la copia del CD Non Siamo Soli come biglietto d’ingresso. Trovate tutte le info e le date su giovannicaccamo.it … capito Simona???».
• Se non doveste vincere voi, chi vorresti vedere sul podio?
«Il mio podio ideale sarebbe composto da Elio e le storie tese, Arisa e Noemi!»