Nella piovosa serata di giovedì 24 novembre si è svolta l’asta d’Arte Moderna e Contemporanea di Wannenes Milano, che ha ottenuto un discreto risultato.
La non irrilevante quota di invenduti, appena al di sotto della metà dei lotti presentati (129 in totale per questa tornata unica serale), potrebbe far pensare ad un insuccesso. Un’analisi più precisa dei singoli risultati d’asta, rivela invece un’acuta pianificazione del catalogo.
A riscaldare l’atmosfera all’interno della sala Carroponte dei Frigoriferi Milanesi ci pensano i primi lotti cartacei. Un cartoncino di Hisao Domoto decuplica la stima minima iniziale di € 600, seguono due lavori su carta Nam June Paik – che superate le stime previste (€ 15.00-2000) – vengono entrambe su offerta telefonica, rispettivamente per € 7.000 e €7500.
Partecipi di questa prima fase positiva -contaminata da alcuni invenduti di minor valore- le opere di nomi altisonanti come Tancredi, Casorati e Carol Rama. È infatti uno dei protagonisti della serata il secondo dei lotti dedicati alla pittrice torinese, Prove a carico (2002) -quotato €15.000-20.000 – che supera di misura le stime e si arresta a € 30.000.
L’opera inaugura una serie fortunata, tra il lotto 20 e il 35 il martelletto batte dodici volte per dichiarare le aggiudicazioni. Sono soprattutto i grandi nomi a essere premiati dai collezionisti in sala e collegati telefonicamente o via web, Boetti, Dorazio, Festa e Schifano. Non delude Fausto Melotti, che con la sua Poesia del 1962 – opera scelta come copertina del catalogo – raggiunge i €280.000, portandosi ben al di sopra delle stime iniziali di € 180.000- 240.000. La somma permette inoltre al lotto di determinare il nuovo record di vendita del dipartimento d’Arte Moderna e Contemporanea per singola opera.
Tra i molti successi della prima metà dei lotti non manca però qualche amara sorpresa, condividono la medesima sorte il dipinto Senza Titolo (1967) di Emilio Scanavino – che non raggiunge la stima minima di € 25.000- il grande olio su tela di Giuseppe Santomaso Spazio azzurro grigio (1973) e L’inter-ena-cubo azzurro di Paolo Scheggi del 1969.
Nella seconda parte della serata gli animi si placano e le serie di aggiudicazioni lasciano il posto a un minor numero di offerte, più concentrate e mirate verso determinati artisti in catalogo. Qui si rivela importante la presenza dei quattro lotti cartacei dedicati a Baruchelli, le opere vengono tutte aggiudicate rispettando le stime prefissate e ottenendo prezzi che variano tra €1.500 e 11.000.
Anche la veduta marina di Raoul Dufy -considerato uno degli highlights della evening – ottiene un discreto risultato arrestandosi tuttavia sulla stima minima di €70 000. Chiude positivamente la serie delle opere cartacee la produzione di Guttuso, oggetto di un duello telefonico, Pescatori di Sicilia (1949) viene aggiudicata con un hammer price di €14.000.
Dopo circa un’ora e mezza, l’asta volge al termine, è soprattutto nelle fasi finali che gli invenduti prendono il sopravvento rispetto ai risultati positivi finora raggiunti. È probabilmente una conseguenza dell’elevato numero di lotti e dalla vasta selezione di opere grafiche e multipli -28 lotti- che conclude il catalogo di Wannenes.
C’è ancora spazio per un raggio di sole prima che il pubblico torni a mescolarsi sotto la pioggia, che non ha smesso di cadere al di fuori della sala. È Andy Warhol a strappare l’ultimo sorriso con una serie di Marilyn altrettanto sorridenti, il lotto unico di dieci serigrafie -stimato € 1.500-2.500- si arresta a €1.800, somma che va a contribuire al totale di €781. 200, migliorando il precedente risultato di giugno 2016, con cui la casa d’asta inaugurava l’esperienza milanese.
Informazione utili
Per consultare il catalogo dell’ asta di Wannenes dello scorso 24 novembre cliccare qui.