Si è conclusa da poco la terza edizione de Il Tempo delle Donne, la festa-festival del Corriere della Sera. Per tre giorni si sono tenuti alla Triennale di Milano concerti, riflessioni e interviste sul sesso e l’amore. Tra le conversazioni, quella del critico d’arte Vincenzo Trione con la gallerista Lia Rumma e il fotografo Antonio Biasiucci, ha affrontato il tema Sesso e arte. L’arte autentica può attenersi al rispetto del buon gusto?
“La creazione artistica è senza pudore” è quanto afferma Vincenzo Trione all’inizio della conversazione, introducendo i personaggi che nella storia dell’arte si sono confrontati con l’esperienza sessuale. Alcuni artisti hanno dato un’immagine del sesso di carattere allusivo, altri ne hanno riportato gli aspetti di maggiore corporeità. Nella realtà contemporanea è sempre molto dibattuto il tema della censura e del pudore ma la storia dell’arte non può attenersi al buon gusto perché il sesso è la linfa vitale, rivelatrice delle cose meno evidenti della realtà. Ma gli artisti hanno assunto atteggiamenti diversi verso il sesso e la sua interpretazione. Gustav Courbet, padre del realismo, con la sua opera l’Origine du monde del 1866, sceglie di rappresentare il sesso femminile come unico protagonista deformando la parte restante del corpo. Tratta il sesso come una natura morta in quanto non ha nulla che induca all’erotismo. L’opera rimanda unicamente a se stessa.
L’immagine sessuale ha però assunto sembianze sempre diverse. Picasso scompone le figure delle prostitute in un bordello creando una delle opere più conosciute al mondo. Thomas Ruff trae dal mondo del porno il materiale necessario per la creazione delle sue opere. Dall’immagine si allontana lentamente, perdendo forse il linguaggio esplicito della pornografia ma è ugualmente allusivo e quindi provocatorio. Da Mapplethorpe che racconta la New York disinibita al matrimonio di Jeff Koons con la porno-diva Ilona Staller, raccontato in opere che li ritraggono in sembianze angeliche e anche un po’ kitsch. Dall’opera disinibita di Duchamp che si può spiare solo attraverso dei fori del museo di Philadelphia a quella di Vanessa Beecroft esposta alla Biennale di Venezia 2015 che è stata ritenuta anch’essa scandalosa. L’introduzione storico-artistica di Vincenzo Trione incornicia le storie di due personaggi che del sesso raccontano due elementi che peculiari: l’ispirazione e l’amore.
Il sesso come ispirazione creativa viene raccontata dalla gallerista di fama internazionale Lia Rumma. Durante la sua attività, ha incontrato numerosi artisti tra questi la performer Marina Abramovic e Anselm Kiefer. Con quest’ultimo la Rumma ha instaurato un legame di complicità durato per trent’anni che sembra essersi concretizzato in un’opera d’arte. Si tratta di un album di disegni erotici, risalente al 2013, realizzato da Kiefer dal titolo Eos. L’artista s’ispira ai nudi di Klimt e della scuola viennese ma evoca anche un dialogo erotico a distanza con la gallerista.“Tenere acceso il desiderio è fonte di creazione” sostiene Lia Rumma durante la proiezione delle opere di Kiefer che raccontano qualcosa di più di un semplice esercizio stilistico.
La nascita è un atto d’amore e la storia dell’arte ne è costituita da numerosi esempi. Suggestiva è la storia che si cela dietro al progetto della copertina di IO DONNA realizzata dal fotografo Antonio Biasiucci, che con il suo linguaggio in bianco e nero riesce a raccontare una storia toccante con assoluta eleganza. E’ in una sala parto di Matany in Uganda che Biasiucci racconta una realtà difficile in cui in maniera quasi frenetica si alterna la vita e la morte. Le giovani donne nell’atto di partorire vengono catturate dalla macchina fotografica dell’artista. Malgrado il disagio avvertito dallo stesso Biasiucci, le sue opere testimoniano la caducità della vita ma allo stesso tempo domina la raffinatezza fotografica che racconta prima di tutto l’amore per la vita.
Sesso e arte sono due elementi destinati ad un dialogo eterno nel mondo della produzione artistica. A volte questa combinazione può determinare aspetti sempre differenti, che possono andare dall’erotismo, come nel caso di Lia Rumma, musa ispiratrice di Kiefer, all’amore che nelle sue dinamiche complesse tra vita e morte conduce alla nascita, come raccontato da Antonio Biasiucci. La storia dell’arte dimostra, anche in questo confronto con la realtà sessuale, che esistono sempre infinite possibilità per raccontare diverse tematiche. E’ inevitabile che il pudore e il buon gusto non possano porre alcun freno alla creazione.