‘S-Hertogenbosch. Altro che concerti rock. I primi 300 mila biglietti sono stati venduti in tre settimane. Poco dopo si sono volatilizzati anche i 50 mila che hanno deciso di aggiungere prolungando gli orari di apertura, mantenendo la media strepitosa di 400 persone all’ora.
Un anniversario col botto per il pittore olandese morto 500 anni fa a cui la cittadina natale, chiamata nel gergo comune Den Bosch da cui deriva il soprannome del pittore, stava preparando da nove anni. Il tempo necessario le ricerche e le indagini tecniche e anche per tessere le relazioni internazionali indispensabile a fare rientrare “a casa” se non tutte, quasi le opere del più visionario del pittori del tardo Medioevo europeo.
Alla mostra “Jheronimus Bosch. Visioni di un genio”, al Noordbrabants Museum fino all’8 maggio, in un allestimento perfetto per fare emergere dal buio, come vere apparizioni, le opere eccezionalmente raccolte per l’occasione: si vedono 16 dipinti dei 24 che si conoscono di Bosch e 19 dei suoi 20 disegni noti, affiancate da una selezione di opere degli allievi e seguaci.
Un evento che si ripeterà al Prado di Madrid, dal 31 maggio all’11 settembre, dove ovviamente si potrà vedere anche il grande trittico del “Giardino delle delizie” che il museo spagnolo ha deciso di non mandare in trasferta in Olanda, mentre è presente il trittico con il “Carro del fieno”, acquistato da Filippo II nel 1570 per la sua collezione personale, mai uscito dalla Spagna prima d’ora. E visto che l’appuntamento olandese è ormai fully booked il consiglio è di organizzarsi per tempo in modo da poter vedere quest’imperdibile mostra al Prado.
I prestiti sono eccezionali per più ragioni: innanzi tutto sono opere dipinte su tavola, e il trasporto e la conservazione dei manufatti lignei è più delicato e rischioso. Secondariamente, pur dipingendo da autentico nordico in punta di pennello, con una visione lenticolare della realtà che svela delle cose il minimo dettaglio, una vera specialità di Bosch è la scelta del grande formato.
Forte della lunga tradizione nordica capace di gestire tecnicamente la preparazione di una grande lastra di legno, Bosch dipinge quadri grandi, affollatissimi di figure, animali e cose, mostriciattoli e diavoletti che popolano un universo dove davvero ci si perde in una singolare visione onirica e fantastica della realtà.
Morto mezzo millennio fa, all’età di 65 anni, Bosch è considerando il capostipite di una serie di geni nazionali, Rembrandt, Vermeer, Van Gogh e Mondrian, che gli olandesi venerano come dei dell’Olimpo. Ciascuno a suo modo offre una visione indimenticabile della propria realtà.
La trascrizione apparentemente folle che il genio olandese dà della vita è il concentrato di tutte le dicerie, le credenze, le profonde convinzioni morali e religiose della sua epoca. Ogni oggetto si carica di un significato allegorico. Il carro del fieno è simbolo del materialismo: sta portando chi lo segue all’Inferno. Bosch i suoi quadri come monito a ogni buon cristiano che deve temere il giudizio divino e controllare la passioni terrene. Non vorrete mica essere cacciati negli abissi infernali in preda alle folli crudeltà dei demoni di Bosch?
Si conclude proprio con la sezione intitolata “La fine dei giorni” la splendida mostra olandese e il grande trittico con “Il Giudizio Universale” che viene da Bruges è una fantasmagorica visione di quel che accadrà quel giorno, secondo le allucinate ipotesi di Bosch. I buoni da una parte e i cattivi dall’altra. E se fino a quel punto non vi sarete stupiti abbastanza, ammirate l’opera finale. Davanti e dietro.
Sul verso le “Visioni dell’aldilà” nelle quattro ante in prestito da Palazzo Grimani a Venezia: beati e angeli, demoni e dannati. Sul verso delle quattro tavole la sorpresa finale: una decorazione con schizzi di colore su un fondo monocromo che anticipa il dripping di Pollock in modo altrettanto inquietante. Ultimo saluto di un artista che può a pieno titolo definirsi un genio capace di regale emozioni senza tempo.
DENTRO L’OPERA DI BOSCH
Alla scoperta di microcosmi fantastici
INFORMAZIONI UTILI
Jheronimus Bosch – Visioni di un genio
’s-Hertogenbosch (Paesi Bassi), Noordbrabants Museum
Dal 13 febbraio all’8 maggio 2016
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