Apre al pubblico mercoledì 17 febbraio la mostra dedicata a Klaus Münch alla Fabbrica del Vapore di Milano. Si tratta di una grande installazione dell’artista tedesco dal titolo “Gocce di spazi paralleli” che sarà ospitata all’Edificio Messina Due ed è a cura di Pietro Bellasi e Bruno Corà, con il contributo scientifico di Aldo Iori.
Oltre cinquanta sculture policrome semisferiche in plexiglas, serigrafate internamente con immagini di cellule minerali, vegetali e animali ricavate al microscopio, dialogano con grandi opere su carta a grafite e cera, disegni realizzati con resina e pigmenti che illustrano un universo dove micro e macrocosmo si riflettono continuamente l’uno nell’altro. Il rapporto tra arte e scienza è sapientemente espresso in tutta l’opera dove le “cupole” di varie forme e dimensioni diventano “spazio abitativo” per l’origine della vita, in cui le nanostrutture cellulari rimandano a pianeti, a mondi più vasti, a costellazioni astratte.
L’esposizione presenta attraverso inediti e opere degli ultimi anni il lavoro dello scultore tedesco che, formatosi tra Carrara e Monaco, si esprime attraverso la realizzazione di opere che evocano la formazione della vita nel cosmo in una concezione spaziale in divenire, avvicinandosi alla teoria degli universi paralleli.
In mostra, i lavori posizionati a terra e alle pareti definiscono lo spazio espositivo e collocano il visitatore all’interno di una galassia di organismi plastici che induce alla riflessione sulla natura stessa dell’uomo e dell’universo. Ne sono esempi le opere in cui la texture cellulare serigrafata sulla superfice ricorda l’immagine di un mondo lontano, in altre opere impronte cromatiche evocano paesaggi lunari, ed in altre la trasparenza del colore su plexiglas richiama la vita nel suo stadio embrionale.
Afferma il curatore Pietro Bellasi: “Nelle sue ‘bolle’ o ‘gocce’ incinte, gonfie di spazio quasi a far scoppiare quei gusci traslucidi e cheratinosi, forme e colori alludono ad aspetti ed ‘espressioni’ primordiali, archetipiche della materia stessa, che Münch sembra racchiudere in vitro con una attenzione quasi naturalistica a catturarne fluidità e consolidamenti, deflagrazioni e implosioni, fratture e saldature, luminescenze, riverberi, luccichii… Osservando le più voluminose a forma rotonda o ellittica subito vengono in mente certe rappresentazioni stupefacenti della ‘radiazione cosmica di fondo’, quel remoto debole bagliore che ci giunge dall’inizio di tutto”.
Evidenti analogie formali e poetiche si scorgono con emblematiche opere come il Trittico del giardino delle delizie, dove spazi immaginari, caratterizzati da forme curve, da cupole, sono scenari del mondo vivente.
Nel suo testo critico il curatore Bruno Corà commenta: “È evidente, a proposito delle calotte semisferiche di Klaus Münch che in esse si manifesta la memoria di un archetipo. Tanto esplicito per quanto già intuito e celebrato da Hieronymous Bosch e in seguito, con forme diverse, da altri artisti interessati all’entità e al concetto di spazio. Detto archetipo è quello della curvatura dello spazio e, al contempo, quello stesso dell’origine della vita sul pianeta e in altri mondi”.
Proprio all’interno di queste calotte, avviene la nascita della vita – come documentano gli scatti in mostra della performance del 2006 al CAMeC di La Spezia – emulata dai lenti movimenti di una modella all’interno di una semisfera.
A partire dagli anni Novanta, come sottolinea Aldo Iori, nel lavoro plastico di Klaus Münch il disegno assume un ruolo di imprescindibile importanza: “Esso è realizzato a grafite o tecnica mista su carta, quasi a dare risposta, come prima accennato, alla necessità di esperire un rapporto fisico ed energetico con la materia e con la forma; anche la dimensione spesso cambia e in alcuni casi assume dimensioni antropometriche”. Caratterizzato da una forte enfasi del gesto, il disegno è in costante evoluzione e le immagini pur rimanendo molto astratte, nel corso del tempo vanno riferendosi ad un universo più organico fitomorfico e zoomorfico, con continui riferimenti al micro e macrocosmo.
Completa la mostra un catalogo di Magonza Editore con testi dei curatori e di Aldo Iori.
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Klaus Münch. Gocce di spazi paralleli
A cura di Pietro Bellasi, Bruno Corà
La Fabbrica del Vapore – Edificio Messina Due, via Procaccini 4, Milano
17 febbraio – 23 marzo 2016
Inaugurazione martedì 16 febbraio, ore 18.30
Orari da martedì a domenica, ore 15-20
Catalogo Magonza Editore – www.magonzaeditore.it
Info pubblico tel. 075 372 1525 – atlanteserviziculturali@gmail.com – www.atlantecooperativa.it
L’esposizione è promossa da Magonza Editore e Atlante Servizi Culturali in collaborazione con il Comune di Milano, La Fabbrica del Vapore.