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Annie Leibovitz, Women: New Portraits. A Milano fino al 2 ottobre

Women: New Portraits Annie Leibovitz exhibition

Women: New Portraits Annie Leibovitz exhibitionAnnie Leibovitz arriva alla conferenza stampa con sciallo e tranquillità. Il ritardo è tollerabile, considerando che UBS, la banca svizzera che sponsorizza il progetto espositivo, serve agli ospiti della stampa una deliziosa colazione, rendendo l’attesa lieve e placando la maniacale passione dei giornalisti per lo scroccare. Il suo accento è atroce: non nel senso che lo è in sé, ma è un americano denso e biascicone, che però la rende ancora più familiare e piacevole, quasi una vecchia amica del bar che ti racconta le sue ultime avventure.

>> È una avventuriera, Annie, una vita rock’n roll, amori importanti, la capacità che hanno i grandi di essere al posto giusto nel momento giusto. Nata nel 1946, studi artistici nella natia San Francisco, nel 1970 comincia a collaborare con Rolling Stone per la realizzazione di ritratti e servizi fotografici dei mostri sacri del rock. Da allora centinaia di copertine: la nostra memoria dei volti del rock coincide spesso coi ritratti di Annie, incisivi e accattivanti. Sua è la foto di John Lennon nudo abbracciato a Yoko Ono, scattata l’8 dicembre 1980, lo stesso giorno in cui i cinque colpi di pistola di Mark David Chapman ce lo portarono via. Il posto giusto, il momento giusto.

Nel 1983 si tuffa in una nuova avventura, decidendo di collaborare alla rifondazione di Vanity Fair (era dal 1936 che non era più pubblicato) e da qui, oltre a continuare il percorso legato alla musica pop e rock, amplia lo sguardo a tutti i campi del repertorio della rivista: cinema, moda, costume, personaggi politici. Infine, una brutta storia di debiti, finita con il vendere l’anima al diavolo, cioè una banca. Su parte di questa avventura l’influenza di un grande amore, quello con Susan Sontag, interrotto da un male incurabile il cui dolore rassegnato e coraggioso viene documentato da una serie di fotografie.Women: New Portraits Annie Leibovitz exhibition

>> Negli ultimi anni l’onore di fotografare Sua Maestà la Regina Elisabetta II che, per quanto amatissima, non si distingue per disinvoltura e disponibilità verso l’obiettivo.
Cosa accomuna donne irraggiungibili come la Sontag e la Regina Elisabetta? Probabilmente, lo dice Annie Leibovitz stessa, il fatto che la sua ricerca sia sull’espressione della forza, più che della bellezza, o comunque della rappresentazione di entrambe viste come un’unione indissolubile.

In questa mostra voluta da UBS all’interno di un progetto culturale di esplorazione del mondo femminile la forza estetica propulsiva deriva dai volti delle donne ritratte, personalità eccellenti che hanno raggiunto traguardi importanti nei vari campi dello sport, dello spettacolo e della cultura di massa. Il progetto ‘Women’ di Annie Leibovitz è partito nel 1999 come raccolta di ritratti e negli anni si è arricchito di nuovi volti fino a diventare un atlante rappresentativo del percorso di successo delle donne più famose del mondo: la succitata Yoko Ono, presente sia con il suo John che in una foto malinconica fatta l’anno successivo, col volto segnato dal lutto. Ma anche Caitlyn Jenner con la sua muscolare bellezza e la fantastica Adele, così sguaiatamente inglese dal vivo così come bella e triste negli scatti.Women: New Portraits Annie Leibovitz exhibitionLa semplicità dell’allestimento nella cornice della Fabbrica serve a concentrare lo sguardo sulla pulizia formale degli scatti, invitando a cercare tra le differenze un concetto di femminilità dalle mille sfaccettature.

  • Annie Leibovitz
    Women: New Portraits
    9 settembre – 2 ottobre
    Fabbrica Orobia, Milano

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