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Art Basel 47: i muscoli del più forte contro le incertezze dei mercati

Ai weiwei

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Art Basel, nella sua 47a edizione, mostra ancora i muscoli del più forte. 286 gallerie da 33 paesi, 4000 artisti, 95.000 visitatori, compratori da circa 300 collezioni istituzionali importanti, anche museali (tra cui i più famosi musei di arte contemporanea mondiali).

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Quanto alle vendite, nonostante le incertezze sui mercati finanziari -complici tra l’altro i timori relativi a Brexit e alle elezioni americane- e le premesse delle aste di New York in deciso calo di vendite rispetto allo scorso anno, i galleristi specializzati negli artisti storicizzati e nei pezzi da novanta, sembra si siano mossi con prudenza, cercando di contenere i costi della manifestazione, di proporre pezzi di qualità senza disperdere le proposte al di fuori di ciò che poteva essere presentato meglio e come conseguenza di un lavoro espositivo precedente alla fiera, magari con passaggi museali. Infine, curando i prezzi sul secondario di artisti viventi in modo che non si discostassero troppo dai prezzi sul mercato primario. A quanto pare, l’oculatezza ha pagato, e già nei primi giorni le vendite sono state interessanti.

Tra gli artisti di punta, sotto la lente Paul Mc Carthy, in vista anche, ma non solo, grazie alla istallazione presente in Art Unlimited, Tomato Head, venduta per 4,75 milioni di dollari.

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E la qualità generalizzata delle opere presenti si toccava con “occhio”, girando nella fiera. Come dire, dal punto di vista del visitatore appassionato, un po’ di incertezza sui mercati può migliorare la qualità generale delle opere esposte. Nel comunicato finale, l’organizzazione di Art Basel afferma di aver visto numerosi nuovi collezionisti giungere dall’Africa, dalla Russia, dall’Asia e dal Medio Oriente, e di avere avuto solidi risultati di vendite.

Insomma, l’essere appuntamento fieristico leader mondiale, con una notevole massa critica di gallerie importanti da tutto il mondo, consentirebbe ad Art Basel di essere attrattiva anche nei momenti di mercato più volatili. Qui si può confrontare il meglio nel mondo, dunque anche spendere meglio.
Ed anche il successo crescente di Art Unlimited, che aggiunge al tipico appuntamento fieristico un immenso padiglione di istallazioni quasi da “biennale”, ha finito per catalizzare l’attenzione dei collezionisti sugli artisti prescelti dalle gallerie per dare vita a questa sezione meno “mercato”, più fantasiosa e affascinante, aiutando alla fine le vendite nei due padiglioni classici.

Ai weiwei
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Per quel che riguarda gli artisti italiani, fa piacere di aver visto venduti e molto presenti in diverse gallerie sia italiane che straniere Michelangelo Pistoletto, Emilio Isgrò, Piero Manzoni e Fausto Melotti. Quest’ultimo, potremmo immaginare, anche in dialogo a distanza con quel Calder che in questi giorni è stato esposto con forza nella mostra presso la Fondazione Beyeler a Riehen, a due passi da Art Basel.

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In buona luce la pattuglia delle circa 15 gallerie italiane, che hanno puntato su artisti nazionali ed internazionali, come in crescita sembrano i pezzi di artisti nazionali esposti nelle 270 (ed oltre) gallerie straniere. Il lavoro che fanno le nostre gallerie in queste occasioni è fondamentale per portare i nostri artisti fuori dai nostri amati e ristretti confini (almeno per quanto riguarda il mercato artistico), nelle collezioni straniere e quindi incentivarne la crescita artistica e di mercato nel mondo. Come il lavoro di Salvatore Scarpitta esposto da Tornabuoni, che pare aver suscitato interesse e simpatia dal pubblico internazionale.

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Arrivederci a Miami Beach a dicembre.

 


«Ad Art Basel 2016 ci sono state forti vendite ai musei e ai privati»
Glenn Scott Wright, Co-Director, Victoria Miro, London 

«Una fiera straordinaria; più dell’ 80% dei nostri lavori sono stati venduti e abbiamo venduto a collezionisti appassionati, sia vecchi che nuovi»
Marc Glimcher, President, Pace, New York, London, Beijing, Hong Kong 

«Che settimana eccezionale! abbiamo incontrato un numero incredibile di collezionisti e di rappresentanti di musei da tutto il mondo»
Michele Casamonti, Director, Tornabuoni Art, Paris, Florence, Milan, Forte dei Marmi, Crans-Montana, London


 

Informazioni utili:

Art Basel 2016
Messeplatz 10
4005 Basilea

www.artbasel.com

Testo e foto Antonio Manuseto

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