Senza Confini, la nuova retrospettiva di Steve McCurry per la città di Pordenone si sta rivelando un grande successo già a pochi giorni dalla sua apertura al grande pubblico lo scorso 28 marzo presso la Galleria Harry Bertoia.
Con una selezione di immagini McCurry offre un viaggio simbolico attraverso i suoi 40 anni di fotografia per raccontarlo proprio come lo ha vissuto: Senza Confini, dal conflitto Afgano del ’79, in cui il fotografo si è fatto primo testimone dell’importanza nevralgica di quel paese per il fragile equilibrio del mondo all’incredibile varietà di colori della Cuba di oggi, il progetto più recente di McCurry, presentato a Pordenone in una prima assoluta, grazie alla straordinaria collaborazione di Jacob Cohën che ne ha reso possibile la realizzazione.
Impresse in pellicola storie di rifugiati, di vinti e vincitori, immagini cariche di pathos e flash appassionanti che raccontano la storia di un mondo, il nostro mondo, frutto di lunghi appostamenti in cerca dell’inquadratura perfetta o incontri fortuiti che hanno segnato la carriera del fotografo.
La carriera di McCurry inizia quando, attraversa il confine tra Pakistan e Afghanistan, tornando in patria con alcuni rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti.
Quelle immagini furono le prime a mostrare la realtà di quel conflitto al mondo intero facendogli aggiudicare il Robert Capa Gold Metal of Best Photographic Reporting from Abroad, il premio assegnato a quei fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio nelle loro imprese.
McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. Concentrandosi sulle conseguenze umane della guerra, mostrando non solo quello che la guerra imprime al paesaggio ma, piuttosto, sul volto umano.
Confini simbolici quindi, che McCurry nel tempo ha fatto svanire davanti ai nostri occhi, le etnie in via di estinzione, le diverse condizioni sociali, i modi più particolari di concepire i gesti più semplici: immagini che raccontano una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità.
“Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te”
(Steve McCurry, fotografo)
INFORMAZIONI UTILI
STEVE MCCURRY SENZA CONFINI
Dal 27 febbraio al 12 giugno 2016
Galleria Harry Bertoia
Corso Vittorio Emanuele II, 60
Pordenone