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Immagini d’alluminio. Giosetta Fioroni in mostra a Roma. “Attraverso l’evento”

Giosetta Fioroni, Ritorno Liberty, 1968 Giosetta Fioroni, Ritorno Liberty, 1968
Giosetta Fioroni, Liberty malinconico, 1968
Giosetta Fioroni, Liberty malinconico, 1968

Ha inaugurato martedì scorso l’antologica di Giosetta Fioroni presso la Galleria Mucciaccia a Roma, per visitarla c’è tempo fino al 10 gennaio 2017. L’esposizione è a cura di Fabrizio D’Amico e Piero Mascitti, direttore artistico dell’Archivio Goffredo Parise e Giosetta Fioroni, il quale, ci spiega che il titolo della mostra è un omaggio, che l’artista fa ad Andrea Zanzotto.

ATTRAVERSO L’EVENTO, infatti, è tratto da Il galateo in bosco (1978), che bene esemplifica la poetica dello scrittore veneto, legata all’uso dell’ossimoro, alla formazione di nuove parole e da arditi accostamenti linguistici.

Giosetta Fioroni, Ritorno Liberty, 1968
Giosetta Fioroni, Ritorno Liberty, 1968

La mostra è composta da 40 opere, disposte con un andamento cronologico, dal 1964 ai giorni nostri, dove è possibile individuare le differenti “fasi” dell’artista dagli “argenti”, passando per le case e i teatrini, i collages fino alle ceramiche.

Per quanto parlare di “fasi” sia assolutamente errato nella storia dell’arte e di un artista, in questo caso ci aiuta ad individuare l’evoluzione della grande carriera di Giosetta Fioroni. La mostra si apre con le tele dipinte con lo smalto alluminio degli anni Sessanta, che dimostrano il forte interesse dell’artista verso la fotografia, pur non discostandosi mai dal metodo produttivo tradizionale, come lei stessa ha affermato in un’intervista:

“Dal 1963 in poi la partenza per un quadro è stata spesso una foto o un ritaglio di giornale a volte proiettato sulla tela. Per questo forse si è parlato dell’influenza di Warhol su quello che facevo. Ma le mie immagini d’alluminio sono dipinte col pennello, con la simpatia artigianale che l’uso del pennello comporta a differenza del distacco industriale di Warhol!”

(G. Fioroni, Altrouno La Nuova Foglio Editrice, Macerata,1976 p.43)

Giosetta Fioroni, Marylin Manson, 2009
Giosetta Fioroni, Marylin Manson, 2009

Gli anni Settanta sono rappresentati dai Paesaggi d’Argento, dalla serie Spiriti Silvani, dove è raccontato l’incontro dell’artista con gli spiriti della campagna veneziana.Si tratta di teche nelle quali compaiono piccoli oggetti ed elementi naturali, erano anni di profonda riflessione meditativa di Giosetta.

La mostra procede con i quadri degli anni Ottanta, periodo in cui l’argento cede il passo all’esplosione di colore dei teatrini, delle ceramiche e delle tele, come La casa di Nietzche, Autoritratto nel tempo che ci porta alle opere più recenti di Giosetta Fioroni come il grande Marilyn Manson del 2009 e il Ramo d’oro del 2014.

Ad accompagnare la mostra c’è un catalogo interessante della Cambi Editore, con nuovi testi di Fabrizio D’Amico, Piero Mascitti e Francesca Pola, anche il catalogo segue un ordine cronologico ed è fornito di un’ampia documentazione fotografica e scritti critici.

Giosetta Fioroni, La modella inglese, 1969
Giosetta Fioroni, La modella inglese, 1969
Giosetta Fioroni
Giosetta Fioroni
Giosetta Fioroni
Giosetta Fioroni

TUTTE LE INFORMAZIONI: http://galleriamucciaccia.com/event/giosetta-fioroni-attraverso-levento/

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