“Un artista, un artista vero e non uno la cui professione borghese sia l’arte, uno predestinato e condannato, lo si riconosce tra mille, anche con uno sguardo non molto esperto… Nel suo viso si legge il senso dell’isolamento e dell’estraneità, la consapevolezza di essere riconosciuto e osservato, qualcosa di regale e di smarrito nello stesso tempo…”
(Thomas Mann)
Quando l’arte incontra il disagio si genera una forza pervasiva in grado di far rinascere l’uomo. Su questa convinzione , lo scorso 29 aprile, ha preso il via il progetto BOLLATE BRERA promosso dalla prof.ssa Tiziana Tacconi direttrice del Biennio specialistico in Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica.
BOLLATE BRERA è un sposalizio professionale importante che mette in campo le migliori intelligenze del settore hanno ragionato sulla relazione tra arte e detenzione. Nella prestigiosa Sala Napoleonica dell’Accademia di Belle Arti di Brera, lo scorso venerdì 29 Aprile, si sono ritrovati a discutere sulla potenzialità terapeutica dell’arte i più importanti rappresentanti dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia.
Tra loro Lucia Castellano , l’ex direttrice di Bollate, che in questi anni è riuscita ad ottenere, grazie all’Art.21, per tre dei suoi detenuti la possibilità frequentare i Corsi dell’Accademia. Anche il Provveditore Luigi Pagano ha tracciato con chiarezza la possibilità di applicazione di una pena, che abbatte la recidiva, con il lavoro e il rispetto delle prescrizioni individuando nell’arte e nella bellezza nuovi stimoli d’integrazione e recupero sociale.
Il nostro progetto rispetta semplicemente la Costituzione italiana, che prevede la funzione di rieducazione e reinserimento del carcere. Per questo sin dall’inizio Bollate è stato concepito con una vocazione “trattamentale”… bisogna dare un senso alla pena, perché solo così si migliora anche la credibilità dello Stato. Il nostro obiettivo non è essere paternalistici ma costruire un ponte tra dentro e fuori e garantire un clima di vivibilità all’interno. Lo strumento fondamentale per agire e pensare nel migliore dei modi è il lavoro che permette di far percepire meglio le regole … dobbiamo dimostrare che l’istituzione non è solo punitiva, ma cerca anche di aiutarti. Un carcere operoso dove si cerca di sfruttare il tempo della pena eliminando l’ozio e preparando il detenuto per l’uscita.
Massimo Parisi (Direttore della seconda Casa di Reclusione di Bollate)
BOLLATE BRERA è il capostipite di una grande potenzialità di comunicazione e contaminazione tra città e territorio, un’alleanza trasversale ,un’assunzione di responsabilità , al fine di sperimentare e condividere l’arte per creare nuove libertà.