Cafe Society è il nuovo film di Woody Allen, presentato allo scorso Festival di Cannes è arrivato ora anche in sala.
Protagonisti di Café Society –il nuovo film di Woody Allen– Kristen Stewart (Twilight), Jesse Eisenberg (The Social Network) e Blake Lively (Gossip Girl). Un giovane arriva nella Hollywood negli anni ’30 con il sogno di lavorare nel cinema, s’innamora e si ritrova immerso nella… Café Society. Direttore dalla fotografia Vittorio Storaro. Woody Allen, che ci ha abituati a un’alternanza di esiti (a volte con minimi sconcertanti come To Rome With Love), in una produzione massiccia che bisognerà poi studiare col giusto distacco, qui distilla con ritmo la sua poetica: la relazione casuale con annesso misuderstanding, l’opportunismo economico, la cultura, il confronto fra Los Angeles e New York, le battute sull’ebraismo (cogliamo l’occasione per segnalare l’imperdibile account twitter Jewish Comedians), il cinema e il metacinema col confronto fra una bruna (Kristen Stewart) e una bionda (Blake Lively) che sarà parte della cultura pop fino agli anni Sessanta. Menzione speciale alle sfumature da crime story che richiamano le immagini notturne e iconiche di Wegee. Il regista di capisaldi del cinema americano (come Io e Annie, Hanna e le sue sorelle, Radio Days) con Café Society torna su luoghi a lui congeniali (o verso i quali, per lo meno, più di una volta ha dimostrato accorata affezione. Vedasi La Maledizione dello Scorpione di Giada) e dirige in maniera disinvolta un cast giovane di nuove, ma già affermate, leve.
Cafe Society è l’Hollywood Babilonia di Woody Allen, leggero, soave e sornione come del jazz ascoltato alle due di notte in un localaccio.
A volte non c’è proprio bisogno d’altro.