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Il Viandante di Sandro Chia al CIAC di Foligno

Dal 14 ottobre al 29 gennaio 2017 presso il CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, si svolge la mostra SANDRO CHIA Il Viandante, personale dedicata al grande artista toscano, tra i più noti protagonisti della Transavanguardia italiana.

SANDRO CHIA
Melanconia del Pittore, 1999-2000
olio su tela, 220x200cm
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

Curata da Italo Tomassoni, la mostra raccoglie circa 50 opere, in gran numero recenti ed inedite, molte realizzate appositamente per gli splendidi spazi del CIAC, arricchendone l’offerta espositiva – sono stati infatti sinora ospitati artisti informali, programmati concettuali, citazionisti “poveri”, neo espressionisti – ed offrendo l’opportunità di incontrare l’esponente più ricco di invenzione figurativa della Transavanguardia.

Accanto a undici grandi tele realizzate tra il 1998 e il 2003, prestate dalla Galleria Mazzoli di Modena, con le caratteristiche grandi figure umane di Chia che emergono da sfondi coloratissimi di forme geometriche o di pennellate ricche e dense, troviamo un gruppo di dieci strepitose tele recenti, con al centro uomini e donne di grande felicità espressiva, su sfondi dove dominano gli azzurri, i verdi e i blu, e paesaggi delicati e poetici.

SANDRO CHIA
Ritratto Enzo, 2001
olio su tela, 150 x 120 cm
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

Sono inoltre esposte una ventina di opere su carta eseguite con tecnica mista realizzate tra il 2012 e il 2014, magistrali schizzi di figure umane, dove Chia studia il movimento, inserendole in sfondi colorati di grande suggestione. Completano il percorso altri lavori recenti del Maestro, tutti di straordinaria qualità.

SANDRO CHIA
Paesaggio con figura femminile, 2013-2014
olio su tela, 160x130cm
SANDRO CHIA
In posa, 2013-2014
olio su tela, 70x56cm

 

“L’immagine di un viandante – afferma Chia – è il mio tema preferito, una figura che incede tra cielo e terra, contornato dal paesaggio, possibilmente accompagnato da animali domestici. Il viandante è per me il tema più fecondo, più ricco di conseguenze pittoriche ed ideali”. E ancora: “In fondo dipingere significa questo, significa pedinare a distanza un soggetto, braccare un’immagine, seguirne le tracce, scoprire le tracce, cancellare le tracce. Significa dimenticare se stessi nel paesaggio del quadro appena abbozzato, diventare lo specchio dell’immagine e quasi per caso, inavvertitamente, entrare nel quadro. Pochi passi dentro il quadro e il quadro diventa il teatro dell’auto seduzione, pochi passi dentro il quadro e il quadro si trasforma in autoritratto. Ancora un passo o due e si esce dal quadro lasciandovi l’immagine, l’ombra, il corpo astrale”.

SANDRO CHIA
Discussione sull’arte e sulla pittura, 1998-2000
olio su tela, 179 x 244 cm
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena
SANDRO CHIA
Senza titolo, 2003
olio su tela, 161 x 130 cm
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

 

 

Il vernissage della mostra sarà onorato dalla presenza di Emily Braun curatrice del Guggenheim Museum di New York che il 15 ottobre terrà una lezione a Foligno nell’aula delle conferenze dell’ex Chiesa dell’Annunciata (Via Garibaldi) su “Sandro Chia e la Transavanguardia” nell’ambito delle manifestazioni di “PIÙ ARTE PER TUTTI”.

 

SANDRO CHIA
Senza titolo, 2003
olio su tela, 110 x 110 cm
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena
SANDRO CHIA
Gino immortale, 2000
olio su tela, 160 x 130 cm
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

SANDRO CHIA
Il Viandante

a cura di Italo Tomassoni
14 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017

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