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A Doppio Senso | Bianconi e Negri. Una bipersonale a Casa Testori

Continua fino al 24 luglio a doppia personale A Doppio Senso – Bianconi e Negri a Casa Testori, a Novate Milanese. Due artisti lanciati nel 2009 per la prima edizione della mostra Giorni Felici, che hanno conosciuto in questi anni una consacrazione da parte della critica e del mercato a livello internazionale, sette anni dopo tornano nella dimora testoriana di Novate Milanese con due progetti espositivi di grande originalità pensati per la grande mostra della stagione estiva di Casa Testori.

Una conferma della vocazione di Casa Testori di porsi come trampolino per nuovi talenti che ha prodotto grandi risultati: oltre 80 i giovani artisti che hanno esposto in questi anni nella struttura espositiva di Novate Milanese, presieduta da Carlo Maria Pinardi e diretta da Davide Dall’Ombra. Per molti di loro si è trattato dell’inizio di un cammino di grande successo.

I casi di Andrea Bianconi (1974) e di Matteo Negri (1982) sono certamente tra i più emblematici. I loro linguaggi sono molto diversi, ma ciò che li caratterizza è la capacità di gestire gli spazi molto articolati della Casa e del giardino in modo inaspettato. A doppio senso è quindi una mostra che intreccia due mostre, ciascuna con percorsi chiari, ma con punti di contatto negli spazi della Casa. A doppio senso indica quindi un doppio percorso, un doppio linguaggio espressivo, ma anche un’andata e ritorno.

Bianconi

Con “You and Myself” a cura di Luigi Meneghelli, Andrea Bianconi (Vicenza, 1974) torna a Casa Testori, occupando gran parte delle stanze, con il suo bagaglio di performance lungo dieci anni in cui l’artista impiega il corpo come linguaggio espressivo e matrice di segno. Un segno che non cerca l’esibizione spettacolare, la rivelazione provocatoria, ma che acquisisce il proprio essere (la propria identità), cessando di essere segno di qualche cosa. È come se non avesse niente da dire, ma solo una serie di eventi da suggerire, da far intuire. Nelle sue performance siamo invitati a cercare anche ciò che non c’è (che non si vede, che non si sente), a intuire l’alternativa possibile, l’altra faccia del mondo. A stanare il soggetto che si nasconde nell’altro (o nell’altrove). Il myself che si con-fonde con you. La sua è la poetica dello spostamento e della transizione continua. La mostra ripercorre l’intero iter performativo di Bianconi: accanto ad azioni poste sotto il segno del ludico (della sorpresa, dello stupore), ad azioni minimali, sommesse, incantatorie, Bianconi sviluppa altre performance che implicano autentiche “recite collettive”. L’artista non si pone stretti limiti disciplinari, regole, gerarchie, se non quelli di aprirsi all’altro, al pubblico, per destare stupore, incredulità, interrogativi. Spesso, la performance di Bianconi ha a che fare con una sorta di “divertimento artistico”: è una gag, una serie di gesti apparentemente gratuiti, di risibili azioni ludiche. Alla pari degli attori dei film muti (o dei bambini) a lui piace nascondersi e apparire in scena all’improvviso. Soprattutto le maschere fanno la loro apparizione come strumenti di difesa, di fuga, di falsità. In Trap for the Minds (del 2012), l’artista se le mette e se le toglie ossessivamente, fino ad arrivare all’ultima che non è altro che la riproduzione della sua stessa faccia. E molte sono le immagini delle “trappole” di cui Bianconi dissemina i luoghi delle sue performance: scatole, specchi, gabbie, maschere che spesso vengono indossate dai protagonisti, senza che si capisca mai fino in fondo se, questo, avvenga per rinchiudersi, isolarsi o per vivere l’esperienza della dispersione, dello sconfinamento, delle associazioni imprevedibili.
Andrea Bianconi vive e lavora tra Vicenza e Brooklyn. Alla 5 Biennale di Mosca ha realizzato una public performance tra la Piazza Rossa, il Cremlino e il Manege. Tra le sue recenti esposizioni MSK Ghent, Houston, Valencia, Madrid, New York, United Arab Emirates, Basilea, Palazzo Reale, Milano, Shanghai. Nel 2011 Charta ha pubblicato la sua prima monografia, nel 2012 Cura.Books il suo primo libro d’artista “ROMANCE” e nel 2013 il secondo dal titolo “FABLE”. Entrambi fanno parte della collezione del MoMA New York.

Matteo_Negri

“Splendida villa con giardino, viste incantevoli”, di Matteo Negri è il progetto, di grande impatto visivo, che ribalta il punto di vista e le modalità di fruizione del luogo. Le opere ospitate nelle stanze della Casa Testori saranno, infatti visibili solo dall’esterno, spingendo il visitatore a essere nel contempo osservatore e protagonista. Sei interventi scultorei site specific per gli spazi del piano terra e per il giardino della dimora di Novate Milanese. La mostra, curata da Daniele Capra, è corredata da una pubblicazione bilingue con le immagini delle opere negli spazi della casa, i testi del curatore, un contributo critico di Flaminio Gualdoni e un’intervista all’artista di Giuseppe Frangi. L’evento, assieme alla personale di Andrea Bianconi, fa parte della mostra A doppio senso, la grande mostra della stagione estiva di Casa Testori.
Splendida villa con giardino, viste incantevoli, il cui titolo allude al lessico impiegato negli annunci di compravendita immobiliare, nasce dall’analisi delle funzionalità delle singole stanze di una casa, connotate ciascuna da finalità abitative di ordine differente. Negri sceglie, invece, di cambiare visivamente la loro destinazione d’uso, trasformando ciascun spazio in un luogo fisicamente inaccessibile alle persone, ma visibile dalle finestre del giardino. L’osservatore non è così banalmente attore passivo di un percorso già stabilito, quanto invece persona esortata ad andare alla scoperta dei contenuti proposti, flâneur che interagisce con gli stimoli ambientali che gli si pongono innanzi.
Le opere di Splendida villa con giardino, viste incantevoli – che testimoniano la poliedrica abilità di Matteo Negri – spaziano da installazioni di carattere ambientale, realizzate con specchi speciali e luci teatrali, a sculture in cui vengono impiegati materiali compositi (come resine epossidiche, silicone), sino al più classico bronzo, utilizzato per la grande scultura rotante che occupa lo spazio nella veranda della dimora Testori.
La ricerca di Matteo Negri (San Donato, 1982) è caratterizzata da un interesse prevalente per la scultura, benché non manchino lavori di carattere bidimensionale. Ospitate frequentemente in contesti pubblici, come ad esempio in Piazza Gae Aulenti a Milano (Multiplicity, 2015) e in diverse piazze a Parigi (L’egosÏme 2010), le sue opere attivano gli spazi con un senso di ludica meraviglia.
Catalogo: con testi di Flaminio Gualdoni, Giuseppe Frangi e del curatore Daniele Capra

una bipersonale a Casa Testori
MATTEO NEGRI. Splendida villa con giardino, viste incantevoli
ANDREA BIANCONI. You and Myself – Performance 2006/2016
21 maggio – 24 luglio 2016
Casa Testori
telefono: 02.36589697
mail: info@casatestori.it
Largo Angelo Testori 13, 20026 Novate Milanese
www.casatestori.it

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