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Ardengo Soffici e le avanguardie in mostra agli Uffizi

Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno, Firenze 1879 – Vittoria Apuana, Forte dei Marmi, Lucca 1964) Decorazioni di Bulciano 1914 Tempere murali staccate e riportate su pannelli Firenze, collezione privata [16-16e] Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno, Firenze 1879 – Vittoria Apuana, Forte dei Marmi, Lucca 1964) Decorazioni di Bulciano 1914 Tempere murali staccate e riportate su pannelli Firenze, collezione privata [16-16e]

Dal 27 settembre in mostra Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze alla Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi.

Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno, Firenze 1879 – Vittoria Apuana, Forte dei Marmi, Lucca 1964) Decorazioni di Bulciano 1914 Tempere murali staccate e riportate su pannelli Firenze, collezione privata [16-16e]
Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno, Firenze 1879 – Vittoria Apuana, Forte dei Marmi, Lucca 1964) Decorazioni di Bulciano 1914
Tempere murali staccate e riportate su pannelli
Firenze, collezione privata [16-16e]

La donazione di un autoritratto di Ardengo Soffici, da parte degli eredi del grande artista ed intellettuale toscano, agli Uffizi (Ardengo Soffici, Autoritratto, 1949, Firenze, Galleria degli Uffizi), ha stimolato l’idea di una mostra su questa figura di pittore, scrittore, polemista e critico d’arte, puntando l’attenzione in particolare sugli anni che lo videro assumere un ruolo di assoluto protagonista nell’aggiornamento della cultura figurativa italiana. E’ infatti da tempo riconosciuto che gli scritti di Soffici pubblicati tra il primo e il secondo decennio del Novecento e le iniziative culturali da lui sostenute e organizzate (come la Prima Mostra italiana dell’Impressionismo allestita a Firenze nel 1910) costituirono un momento decisivo per lo svecchiamento e il rinnovamento dell’arte in Italia.

Pierre Puvis de Chavannes (Lione 1824 – Parigi 1898) Les Jeunes Filles et la Mort (Le fanciulle e la morte)  1872 Olio su tela, cm 146,4x117,2 Williamstown, Massachusetts,  Sterling and Francine Clark Art Institute
Pierre Puvis de Chavannes (Lione 1824 – Parigi 1898) Les Jeunes Filles et la Mort 1872
Olio su tela, cm 146,4×117,2 Williamstown, Massachusetts,
Sterling and Francine Clark Art Institute

La mostra degli Uffizi si aprirà con una rievocazione di un evento decisivo non solo per il giovane Soffici, ma per l’intera cultura fiorentina, la Festa dell’Arte e dei Fiori (18 dicembre 1896 – 31 marzo 1897). A 17 anni Soffici ha modo di visitare varie volte questo grande consuntivo di cinquant’anni d’arte italiana e europea: una mostra nata sotto l’ala protettiva del mito di Botticelli, come dichiarato esplicitamente dal manifesto di Attilio Formilli, con una Flora ispirata alla Primavera degli Uffizi visibile in apertura della mostra. Soffici adolescente risulta colpito, nel bene e nel male, da varie opere, “ma la vera rivelazione in quella mostra fu per me Segantini” testimoniato da L’angelo della vita (1894-95), prestigioso prestito dal Szépművészeti Múzeum di Budapest.

 Fig. 4 Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno, Firenze 1879 – Vittoria Apuana, Forte dei Marmi, Lucca 1964) Il bagno 1905 Olio su tela, cm 199x400 Collezione privata

Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno, Firenze 1879 – Vittoria Apuana, Forte dei Marmi, Lucca 1964) Il bagno 1905
Olio su tela, cm 199×400 Collezione privata

Nel 1900 Soffici, ventenne, è a Parigi in compagnia di Giovanni Costetti e Umberto Brunelleschi per visitare l’Esposizione Universale: la capitale francese viene sentita come l’unico luogo dove un giovane artista, liberandosi dalla soffocante provincia, può trovare un contatto con la modernità più bruciante e avventurosa.
Frutto precoce del lungo periodo trascorso da Soffici a Parigi è il celebre saggio su Cézanne pubblicato su “Vita d’Arte” nel giugno del 1908, il primo studio organico apparso in Italia sull’artista: Cézanne non è più, come nel 1904, un protagonista del gruppo impressionista, ma ora, all’interno di una rilettura primitivista che ne accentua l’assoluta modernità, è diventato il superatore dell’impressionismo e il precursore di Picasso come attesta il dipinto, Paesaggio (Campagnes de Bellevue) del 1885-87 (Washington DC, The Phillips Collection).

Giovanni Segantini (Arco di Trento 1858 – monte Schafberg, Engadina 1899) L’angelo della vita (Dea cristiana o Dea d’amore) 1894-1895 Olio e gouache su carta, mm 595x480 Budapest, Szépművészeti Múzeum
Giovanni Segantini (Arco di Trento 1858 – monte Schafberg, Engadina 1899)
L’angelo della vita (Dea cristiana o Dea d’amore) 1894-1895 Olio e gouache su carta, mm 595×480 Budapest, Szépművészeti Múzeum

Frutto dei nuovi soggiorni parigini effettuati da Soffici tra il 1910 e il 1911, è l’importante saggio su Picasso di cui si espone Pipa, bicchiere, bottiglia di Vieux Marc (e “Lacerba”) (1914, Venezia, Peggy Guggenheim Collection) e George Braque (in mostra con Natura morta con chitarra, 1912, Milano, Museo del Novecento) pubblicato nell’agosto del 1911 su “La Voce”: il testo, previsto in origine con tre illustrazioni, uscì senza corredo fotografico, per l’opposizione di un inorridito Prezzolini (“se pubblichiamo quella roba lì, non ci facciamo credere più da nessuno”), e, pur costituendo una delle sue scoperte più originali, venne esclusa, nel nuovo clima di ritorno all’ordine, dall’antologia del 1919.

Paul Cézanne (Aix-en-Provence 1839 – 1906) Campagnes de Bellevue (Paesaggio)  1885-1887 Olio su tela, cm 36,2x50,2 Washington DC, The Phillips Collection
Paul Cézanne (Aix-en-Provence 1839 – 1906) Campagnes de Bellevue (Paesaggio) 1885-1887 Olio su tela, cm 36,2×50,2 Washington DC, The Phillips Collection

La parentesi futurista di Soffici lo vide nel 1914 polemizzare con Boccioni, staccarsi dalla cerchia del “marinettismo” e fondare un autonomo gruppo fiorentino, non impedendogli di mantenere le antenne sensibili anche ad altre, antitetiche esperienze figurative: così si spiega, sempre nel 1914, il breve scritto dedicato ai fratelli Savinio e de Chirico, il musicista e il pittore, incrociati a Parigi, dove risulta acutamente evidenziata la prospettiva onirica e antimoderna che caratterizzava la produzione del prossimo capofila della Metafisica.
La prima guerra mondiale costituisce per l’interventista Soffici, partito volontario per il fronte, non solo una lunga parentesi nell’attività artistica, limitata quasi esclusivamente alla realizzazione, in collaborazione con Carrà (di cui esponiamo La carrozzella, 1916, Rovereto, MART) e de Chirico, delle illustrazioni per la “Ghirba” (un giornale di trincea), ma anche una drammatica cesura psicologica e culturale.

Carlo Carrà (Quargnento, Alessandria 1881 – Milano 1966) Ritmi di oggetti 1911 Olio su tela, cm 53x67 Milano, Pinacoteca di Brera
Carlo Carrà (Quargnento, Alessandria 1881 – Milano 1966) Ritmi di oggetti 1911 Olio su tela, cm 53×67
Milano, Pinacoteca di Brera

Dopo la guerra Soffici si presenterà come “un altro uomo”, un intellettuale completamente trasformato: messe da parte le provocazioni delle avanguardie nei loro aspetti più sovversivi, si cerca ora un nuovo punto di partenza, per giungere ad una ricostruzione dei valori e del linguaggio figurativo. E’ questo il momento che vedrà l’artista produrre alcuni dei suoi più maturi capolavori, tra cui la sequenza di nature morte realizzate nel 1919 (Ardengo Soffici, Mele e calice di vino, 1919, collezione privata), in contatto con quel nuovo clima culturale che trova nella rivista “Valori Plastici”, fondata da Mario Broglio, la sua più compiuta espressione.

Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882 – Verona 1916) Studio per la scultura Vuoti e pieni astratti di una testa (Voglio dare il prolungamento degli oggetti nello spazio) 1912 Matita, inchiostro e acquerello nero su carta, mm 565x440 Londra, Estorick Collection
Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882 – Verona 1916)
Studio per la scultura Vuoti e pieni astratti di una testa (Voglio dare il prolungamento degli oggetti nello spazio) 1912 Matita, inchiostro e acquerello nero su carta, mm 565×440
Londra, Estorick Collection

Scoperte e massacri

Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze

 Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi

27 settembre 2016 – 8 gennaio 2017

www.uffizi.org

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