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Il viaggio verso l’astrazione di Kandinskij giunge a Milano. Il cavaliere errante al MUDEC

Vasilij Kandinskij Improvvisazione sulle forme fredde, 1914 Olio su tela, cm 119 x 139 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia Vasilij Kandinskij Improvvisazione sulle forme fredde, 1914 Olio su tela, cm 119 x 139 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij Improvvisazione sulle forme fredde, 1914 Olio su tela, cm 119 x 139 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij
Improvvisazione sulle forme fredde, 1914
Olio su tela, cm 119 x 139
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

Kandinskij, il cavaliere errante | MUDEC, Museo di Milano | dal 15 marzo al 9 luglio 2017

Vasilj Kandinskij torna a Milano tra le azzurre vetrate del MUDEC con una mostra originale. Un’inedita esposizione “site-specific”, legata alla propria vocazione e fondata sul rapporto tra arte e scienze e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Tutti aspetti sperimentati dal fondatore dell’astrattismo, che ha sempre mostrato interesse per un approccio scientifico alla realtà, per le esplorazioni, per il viaggio come cifra riassuntiva della sua stessa esistenza.

Il visitatore potrà “entrare” nei suoi dipinti astratti e percorrerli. Proprio come voleva lui, che scrisse «per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro».

Vasilij Kandinskij Il cavaliere (San Giorgio), 1914-15 Olio su cartoncino, cm 61 x 91, Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij
Il cavaliere (San Giorgio), 1914-15
Olio su cartoncino, cm 61 x 91,
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

La mostra accosta opere di Kandinskij provenienti dai più importanti musei russi, alcune delle quali mai viste prima in Italia, a esempi della cultura popolare cui si ispirò e abbraccia il lungo periodo della formazione dell’immaginario visivo dell’artista, fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non tornare mai più in Russia. L’obiettivo è consentire allo spettatore, anche con l’ausilio di specifici strumenti multimediali, di comprendere l’origine e lo sviluppo del suo codice simbolico, in un viaggio affascinante all’interno dei suoi dipinti a partire dalle opere figurative iniziali fino a quelle più astratte.

In lui, moscovita di nascita, si mescolano i geni russi e tedeschi dei genitori, e quelli degli avi, provenienti dalla Siberia Orientale. Nato in una famiglia colta, segue studi classici e sin da bambino prende lezioni di piano, violoncello e disegno. All’università frequenta giurisprudenza, ma s’interessa con passione all’etnografia, in cerca delle radici profonde della propria cultura. Nel 1889 vive un’esperienza decisiva: passa più di un mese nel governatorato di Vologda, nel Nord della Russia, studiando le credenze e il diritto penale dei komi, e il popolo degli ziriani. Raccoglie e pubblica canzoni popolari, esegue disegni, appunta un Diario di viaggio.

Vasilij Kandinskij Mosca. Piazza Rossa, 1916 Olio su cartoncino, cm 51,5 x 49,5 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij
Mosca. Piazza Rossa, 1916
Olio su cartoncino, cm 51,5 x 49,5
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

In quei villaggi sperimenta una rivelazione: «Nelle loro isbe mi sono imbattuto per la prima volta in questo miracolo, che in seguito divenne uno degli elementi del mio lavoro. Qui ho imparato a non guardare al quadro generale dall’esterno, ma a ruotare intorno a esso, vivere in esso. Quando sono entrato nella stanza, la pittura mi ha circondato, e sono entrato in essa».

La mostra – che accosta sue opere provenienti dai più importanti musei russi, alcune mai viste prima in Italia, a esempi della cultura popolare, cui si ispirò – abbraccia il lungo periodo della formazione dell’immaginario visivo dell’artista, fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non tornare mai più in Russia. L’obiettivo è consentire allo spettatore, anche con l’ausilio di specifici strumenti multimediali, di comprendere l’origine e lo sviluppo del suo codice simbolico, in un viaggio affascinante tra le sue fonti visive.
Vasilij Kandinskij Non-obiettivo (Le naïves), 1910 Olio su tela, cm 50 × 66 Krasnodar, Museo Regionale d’Arte © Krasnodar Regional Arts Museum after F. A. Kovalenko, Krasnodar, Russia
Vasilij Kandinskij
Non-obiettivo (Le naïves), 1910
Olio su tela, cm 50 × 66
Krasnodar, Museo Regionale d’Arte
© Krasnodar Regional Arts Museum after F. A. Kovalenko, Krasnodar, Russia
Vasilij Kandinskij Composizione 217 (Ovale grigio), 1917 Olio su tela, cm 98 x 133 Ekaterinburg, Museo di Belle Arti © Ekaterinburg Museum of Fine Arts, Ekaterinburg, Russia
Vasilij Kandinskij
Composizione 217 (Ovale grigio), 1917
Olio su tela, cm 98 x 133
Ekaterinburg, Museo di Belle Arti
© Ekaterinburg Museum of Fine Arts, Ekaterinburg, Russia
Vasilij Kandinskij Destino (Cupole), 1909 Olio su tela, cm 83 x 116 © Astrakhan State Picture Gallery after P. M. Dogadin, Astrakhan, Russia
Vasilij Kandinskij
Destino (Cupole), 1909
Olio su tela, cm 83 x 116
© Astrakhan State Picture Gallery after P. M. Dogadin, Astrakhan, Russia
Vasilij Kandinskij Improvvisazione 34 (Oriente II), 1913 Olio su tela, cm 120 x 140 Kazan’, Museo di Belle Arti © State Museum of Fine Arts of the Republic of Tatarstan, Kazan, Russia
Vasilij Kandinskij
Improvvisazione 34 (Oriente II), 1913
Olio su tela, cm 120 x 140
Kazan’, Museo di Belle Arti
© State Museum of Fine Arts of the Republic of Tatarstan, Kazan, Russia
Vasilij Kandinskij Improvvisazione 4, 1909 Olio su tela, cm 107 x 159 Nižnij Novgorod, Museo Statale d’Arte © Nizhny Novgorod State Arts Museum, Nizhny Novgorod, Russia
Vasilij Kandinskij
Improvvisazione 4, 1909
Olio su tela, cm 107 x 159
Nižnij Novgorod, Museo Statale d’Arte
© Nizhny Novgorod State Arts Museum, Nizhny Novgorod, Russia
Informazioni utili

Kandinskij, il cavaliere errante. In Viaggio verso l’Astrazione

MUDEC, Museo delle Culture

15 Marzo 2017 – 9 Luglio 2017

Curatori: Silvia Burini e Anna Masoero

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