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A Girl Walks Home Alone at Night: arriva in Italia l’horror indie di Ana Lily Amirpour

A Girl Walks Home Alone at Night

A Girl Walks Home Alone at NightA Girl Walks Home Alone at Night: finalmente arriva in Italia l’horror indie di Ana Lily Amirpour per un’estate tutta all’insegna del brivido.

Si prepara per il pubblico italiano un’estate cinematografica all’insegna delle nuove dinamiche orrorifiche. Apre le danze alla fine di questo mese – sulle note di Dancing Girls della libanese Farah – A Girl Walks Home Alone at Night di Ana Lily Amirpour, a luglio sarà la volta di It Follows e dopo il Ferragosto non tutti i falò si spegneranno perché arriverà nei cinema italiani The VVith di Robert Eggers.
Oggi ci occupiamo del primo lungometraggio di Ana Lily Amirpour, A Girl Walks Home Alone at Night presentato nella sezione «Next» del Sundance Film Festival nel 2014. Il film girato in lingua persiana è però una produzione del tutto americana, con un unico set costruito in California. Amirpour crea qui il suo personale luogo narrativo: Bad City, una città mediorientale dallo smaccato aspetto staged, che ci richiama alla memoria, nel bianco e nero della giovane regista americana di origini iraniane, la Sin City hard-boiled di Frank Miller. A Girl Walks Home Alone at NightBad City ha una periferia postindustriale il cui skyline è segnato dal movimento indefesso delle gru petrolifere, una zona suburbana da serial tv americano anni Novanta e un dedalo di vicoli da cortometraggio afghano.
A Girl Walks Home Alone at Night possiede sì una natura noir ma straniata dall’ambientazione mediorientale e da personaggi che sembrano provenire dai più disparati immaginari: dal teatro esistenzialista, dall’horror, dal videoclip, dal melò, senza mancare un twist nell’estetica queer.
Amirpour è una regista capace ma è anche quella che potremmo definire una «volpina», quando calca un po’ la mano su hipsterismi di sorta: lo skateboard usato dalla sua protagonista, la maglietta a righine da abbinare a un chador nero e assai grafico, i vinili, la teenage comedy, il trucco mutuato dalle dive del cinema italiano degli anni Sessanta e le inquadrature tipiche del western più classico. A Girl Walks Home Alone at NightPotrebbe essere un po’ troppo se non fosse che tutto questo viene liberato in un territorio liminale, un dreamspace che tutto sembra accogliere e diluire, un caleidoscopio in bianco e nero, simbolico e suggestivo, in cui nulla – nemmeno gli strani poster di Michael Jackson e Madonna che non sono Michael Jackson e Madonna – sembra fuori posto.
È in questo luogo onirico e distante che si muove la ragazza del titolo (Sheila Vand), una creatura stilizzata che possiede la mimica predatoria dei felini, pronta a punire nel sangue – e addirittura prevenire, come nell’agghiacciante avvertimento al bambino per strada – le azioni brutali e degradanti compiute degli uomini sulle donne. Una ferale vendicatrice che sarà sconvolta e conquistata dalla disarmante e naturale dolcezza di Arash (Arash Marandi), col quale condivide l’amore per la musica – «le canzoni tristi sono le migliori!» – e mostra una qualche forma di umanità e attrazione.A Girl Walks Home Alone at Night A Girl Walks Home Alone at Night è il tentativo di Amirpour di creare un proprio universo narrativo, attraverso stilemi e suggestioni di personale elezione. Un universo che trova la sua natura non nella creatura protagonista ma nel perturbante che scaturisce dalla commistione di tutti questi immaginari amati da Amirpour, giustapposti e trasfigurati. Per chi vuole approfondire la conoscenza di Bad City e scoprire qualcosa in più su Arash e «la ragazza», Amirpour ha realizzato una serie a fumetti per la casa editrice Radco, purtroppo ancora inedita in Italia.
Infine, menzione speciale alla colonna sonora indie – Amirpour è anche un’apprezzata DJ – in cui s’incontrano White Lies e Radio Tehran.

>> In sala da giovedì 30 giugno.

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