L’asta meneghina di Pandolfini di questa sera, 13 giugno – che ha totalizzato 2.162.500 euro -offriva in catalogo tre opere di Alexander Calder da due importanti collezioni italiane, una milanese e una triestina. Sono lavori su cartone di periodi diversi, due degli anni Settanta e una del 1943, che testimoniano l’eleganza della sua opera su carta che si affianca ai mobile, le sculture che gli hanno dato notorietà. AURORE e AMARYLLIS, tempere e guache su cartone rispettivamente del 1971 e 1974, erano valutate ognuna 50.000/80.000 euro.

ALEXANDER CALDER
(Philadelphia 1898 – New York 1976)
Aurore
tempera e gouache su cartone, cm 74×109,5
eseguito nel 1971
L’opera è registrata presso la Calder Foundation con il numero A12987
Provenienza Galleria Maeght, Parigi Ivi acquisito dall’attuale proprietà
Stima € 50.000 / 80.000

ALEXANDER CALDER
(Philadelphia 1898 – New York 1976)
Amaryllis
tempera e gouache su cartone, cm 74×109,5
eseguito nel 1974
Lopera è registrata presso la Calder Foundation con il numero A12844
Provenienza Galleria Maeght, Parigi Ivi acquisito dallattuale proprietà
Stima € 50.000 / 80.000
La prima è stata aggiudicata a un cliente al telefono con Clauco Cavaciuti per 54 mila euro (senza diritti) e la seconda per 64 mila euro (senza diritti) sempre al telefono con Cavaciuti. Il terzo e ultimo Calder, una tempera e guache su cartone, SENZA TITOLO del 1943 offerto a una stima di 30.000/40.000 euro è stato venduto per 28 mila euro.

ALEXANDER CALDER
(Philadelphia 1898 – New York 1976)
Senza titolo
tempera e gouache su carta, cm 55×75
firmato, datato e dedicato ad personam
eseguito nel 1943
Provenienza
Collezione privata
Stima € 30.000 / 50.000
Tra le aggiudicazioni di rilievo si segnalano il lotto 4, ROBERT RAUSCHENBERG, una serigrafia su tessuto che da una stima di 6/8 mila euro, è stato acquistato da un buyer in sala per 16.000 euro (senza diritti). I due Alighiero Boetti a inizio catalogo hanno fatto insieme 73.000 euro (senza diritti). “Non parto non resto” ha visto una crescita vertiginosa di rilanci e da una quotazione di 8/12.000 euro si è fermato a 50.000, venduto a un compratore al telefono.

ALIGHIERO BOETTI
(Torino 1940 – Roma 1994)
Non parto non resto
tessitura e stampa meccanica su tessuto, cm 16×16
sul retro: firmato
eseguito nel 1993 circa
L’opera è accompagnata da certificato dell’Archivio Alighiero Boetti, n. 8237
Provenienza
Opera acquisita dall’attuale proprietà direttamente dall’artista
Prova colore per una edizione mai realizzata
Stima € 8.000 / 12.000

(Torino 1940 – Roma 1994)
Cinque x cinque venticinque
ricamo su tessuto, cm 23×21,5
sul retro: firmato
eseguito nel 1988
L’opera è accompagnata da certificato dell’Archivio Alighiero Boetti, n. 8254
Provenienza
Prearo Arte, Milano
Ivi acquisito dall’attuale proprietà

ROBERT RAUSCHENBERG
(Port Arthur 1925 – Captiva Island 2008)
Scrape (Hoarfrost Edition)
serigrafia su tessuto, cm 195×92; es. 27/32
firmato, datato e numerato
eseguito nel 1974
Realizzata da Gemini G.E.L., Los Angeles
Tra il 1974 e il 1976, Robert Rauschenberg ha prodotto Hoarfrost, un gruppo di opere su seta, prendendo spunto dalla garza regolarmente utilizzata dagli stampatori per pulire l’inchiostro dalle presse e delle lastre.
I “Fidanzati (l’addio)” di Ubaldo Oppi da 7/9 mila euro è arrivato a 11 mila euro (senza diritti) e “Il lavoro” di Gino Severini a 20.000 euro. Molto bene Baruchello. I suoi due assemblaggi “A scatola chiusa” stimati 1.500/2.000 euro sono stati aggiudicati entrambi allo stesso compratore al telefono per 3.800 euro ciascuno (senza diritti). Italo Ferro in catalogo con “Aeropittura” è salito fino a 10.000 euro (senza diritti ed era stimato 1.500/3.000).
Lotta serrata anche per Franco Angeli (Giallo cromo a 4.500€) e per una testa di Igor Mitoraj. Il bronzo dello scultore polacco da 30.000 € è salito fino a 85.000. Bene Luigi Boille. L'”Omaggio al colore” di Tano Festa è stato battuto a 28.000 euro al telefono e la “Veduta composta” di Mario Schifano a 32.000.