La mostra arricchita da altri prestigiosi prestiti, come quello del Codice sul volo degli uccelli, dalla Biblioteca Reale di Torino. E da apparati tecnologici che consentono di consultare il codice e gli altri fogli vinciani
Si tratta del suo secondo “viaggio” a Firenze, visto che fu esposto già nel 1982 (quando era ancora denominato Codice Hammer) nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, ottenendo uno straordinario successo di pubblico (oltre 400mila visitatori in poco più di tre mesi). Ora il Codice Leicester di Leonardo da Vinci torna a Firenze come anteprima di grande prestigio delle celebrazioni leonardiane che si svolgeranno in tutto il mondo nel 2019 in occasione dei 500 anni dalla morte del genio vinciano. Sarà stavolta l’Aula Magliabechiana degli Uffizi ad ospitare dal 30 ottobre al 20 gennaio 2019 la mostra dal titolo L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, curata da Paolo Galluzzi, arricchita da eccezionali apparati tecnologici per poter consultare il codice e numerosi altri preziosi fogli vinciani. Tema centrale dell’esposizione, che si avvale del patrocinio e del contributo del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, è l’acqua, elemento che affascina Leonardo: l’artista svolge indagini straordinariamente penetranti per comprenderne la natura, sfruttarne l’energia e controllarne i potenziali effetti rovinosi. Ma i 72 fogli del Codice Leicester esposti contengono riflessioni innovative anche su altri temi: soprattutto sulla costituzione materiale della Luna, sulla natura della sua luminosità, e sulla storia del pianeta Terra, nelle sue continue e radicali trasformazioni.
Oltre al Codice Leicester, l’esposizione offre alcuni spettacolari disegni originali di Leonardo e fogli da codici di straordinaria importanza, realizzati in quegli stessi anni: il Del moto et misura dell’acqua dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, (la silloge seicentesca di disegni sulla natura e sui moti dell’acqua tratti dai manoscritti vinciani) che integra le note e gli schizzi vergati sugli stessi temi nel Codice Leicester; il celeberrimo “Codice sul volo degli uccelli”, eccezionalmente concesso in prestito dalla Biblioteca Reale di Torino, compilato negli stessi mesi nei quali Leonardo realizzava il Codice Leicester; quattro spettacolari fogli del Codice Atlantico, prestati dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano, che illustrano gli studi vinciani sulla Luna, molto attinenti ai temi trattati nel Codice Leicester, e dove è illustrata l’invenzione della gru con cui Leonardo intendeva velocizzare le operazioni di scavo del canale navigabile che doveva collegare Firenze al mare. Infine, due preziosi bifogli del Codice Arundel della British Library, con rilievi del corso dell’Arno nel tratto fiorentino, dove sono indicate puntualmente posizione e misure dei ponti allora esistenti e sottolineate le analogie tra moti dell’acqua e moti dei venti, sulle quali Leonardo insiste nel Codice Leicester.