Dalì, Fontana, Sironi, De Chirico, Ligabue e Carrà: 124 quadri confiscati al boss della ‘ndrangheta Gioacchino Campolo – il “re dei videopoker” che investiva i proventi delle slot machine in dipinti preziosi – in mostra al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, dal 25 aprile al 25 maggio.
124 dipinti che arricchiscono il palazzo – intitolato a Pasquino Crupi, uno dei più noti intellettuali calabresi – trasformato in museo ed aperto al pubblico nell’ambito dell’edizione 2016 degli “Stati generali della cultura”.
Oltre alla collezione confiscata a Campolo c’è anche la “San Paolo”, composta da preziose icone: un “San Giorgio con il volto sfregiato”, originariamente attribuito ad Antonello da Messina; un bozzetto di Raffaello e una “Madonna con bambino” di Cima da Conegliano.
“La cultura e la lotta per la legalità sono legate a filo stretto – ha detto l’assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità Eduardo Lamberti-Castronuovo, ideatore e anima degli Stati Generali – Così la mostra delle opere d’arte confiscate alla criminalità, che diventerà permanente nel nuovo Palazzo della Cultura, sarà sempre un segnale e un monito: il simbolo del recupero di un patrimonio restituito alla comunità”