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La “Vera fotografia” di Berengo Gardin a Terni. Con testo d’autore

Gianni Berengo Gardin Gran Bretagna, 1977 © Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia
Gianni Berengo Gardin
Parigi, 1954
© Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Terni accoglie a braccia aperte i bianchi e neri di Gianni Berengo Gardin per una mostra originale. Le fotografie del maestro di Santa Margherita Ligure saranno accompagnate a “testi d’autore”: ciascuna delle foto esposte in mostra è infatti presentata da un protagonista dell’arte e della cultura, che ha commentato uno degli scatti scelti nell’immenso corpus fotografico di Berengo Gardin: amici, intellettuali, colleghi, artisti, giornalisti, registi, architetti. I loro testi, accostati a ciascuna delle 24 foto selezionate, permettono ancor di più di ragionare sul valore di testimonianza sociale ed estetica delle immagini.

Gianni Berengo Gardin
Venezia, 1959
© Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

CAOS (centro arti opificio siri) ospita così, dal 19 gennaio 2017, Vera fotografia con testi d’autore. Immagini che “parlano”. Raccontano i sessanta anni di carriera, la vita del fotografo è stata caratterizzata anche da molti incontri, che in un certo senso sono all’origine di questa mostra. Le fotografie di Berengo Gardin hanno raccontato un’epoca, accompagnato e a volte costruito una visione. Si tratta di uno tra i più grandi maestri della fotografia italiana perché possiede il dono di riuscire sempre a sorprendere per la sua capacità di raccontare il nostro paese e il nostro tempo. Nessuno come lui è stato un vero interprete, un artigiano devoto, un compagno, un amante della fotografia intesa come documentazione attenta e mai banale della realtà.

Gianni Berengo Gardin
Toscana, 1965
© Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

I testi sono di registi come Marco Bellocchio, Alina Marazzi, Franco Maresco e Carlo Verdone, architetti come Stefano Boeri, Renzo Piano e Vittorio Gregotti, artisti come  Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Jannis Kounellis; e poi di Lea Vergine e di Goffredo Fofi, del sociologo Domenico De Masi, dei fotografi Ferdinando Scianna, Sebastião Salgado e di un giovane emergente come Luca Nizzoli Toetti, di scrittori come Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, di giornalisti come Mario Calabresi, Michele Smargiassi e Giovanna Calvenzi, di Peppe Dell’Acqua, psichiatra dell’equipe di Franco Basaglia, di Marco Magnifico, vicepresidente del FAI  e di una  street artist come Alice Pasquini.

Accompagna la mostra il libro Vera fotografia pubblicato da Contrasto.

Berengo Gardin Vaporetto
Berengo Gardin Vaporetto

Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita Ligure nel 1930. Dopo essersi trasferito a Milano si è dedicato principalmente alla fotografia di reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale. Nel 1979 ha iniziato la collaborazione con Renzo Piano, per il quale ha documentato le fasi di realizzazione dei progetti architettonici. Nel 1995 ha vinto il Leica Oskar Barnack Award. È molto impegnato nella pubblicazione di libri (oltre 250) e nel settore delle mostre (oltre 200 individuali). Contrasto ha pubblicato di recente Il libro dei libri (2014) che raccoglie tutti i volumi realizzati dal maestro della fotografia, Manicomi (2015), Venezia e le grandi navi (2015) e Vera fotografia (2016). L’intera produzione e l’archivio di Gianni Berengo Gardin sono gestiti da Fondazione Forma per la Fotografia di Milano.

Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin, Milano, 1968

Informazioni utili

GIANNI BERENGO GARDIN
Vera fotografia con testi d’autore
Terni, CAOS (Centro Arti Opificio Siri)
19 gennaio  – 30 aprile 2017

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