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Quando l’arte diventa impresa. Intervista a Giuseppe Bertolami

Giuseppe Bertolami Giuseppe Bertolami (Foto: Lorenzo Vanzetti)
Giuseppe Bertolami
Giuseppe Bertolami
(Foto: Lorenzo Vanzetti)

Giuseppe Bertolami è l’Amministratore Unico e General Manager di Bertolami Fine Arts, casa d’aste romana dalla struttura innovativa e complessa. La sede di BFA merita una visita, si trova in prossimità del Ghetto, tra il Teatro di Marcello e la Fontana delle Tartarughe, una zona appartata e bellissima che ospita antichi palazzi dai nomi altisonanti.
Mi dirigo verso Palazzo Caetani Lovatelli, non senza curiosità perché i saloni in cui Giuseppe Bertolami ha fissato il suo quartier generale non sono un posto qualsiasi, qui, infatti, alla fine dell’800, Ersilia Caetani Lovatelli, la prima donna accademica dei Lincei, teneva uno dei salotti culturali più rinomati della capitale, un luogo dove D’Annunzio e Carducci erano di casa e dove poteva capitare di ascoltare Listz dal vivo. Un contesto impegnativo in cui il tycoon dell’arte Bertolami si muove con rispettosa disinvoltura, certo che il suo progetto aziendale di impresa per l’arte non potrebbe trovare una sede più adatta di questa.

Una delle sale della casa d'aste (foto Lorenzo Vanzetti)
Una delle sale della casa d’aste (foto Lorenzo Vanzetti)

 

Come nasce Bertolami Fine Arts?
Da una questione di famiglia: mio padre era un collezionista d’arte e ha fatto di me un collezionista. Ecco, alla base di quello che negli anni è diventato un progetto imprenditoriale c’è semplicemente la prima e più genuina delle mie passioni, il collezionismo. Ho iniziato alle elementari con la numismatica, un grande amore che non ho mai abbandonato, ma che non è stato esclusivo. Da ragazzo mi sono avvicinato alla pittura e alla scultura, scegliendomi due campi d’intervento sino a quel momento non troppo esplorati: la scultura figurativa italiana del ‘900 e la cosiddetta Scuola Romana, vale a dire l’arte a Roma tra le due guerre. In breve tempo la raccolta ha preso forma e ha acquisito persino un certo rilievo, al punto che il Museo di Villa Torlonia le ha dedicato una sala in cui vengono collocate a rotazione venti opere di Scuola Romana che offro in comodato gratuito.

Allora è vero che collezionisti si nasce!

Una delle sale della casa d'aste (foto Lorenzo Vanzetti)
Una delle sale della casa d’aste (foto Lorenzo Vanzetti)

 

Quando scultura e pittura sono entrate nel mio campo d’interesse, ho iniziato a frequentare le gallerie d’arte e da lì ad aprirne una mia il passo è stato breve. Alla fine degli anni ’90, con Raffaele Cecora, grande esperto di arte italiana dell’800 e del ‘900, abbiamo fondato Ricerca d’Arte, la prima galleria romana specializzata in scultura figurativa italiana tra fine ‘800 e prima metà del ‘900, un’avventura fortunata ed entusiasmante. A Ricerca d’Arte si è successivamente affiancata EMMEOTTO, un progetto aperto sia alla valorizzazione dell’arte italiana dal dopoguerra agli anni ’70, che all’esplorazione del contemporaneo. Ho fatto galleria sino al 2011, quando mi è sembrato fosse giunto il momento di far confluire quell’esperienza in un progetto più ampio, una casa d’aste moderna, capace di svolgere sul mercato anche il ruolo tradizionalmente giocato dal gallerista e non solo quello. L’imprenditore è un uomo in ascolto del proprio tempo, uno che non può permettersi il lusso di ignorare i segnali in arrivo dal contesto socioeconomico in cui opera e quei segnali mi hanno portato dritto dritto nella direzione della casa d’aste. In prima battuta ho aperto una casa d’aste con una super specializzazione in una fiorente nicchia di mercato di respiro internazionale, la numismatica.

Parliamo di Art Coins Roma-ACR Auctions
Esattamente. Sono ripartito dalla prima passione, partire dalle proprie radici, costruire su fondamenta solide è sempre una buona cosa.

E i fatti le hanno dato ragione
Sì, il successo è stato immediato. Nel giro di neanche due anni abbiamo aperto le sedi di Monaco e Londra e il dipartimento di archeologia.

Però qui a Palazzo Caetani Lovatelli si tengono anche aste di arte antica, arte moderna e contemporanea e gioielli
Non vogliamo fare il salto più lungo della gamba, ma abbiamo le competenze e la voglia di espanderci. Sulla base di questa premessa aprire i dipartimenti destinati alla vendita di arte – antica, moderna e contemporanea – e gioielli, argenti e orologi è stato inevitabile. Stiamo inoltre aprendo nuove sedi: in Italia ci siamo affacciati su Milano, Bologna e Palermo, piazze che ci interessano molto, e in Europa abbiamo cominciato a saggiare Barcellona. Coltiviamo anche il sogno di un’asta a New York, stiamo lavorando perché diventi a breve una realtà.

Una delle sale della casa d'aste (foto Lorenzo Vanzetti)
Una delle sale della casa d’aste (foto Lorenzo Vanzetti)

Quante aste riuscite ad organizzare annualmente?
Da otto a dieci aste battute-live e un’asta elettronica ogni due mesi. Va peraltro precisato che, come tutte le moderne case d’asta, non ci limitiamo alle vendite all’incanto ma offriamo anche opportunità di compravendita a trattativa privata. I clienti interessati a vendere o comprare fuori asta possono accedere al nostro servizio di Private Sales, oppure tenere d’occhio le Selling Exhibitions, mostre dove le modalità di acquisto dei pezzi in esposizione sono le stesse che si troverebbero in una galleria d’arte. Inoltre sul nostro sito funziona uno shop on line che consente di fare piccoli acquisti interessanti.

Una delle sale della casa d'aste (foto Lorenzo Vanzetti)
Una delle sale della casa d’aste (foto Lorenzo Vanzetti)

Esplorando il vostro sito si ha però l’impressione che l’offerta di servizi sia decisamente più vasta di quella solitamente offerta da una casa d’aste.
E’ un’impressione corretta e dipende dal fatto che qui a Palazzo Caetani Lovatelli la casa d’aste è solo un segmento di un progetto più articolato. Il recente cambio di denominazione, da ACR Auctions a Bertolami Fine Arts, segnala proprio l’avvio di una nuova fase, quella di Bertolami Fine Arts come impresa per l’arte.

Quindi non solo compravendita di oggetti d’arte.
No. Ci interessa anche la progettazione di iniziative culturali, soprattutto mostre, per l’Italia e per l’estero.

Vedo che qui a Palazzo Caetani Lovatelli organizzate anche conferenze e che ospitate gli Archivi della Scuola Romana.
La missione degli Archivi della Scuola Romana sarà quella di archiviare, studiare e valorizzare la produzione artistica romana tra le due guerre. Vogliamo però occuparci di arte a 360 gradi e le conferenze di cui parla rientrano in quest’ottica. L’idea della cultura anche come forma di intelligente intrattenimento ci piace molto, sarebbe splendido diventare un punto di riferimento per chi pensa che una serata spesa a parlar d’arte sia un buon modo di divertirsi. D’altronde la nostra bella sede romana, Palazzo Caetani Lovatelli, ha legato la sua fama a un salotto culturale, uno dei più noti della Roma di fine ‘800.

Quello di Ersilia Caetani Lovatelli, la prima donna italiana accademica dei Lincei.
Già, proprio lei. Quest’anno il nostro salotto culturale sta ospitando un ciclo di conferenze di Claudio Strinati dedicato alla storia del mercato dell’arte e in pentola stanno bollendo proposte altrettanto appetitose per gli appassionati.

La sala affollata durante il primo incontro Foto: Lorenzo Vanzetti
La sala affollata durante la conferenza con Claudio Strinati di giovedì 21 gennaio 2016 (leggi qui l’intervista: parte 1 e parte 2 )
Foto: Lorenzo Vanzetti

Tornando a parlare di mercato, possiamo fare un bilancio delle vostre ultime aste di arte antica, moderna e contemporanea?
Soddisfatti del fatturato che è stato tra i più alti registrati a Roma negli ultimi mesi. L’arte antica si conferma arte per collezionisti, un pubblico competente che cerca qualità, oggi il dipinto antico come oggetto d’arredo non va più come un tempo, il gusto è cambiato. Personalmente credo che le migliori opportunità d’acquisto le offra proprio questo settore del mercato dove il rapporto qualità prezzo si è fatto ottimo. La nostra ultima asta di arte antica offriva ad esempio diverse opportunità di conludere affari vantaggiosi che in buona parte sono state colte dal pubblico.

Madonna con Bambino - Giovanbattista Salvi detto il Sassoferrato - olio su tela, cm 100x75
Madonna con Bambino – Giovanbattista Salvi detto il Sassoferrato – olio su tela, cm 100×75. Aggiudicata a 35.000 euro

E l’arte moderna e contemporanea? Vedo un record italiano per un acquarello di Georg Grosz
Sì, Insider and Outsider, un acquarello del 1925. Il dipinto partiva da una base d’asta di 25.000 euro e, dopo una contesa appassionante, è stato aggiudicato a un prezzo di poco inferiore ai 150.000, diritti compresi. L’episodio, al di là della soddisfazione per il risultato, va analizzato e inserito nel giusto contesto. In quella stessa asta erano presenti delle ceramiche di Picasso, anche in questo caso la gara è stata emozionante e il risultato ottimo. Va detto che i pezzi stranieri sono stati battuti e acquistati da stranieri e proprio questo è il punto, all’improvviso ci siamo resi conto che in sala si stavano svolgendo due aste: quella degli artisti stranieri battuti da collezionisti stranieri e quella degli artisti italiani battuti dagli italiani.

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Georg Grosz

E gli italiani come sono andati?
Nel complesso non ci lamentiamo, ma quella gara non ha mai raggiunto i ritmi dell’altra, neanche quando abbiamo battuto i pezzi più interessanti, pezzi il cui valore artistico era pari a quello del Grosz. Temo che questo episodio la dica lunga sulla situazione socioeconomica italiana: un paese che non sostiene adeguatamente la propria cultura tradisce un declino, c’è poco da fare. Come imprenditore prestato all’arte e appassionato d’arte, uno degli obiettivi più ambiti sarebbe sicuramente quello di poter contribuire a un’inversione di tendenza.
Staremo a vedere. Per il momento non possiamo che fare il tifo per gli imprenditori italiani che scommettono sull’Italia.

Palazzo Caetani Lovatelli
Piazza Lovatelli, 1 – Roma
Tel. +39 06 32609795 – 06 3218464
e-mail: info@bertolamifinearts.com
www.bertolamifinearts.com

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