L’asta di oggi, 14 giugno, da Il Ponte a Milano dedicata all’asta d’Arte Moderna e Contemporanea ha totalizzato 5,7 milioni di euro e ha visto molte aggiudicazioni al di sopra delle stime, tra cui quella di una “Macchina inutile” di Bruno Munari venduta per 152.000 euro (190.000 con i diritti), nuovo record mondiale per l’artista. Il precedente top price era di 40.000 euro per un “Positivo-negativo”, venduto da Dorotheum a Vienna solo una quindicina di giorni fa. Il risultato è ancora più strabiliante se rapportato al prezzo più alto pagato in asta per un’altra “macchina inutile”, ovvero 4.700 euro (da Porro & Co nel novembre del 2014).
Munari stesso spiega così le sue “Macchine inutili”: «Personalmente pensavo che […] sarebbe stato interessante liberare le forme astratte dalla staticità del dipinto e sospenderle in aria […] E così feci: ritagliai queste forme, le progettai in rapporti armonici tra loro, calcolai anche le distanze e le dipinsi anche dall’altra faccia (quella che nei quadri non si vede mai) in modo diverso così che ruotando nell’aria presentasserop combinazioni varie. Le feci leggerissimee usai il filo di seta per favorire la ruotazione massima».
In catalogo i Munari erano tre. Aggiudicati anche gli altri due. Il “Negativo-positivo” del 1951 che era stimato 8/12 mila euro ed è stato venduto per 42 mila (senza diritti) e una piccola carta di 25×35 cm “simultaneità degli opposti” è arrivata 6500. (st. 3,7/4 mila).
Delle più di 300 opere scelte di artisti nazionali e internazionali provenienti da collezioni private italiane e straniere, come accennato, molte hanno superato di gran lunga le stime e oltre a Munari sono stati realizzati altri sei record: Aldo Galli, Carmelo Cappello, Carlo Battaglia, Marfa Futurista, Ideo Pantaleoni e Giangiacomo Spadari. Solo nella sessione pomeridiana un disegno di Giacomo Balla da 3600 è arrivato a 19.500 euro. Un Angelo ribelle di Osvaldo Licini (sempre una carta) è stato battuto a 8500 (da 4000) e un piccolo acquerello di Giorgio Morandi di 16×22,8 cm del 1943 è salito fino al 86.000 euro, ma era stimati 16/24 mila. L’olio su tela di Fernand Léger “La femme à la rose” del 1931 è stato il top price della vendita con 220 mila euro (st. 50/70 mila) e i “Futurpesci” di Giacomo Balla sono arrivati a 130 mila (st. 20/30 mila).
Le opere di Tano Festa e Mario Schifano, che hanno visto una grande crescita sul mercato negli ultimi tempi, sono state vendute a prezzi in linea con le stime. Una “Persiana” del primo del 1963/64 da 12 mila è salita a 40.000 e uno smalto su carta intelata del secondo da 10.000 ha fatto 26.000. Mentre altri lotti hanno raggiunto risultati più cauti. Bene anche Franco Angeli.
La grande scultura in acciaio “Verticalizzazione sferica” di Carmelo Cappello, primo premio alla Biennale di Madrid nel 1974, era uno degli highlight pre-asta ed è stato venduto per 30.000 euro a un bidder online realizzando il nuovo record d’asta per l’artista. (st. 7/12 mila),
La grande tela di Enrico Baj del 1965 già esposta al Museo d’Arte Moderna di Chicago nel 1971, “Le comte de Hornes, Seigneur des Pays-Bas et Guillaume IX de Nassau” è passata di mano per 60.000 euro ed era presentata a 35/55 mila .
Leggi qui l’intervista a Freddy Battino, esperto del dipartimento de Il Ponte, realizzata durante la raccolta opere prima dell’asta mentre per tutti i risultati, clicca qui*
*tutti i prezzi di aggiudicazione citati sono da intendersi senza diritti d’asta
Asta N° 371
Arte Moderna e Contemporanea
Esposizione 10/11/12 Giugno 2016 (ore 10.00/13.00 – 14.30/18.30)
Asta 14 Giugno 2016 (ore 10.30 e 15.30)