E’ Aosta, al Centro Saint-Bénin, a portare – dal 21 maggio al 20 settembre 2016 – l’amore per l’Italia che il fotografo newyorkese Leonard Freed, era solito ripetere dopo la sua prima visita nel nostro Paese nel 1956. La mostra, dal titolo ”Leonard Freed. Io amo l’Italia” vanta una ricca selezione di immagini scattate dal fotografo americano in diverse località italiane, dalla metà del Novecento agli inizi del nuovo secolo.
Sono cento le fotografie, tra vintage e modern print, che compongono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo statunitense in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”.
Un amore che inizia negli anni cinquanta a New York, nel quartiere di Little Italy dove Freed condivide la vita quotidiana della comunità degli immigrati italiani, e prosegue fino alla sua morte, sopraggiunta nel 2006 mentre sta lavorando a un progetto fotografico sulla città di Roma, rimasto incompiuto.
Attraverso immagini analogiche rigorosamente in bianco e nero, il pubblico è invitato a cogliere il lato più commovente di Freed, capace di ritrarre la nostra società senza stereotipi e con grande sensibilità ed umanità.
Per Leonard Freed, l’Italia divenne un luogo di ricerca interiore e campo di osservazione, in cui “il passato è sempre presente non solo nei luoghi ma nella vita quotidiana delle gente”. Il fotografo è affascinato dalla vita della gente comune, dal calore e dalla spontaneità della componente umana, sia essa rappresentata dai lavoratori siciliani, dai soldati seduti su un ponte a Firenze o dagli aristocratici veneziani e romani.
Il suo punto di vista rivela attraverso la fotografia le condizioni socio-economiche di un intero paese e coglie l’interiorità dei soggetti ritratti, svelandone la storia.
La sua era una vera e propria continua ricerca, infatti, affermava: “Sono come uno studente curioso, che vuole imparare. Per poter fotografare devi prima avere un’opinione, devi prendere una decisione. Poi quando stai fotografando, sei immerso nell’esperienza, diventi parte di ciò che stai fotografando. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai per fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale”.
E ancora: “Voglio una fotografia che si possa estrapolare dal contesto e appendere in parete per essere letta come un poema”.
Le sue immagini sono sempre concise, dirette e ironiche; figlie e specchio del tempo, pezzi di diario di viaggio in cui si fondono anima e corpo dell’autore e della gente comune.
“La fotografia non è altro che l’esplorazione di noi stessi, è la ricerca della verità in relazione a noi stessi, e diventa un’abitudine cui non puoi più rinunciare”.
Leonard Freed
INFORMAZIONI UTILI
”Leonard Freed. Io amo l’Italia”
A cura di Enrica Viganò
In collaborazione con Leonard Freed Archive, New York e Admira, Milano
Sede Centro Saint-Bénin – Via Festaz 27, Aosta
Date 21 maggio – 20 settembre 2016
Inaugurazione venerdì 20 maggio, ore 18
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19
Ingresso € 6 intero, € 4 ridotto, € 3 per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur, gratuito per minori di 18 anni e scuole