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Le due anime del Liberty a Palazzo Magnani, a Reggio Emilia

Giovanni Boldini - Marthe de Florian

Palazzo Magnani a Reggio Emilia ospita dal 5 novembre 2016 al 14 febbraio 2017 la mostra “ Liberty in Italia. Artisti alla ricerca del moderno”.

Giovanni Boldini
Giovanni Boldini – Marthe de Florian

Un’ampia indagine sul Liberty composta da sette sezioni che vedono riunite quasi 300 opere: dipinti, sculture, illustrazioni, progetti architettonici, manifesti, ceramiche, incisioni. Con prestiti provenienti da Musei italiani e da Collezioni private, molti dei quali vengono presentati al pubblico per la prima volta.

Ogni sezione della mostra mette in luce l’alternanza tra le due anime del Liberty italiano: quella propriamente floreale e quella modernista, più inquieta, stilizzata ed essenziale e che precederà le ricerche delle avanguardie.

Filo rosso che collega tutte le sezioni è lo stretto dialogo tra opera e processo creativo, che si manifesta attraverso la pratica del disegno e l’esercizio sulla linea grafica: alle pitture, sculture, ceramiche, ai progetti decorativi e ai manifesti sono stati infatti accostati bozzetti preparatori, cartoni, i disegni relativi a vasi, piatti e oggetti, in un continuo scambio tra arti e campi di ricerca. Risale dunque proprio al Liberty la ricerca di una bellezza applicata a tutte le forme del vivere quotidiano.

Nelle tre ampie sale dedicate interamente alla pittura emergerà come in Italia non sia possibile individuare uno stile unitario, ma piuttosto una varietà dovuta da una parte alla fedeltà al tradizione regionale, dall’altra alla volontà di adeguarsi a esperienze straniere. Il percorso si snoda attraverso i primi tentativi di aggiornamento del gusto, con l’opera degli artisti del gruppo “In Arte Libertas” di matrice preraffaellita, e con la pittura a pennellate filamentose di Nomellini e Previati, che filtrarono le ricerche del divisionismo attraverso temi ed atmosfere simboliste. Un’ampia sezione di ritratti, nudi e allegorie, da Giulio Bargellini a Giovanni Costetti, da Amedeo Bocchi ad Armando Spadini, accostati ai disegni preparatori, evidenziano la pluralità delle ricerche.

Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani – Nudo femminile

L’espressione artistica caratterizzante la Belle Epoque è stata quella grafica, sia quella applicata, il manifesto e l’illustrazione libraria, sia quella produzione più personale dei singoli artisti. Si trattava quasi sempre di opere ispirate ai grandi temi della letteratura decadente o storicista.

Francesco Nonni - Fonte meo
Francesco Nonni – Fonte meo

L’affermazione delle tendenze Liberty in Italia si ebbe soprattutto in occasione dell’Esposizione delle Arti Decorative di Torino del 1902, dove l’influsso dell’arte si estese verso tutti gli aspetti della vita quotidiana. Le arti decorative in mostra si articolano in due diverse sezioni: la ceramica d’artista, e piccoli manufatti in bronzo, tra scultura e oggetti di uso comune. In entrambi i casi si tratta di opere non filtrate dal lavoro dell’artigiano, ma dal diretto intervento del creatore evidenziato, nella mostra, dai disegni preparatori delle opere. In mostra le ceramiche di Domenico Baccarini, Giuseppe Cellini, Galileo Chini, Arturo Martini, Giovanni Prini, Achille Calzi e i bronzi di Duilio Cambellotti, Alessandro Zanelli, Giovanni Alloati e Renato Brozzi e altri.

La tendenza Liberty in scultura è espressa dalle opere di artisti come Domenico Trentacoste o Pietro Canonica. Gli scultori italiani avevano iniziato, già attorno agli anni ottanta dell’ottocento, ad avvertire le prime inquietudini del Simbolismo, artisti le cui ricerche mostrano una maggiore aderenza ai principi fondanti dell’Art Nouveau. La sezione traccia una mappa della scultura Liberty in Italia con opere mai prima d’ora esposte e realizzate nel periodo compreso tra il 1895 e il 1920.

Adolf Wildt
Adolf Wildt – Rosario – scultura

Per quanto riguarda la sezione dei manifesti troviamo artisti come Adolfo De Carolis, Adolfo Hohenstein, Aleardo Terzi, Plinio Nomellini, Galileo Chini, Leonardo Bistolfi, Vittorio Grassi o Umberto Boccioni. Questi , si dedicano alla nuova “arte del manifesto”, e applicano anche in questo settore le tendenze figurative del momento. Il manifesto è diventato infatti un canale attraverso il quale l’artista moderno può veicolare la propria creatività, rendendosi attivo e utile nel diffondere i frutti benefici della rivoluzione industriale.

Antonio Rizzi
Antonio Rizzi – Epos Naz Belle Arti – manifesto

 

L’esposizione promossa con il Patrocinio e il Contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, curata da Francesco Parisi e Anna Villari.

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Informazioni utili

Liberty in Italia. Artisti alla ricerca del moderno
5 novembre 2016 – 14 febbraio 2017

Palazzo Magnani – Reggio Emilia
Corso Garibaldi 31

Orari
Da martedì a giovedì 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
Venerdì, sabato e festivi 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso

Ingressi
Intero € 11
Ridotto studenti € 5 (studenti dai 6 ai 18 anni)

 www.palazzomagnani.it 

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