Fino all’8 maggio 2016 è visitabile la mostra su Jean Dubuffet alla Beyeler. Fondazione sempre sulla breccia e che sta scegliendo lo studio d’architettura che dovrà predisporre un ampliamento dell’edificio disegnato da Renzo Piano.
![VERTU VIRTUELLE, 1963 Virtual Virtue Oil on canvas, 98 x 131 cm Photo: Robert Bayer, Basel](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/dubuffet_vertu-virtuelle_m.jpg)
Virtual Virtue
Oil on canvas, 98 x 131 cm
Photo: Robert Bayer, Basel
In esposizione oltre 100 opere prestate da musei di primo piano (come MOMA-NY, Guggenheim, Centre Pompidou e molti altri meno visti, oltre che numerose collezioni private) dell’artista che è stato uno degli innovatori che hanno liberato l’arte dai canoni e dalle convenzioni precedenti, nell’ultimo secolo. A lui si attribuisce una prospettiva “anti-culturale”.
![Le cadastre, 1960, Silber- und Goldfolie, Pappmaché, Sand und Kunststoff auf Hartfaserplatte, Collection Van Abbemuseum, Eindhoven, NL, Foto: Peter Cox, Eindhoven, NL](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/jd_cadastre_940_0-590x439.jpg)
Le cadastre, 1960, Silber- und Goldfolie, Pappmaché, Sand und Kunststoff auf Hartfaserplatte, Collection Van Abbemuseum, Eindhoven, NL, Foto: Peter Cox, Eindhoven, NL
Ispirato da artisti outsider, dai disegni dei bambini, da quelli dei folli. Dopo le numerose visite a cliniche psichiatriche in Ginevra e Berlino, l’artista ha coniato la fortunata definizione di “ART BRUT”. Il suo stile ha dato il “la” alla successiva street art, e non solo.
Nel liberarsi e liberarci dai canoni di bellezza ed accademici -bisogna riconoscerlo- artisti come Dubuffet hanno accompagnato il processo sociale che ha portato al recupero di punti di vista “dalla parte dei bambini” e di categorie svantaggiate o vilipese come chi ha problemi mentali più o meno seri e più o meno gravi. Categorie che possono dare un loro contributo alla società, a dispetto del loro essere “deboli”. Per esempio in termini di ampliamento di schemi mentali semplificati. Un’epoca in cui è nata e cresciuta la psicologia, non a caso. L’artista “anti culturale”, sembra avere quindi un grande valore culturale.
![Vache la belle fessue, 1954, Oil on canvas, Collection of Samuel and Ronnie Heyman – Palm Beach, FL](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/dubuffet_vache-la-belle-fessue_940_0-590x439.jpg)
Alcune delle opere non sono mai state esposte prima e numerose sono della stessa Beyeler, data la intensa collaborazione tra Dubuffet e il gallerista Ernst Beyeler: questa mostra ha quindi anche “cuore”, perché nasce dove l’artista è stato assistito nel suo lavoro in vita.
![Paysage aux argus, 1955, Collage with butterfly wings, Collection Fondation Dubuffet, Paris, Foto: © Pro Litteris, Zurich](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/dubuffet_paysage-aux-argus_940_0-590x439.jpg)
L’esposizione focalizza sul concetto di panorama che si interseca col corpo umano e femminile. Dubuffet ha spesso enunciato l’aforisma: tutto è panorama. La natura è una intersezione di uomini e panorama. Al di là del tema estetico forte e caotico, c’è anche qui un ritorno a una visione laica e naturalista che ha accompagnato a vari livelli la civiltà europea del novecento.
![Coucou Bazar (Detail), 1972-1973, installation view, Collection Fondation Dubuffet, Paris, Foto: Les Arts Décoratifs, Paris/Luc Boegly, © 2015, ProLitteris, Zurich](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/jd_coucou_bazar_3_940-590x439.jpg)
Un ultimo accenno a riferimenti meno intellettuali: se il corpo diviene panorama e il panorama diviene corpo, non risulta difficile immaginare Dubuffet quando, prima di dedicarsi all’arte, operava nell’azienda di famiglia che vendeva vini all’ingrosso. E immaginarlo perso con l’immaginazione nei panorami collinari pieni di viti e di vita.
![Le commerce prospère, 1961, Oil on canvas, The Museum of Modern Art, NY, Mrs. Simon Guggenheim Fund, Foto: © 2015. Digital image, MoMa © 2015, ProLitteris, Zurich](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/dubuffet_le-commerce-prospere_940_0-590x439.jpg)
![Façades d'immeubles, 1946, Oil on canvas, National Gallery of Art, Washington, Gift of the Stephen Hahn Family Collection, 1995](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/dubuffet_facades-dimmeubles_940_0-590x439.jpg)
![Mêle moments, 1976, Acrylic on paper mounted on canvas, Private Collection, Courtesy Pace Gallery, © 2015, ProLitteris, Zurich](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/03/dubuffet_mele-moments_940_0-590x439.jpg)
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INFORMAZIONI UTILI:
JEAN DUBUFFET
METAMORPHOSES OF LANDSCAPE
JANUARY 31- MAY 8, 2016
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CH-4125 Riehen / Basel
Switzerland
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