La Galleria Giovanni Bonelli ospita, fino al 24 febbraio, la mostra GIANNI PETTENA. ABOUT NON CONSCIOUS ARCHITECTURE, a cura di Marco Scotini.
La personale di Pettena presenta un’ampia antologica dei lavori dell’artista, tra i protagonisti dell’Architettura Radicale. Il termine, coniato da Germano Celant, denota un movimento di rifondazione concettuale della disciplina con una maggiore attenzione alla creatività nel rapporto tra forma e funzione.
Verrà riallestita la grande scritta Carabinieri, realizzata la prima volta nel 1968: uno degli esempi più importanti di intervento spaziale in cui è il linguaggio stesso a rivelare il carattere di imposizione e controllo del contesto.
L’esposizione si concentra sull’attività svolta tra il 1968 e la fine degli anni ’70, decennio cruciale per la sperimentazione artistica e sociale in Italia. Alla base dell’Architettura Radicale vi è l’idea di non costruire ma di operare nel già costruito, lasciando emergere lo spazio inconscio o inconsapevole che normalmente viene rimosso – oltre al concepire l’architettura e lo spazio come evento, performance permanente.
Tra le caratteristiche fondamentali del lavoro dell’artista emergono il rifiuto del rigore disciplinare, la sovversione, l’appropriazione, l’utopia, la performatività dell’urbano e la riscoperta del carattere fisico dei luoghi e del paesaggio naturale.
Se per anni Pettena è stato tra quei protagonisti dell’Architettura Radicale che non ha ricevuto il giusto riconoscimento, adesso si assiste a un’unanime riscoperta internazionale e a un’attenzione del tutto nuova nei confronti di questo artista, interprete e pioniere di uno dei movimenti più sperimentali degli anni Sessanta e Settanta. (Emilio Ambasz, architetto argentino)
Il titolo della mostra è tratto da un articolo di Pettena del 1974, risultato dei suoi ripetuti viaggi nel Sud Ovest degli Stati Uniti: dal deserto dello Utah alla Monument Valley.
Gianni Pettena (Bolzano, 1940) vive e lavora a Firenze. È tra i fondatori, alla fine degli anni ’60 a Firenze, del movimento “architettura radicale” insieme a Superstudio, Archizoom, UFO. Nel 1972 realizza la sua prima mostra personale alla John Weber Gallery a New York. Negli anni successivi si dedica sia all’attività di artista sia a quella accademica, spesso indagando le connessioni tra le proposte delle generazioni più giovani e il retaggio della sperimentazione iniziata negli anni ‘60.
Informazioni utili
GIANNI PETTENA. ABOUT NON CONSCIOUS ARCHITECTURE
Milano, Galleria Giovanni Bonelli
Via Porro Lambertenghi, 6
13 gennaio – 24 febbraio 2017
Orari: da martedì a sabato, 11.00 – 19.00
Ingresso libero
www.galleriagiovannibonelli.it