Da giovedì 17 novembre apre per la prima volta al pubblico l’area archeologica del Circo Massimo, con ingresso da Piazza di Porta Capena. I lavori di riqualificazione ambientale e di musealizzazione dell’area sono stati condotti da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – in collaborazione con l’Ufficio Città Storica, con il contributo tecnico di Zetema Progetto Cultura e realizzati dall’Impresa Celletti Costruzioni Generali. Attraverso il restauro che è stato compiuto minuziosamente su tutte le strutture è stato possibile recuperare tutte le testimonianze delle lunghe fasi di vita del monumento che si sono succedute nel corso dei secoli.
La presentazione alla stampa dello storico evento è avvenuta mercoledì 16 novembre con la partecipazione della Sindaca di Roma Virginia Raggi, dell’Assessore alla Crescita culturale Luca Bergamo e del Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce. Quest’ultimo, dopo un riassunto della lunghissima storia di questo monumento – uno dei più importanti della Roma antica – ha sottolineato come l’intervento , iniziato nel 2009, non è stato solo di recupero ma è da considerarsi come un vero e proprio intervento di urbanizzazione che ha restituito una nuova leggibilità al monumento. Innanzitutto, è stata realizzata una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area che permette una suggestiva vista delle strutture archeologiche presenti. E’ stato realizzato un piano inclinato che permette di superare gradualmente il dislivello oggi presente tra il livello dell’area verde e quella del recinto archeologico.
I margini dell’area archeologica sono stati provvisti di idonea recinzione di forma semicircolare in corrispondenza dell’emiciclo. Si è provveduto al consolidamento statico e al restauro delle murature antiche della medievale Torre della Moletta , realizzata nel XII secolo. Un grande lavoro di drenaggio è stato necessario in seguito all’affioramento della falda acquifera nella zona più depressa del sito. Un impianto di illuminazione appositamente studiato per ottimizzare ed enfatizzare la visita, si affianca a quello previsto per le strutture antiche. Inoltre la riqualificazione degli spazi pubblici ha riguardato anche le aiuole a verde che costeggiano la nuova recinzione e i marciapiedi verso piazza di Porta Capena, via dei Cerchi e via del Circo Massimo.
Oltre agli importanti interventi sopracitati, è stato predisposto un percorso di visita che permette a chiunque di vivere a pieno l’area archeologica , come non era stato mai possibile prima. Un apparato con pannelli illustrativi e una serie di numerosi frammenti lapidei sono stati dislocati in tutto lo spazio aperto. Per la prima volta, attraverso una scala interna si potrà accedere al piano superiore della Torre della Moletta e godere di una splendida vista sull’area archeologica. Nello spazio antistante la torre inoltre, sono stati posizionati i frammenti architettonici di marmo lunense provenienti dallo scavo dell’arco di Tito. Elementi di gradi dimensioni che ci danno la misura di quale fosse la dimensione di questo monumento. Le colonne infatti, superavano i 10 mt. di altezza. Sono state rintracciate anche alcune interessanti iscrizioni. Inoltre i visitatori potranno accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate dove si potranno osservare da vicino i resti di antiche latrine (vedi foto) e visitare alcune stanze che venivano usate come botteghe.
La Sindaca di Roma , dopo aver ringraziato i protagonisti di questa grande opera che restituisce alla città uno dei suoi luoghi simbolo, si è soffermata soprattutto sulla decisione presa nella giunta capitolina, di stabilire un prezzo del biglietto d’ingresso accessibile a tutti sempre seguendo lo schema delle altre aree archeologiche monumentali . Ha precisato infatti che sono previsti ” prezzi per i residenti, che sono 4 euro gli interi e 3 euro i ridotti, mentre per i visitatori interi a 5 euro e ridotti a 4 euro“. Per quanto riguarda l’inaugurazione la Sindaca ha annunciato che sarà aperta a 100 cittadini e cittadine residenti a Roma sorteggiati tramite il sistema informatico sul sito del Comune.
CENNI STORICI
Il Circo Massimo, come indica il nome, era il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità (600 m di lunghezza per 140m di larghezza) . Un monumento molto semplice fatto di un’arena centrale attraversata da una spina sulla quale vi erano i monumenti sacri , le statue, i segnacoli che consentivano di contare i giri delle corse dei carri. La sua storia affonda le radici in quella di Roma. Qui infatti, avvenne il ratto delle Sabine. E sempre qui si propagò l’incendio neroniano del 64 d.C. . I due piani superiori infatti, erano in legno e non in muratura. Sarà Giulio Cesare il primo che farà costruire le scalinate in muratura.
Dopo l’incendio neroniano è stato Traiano a costruire quello che oggi vediamo, ovvero le strutture in laterizio. Numerosi gli interventi degli imperatori successivi tra cui quello dell’erezione del gigantesco obelisco portato a Roma da Costante II nel 357 d.C. – ora al Laterano. Quando Papa Gelasio decide di chiudere l’area e di non far svolgere più le corse diventa un’area agricola, con la presenza di alcuni mulini di cui si approprierà poi la Famiglia Frangipane , cui dobbiamo la costruzione della Torre della Moletta. Si arriva quindi ai primi anni del novecento quando, finalmente, si decide la monumentalizzazione dell’area (precisamente negli anni trenta). In seguito l’area sarà utilizzata dal Partito Fascista per i suoi eventi. Nell’immediato dopoguerra torna ad uno stato di abbandono fino ai primi lavori di scavo e restauro degli anni ’80.
Informazioni utili
AREA ARCHEOLOGICA CIRCO MASSIMO, Roma
Orari
17 novembre – 11 dicembre : dal martedì alla domenica ore 10-16 (ultimo ingresso ore 15)
dal 12 dicembre : sabato e domenica ore 10-16 (ultimo ingresso ore 15) e dal martedi al venerdi su prenotazione allo 060608
Biglietti : intero 4 euro, ridotto 3 euro per i residenti.
tel 060608