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Rosemarie Trockel alla Pinacoteca Agnelli

Riflessioni/Reflections: Rosemarie Trockel

Riflessioni/Reflections: Rosemarie TrockelRiflessioni/Reflections: Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi, dal 4 novembre 2016 al 26 febbraio 2017 alla Pinacoteca Agnelli.

Il legame indissolubile tra Torino, le sue collezioni e il programma espositivo della costellazione di Fondazioni e spazi dedicati all’arte è confermato, di anno in anno, nelle mostre che vengono dedicate ad artisti del contemporaneo, che si trovano, più per ineluttabilità che per desiderio, a mettere in relazione il loro lavoro con l’ingombrante Genius Loci dell’elegante città sabauda.
L’anno scorso, sempre qui alla Pinacoteca Agnelli, Ed Ruscha si confrontava con la criminologia del Museo Lombroso e la precisione maniacale di musei dal patrimonio composto da frutta finta (come il Museo della Frutta ‘Francesco Garnier Valletti’) e uccelli impagliati (la rinomata Accademia dell’Agricoltura).

Stavolta dentro il Lingotto troviamo Rosemarie Trockel, artista tedesca con un curriculum che spazia da una partecipazione nazionale alla Biennale di Venezia del 1997, alcune personali al MCA di Chicago e alla londinese Serpentine e la presenza a una Documenta di Kassel. Per questo percorso, curato da Paolo Colombo negli spazi della Pinacoteca Agnelli, vengono scelti pezzi delle collezioni torinesi che vengono messi in relazione a serie di lavori concettualmente barocchi, dove l’artificio della retorica riporta a meditazioni sulla specularità, sulla ripetizione dell’immagine come feticcio e vanitas, sul lavoro artistico dedicato al ritratto e sulla distorsione della prospettiva estetica nella contemporaneità.Riflessioni/Reflections: Rosemarie TrockelIl grande lavoro fotografico nella sala principale viene allestito utilizzando l’elemento del colore come separatore tra antico e moderno: le pareti, infatti, sono tinteggiate con il colore del pavimento sino ad un’altezza di circa un metro e mezzo e al di sotto della linea sono presenti 17 ritratti fotografici incorniciati e una serie di fotografie eseguite in anni passati: tra questi amici e personaggi della vita che ruota intorno all’artista (spicca, bellissima, la figlia di Monica Sprüth di Sprüth Magers, amica e mecenate). Al di sopra, su sfondo più chiaro, sono invece distribuiti sei ritratti a olio dai musei di Torino e sotto vetro quattro disegni del tardo Rinascimento provenienti dalla collezione della Biblioteca Reale.Riflessioni/Reflections: Rosemarie Trockel

>> La sezione degli specchi in ceramica, più intima e malinconica, si differenzia per l’analisi retorica della realtà vista attraverso l’opera d’arte: l’artista qui ha realizzato degli specchi che non riflettono ma deformano, sono simbolici come simbolico è lo specchio nell’opera d’arte.

L’utilizzo del bianco e delle ceramiche rende questi oggetti non tanto artifici che trasformano l’immagine – rendendoli pertanto totalmente inutili nel veicolare il senso di transitoria bellezza delle più tradizionali vanitas – quanto piuttosto disvelatori del mistero della visione nell’occhio di ciascuno e della moltiplicazione della realtà in tanti mondi possibili, la costellazione estetica della contemporaneità.


RIFLESSIONI / REFLECTIONS. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi

a cura di Paolo Colombo
dal 4 novembre 2016 al 26 febbraio 2017

Pinacoteca Agnelli

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