Piacenza si lascia scoprire puntando tutto sul suo Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri (Cento, 2 febbraio 1591 – Bologna, 22 dicembre 1666). I piacentini, si sa, sono molto riservati ma per promuovere la mostra dedicata al pittore emiliano aprono le porte della loro città per un tour alla scoperta delle meraviglie locali. A ribadirlo Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che pone la discrezione come premessa all’iniziativa dedicata all’artista di Cento. Piacenza mette da parte la sua ritrosia creando un percorso tutto incentrato su Guercino. Si comincia da Palazzo Farnese – sede dei musei civici piacentini – che ospita da marzo fino al 4 giugno una piccola mostra intitolata “Guercino tra sacro e profano”, curata da Daniele Benati e Antonella Gigli.
Nella Cappella ducale del Palazzo è possibile ammirare alcuni dei capolavori più celebri. Tra le sale dell’antica dimora una ventina di opere mostrano il vero volto dell’artista. È la produzione a parlare per lui, a svelare un Barbieri profondamente religioso, i cui tratti pittorici dimostrano una certa emotività. Dall’Immacolata concezione conservata ad Ancona, in cui la Madonna sorge dal mare con i piedi posati su una falce lunare, fino alla straordinaria Cleopatra morente dal grande pathos.
Un itinerario che non prevede solamente la mostra a Palazzo Farnese ma la possibilità di ascendere all’interno della cupola del Duomo di Piacenza per ammirare gli affreschi della Cattedrale.
Con una breve passeggiata, lasciandosi alle spalle la dimora farnesiana, si arriva rapidamente al centro e alla sua cattedrale.
È la parte del percorso intitolata “Guercino visto da vicino” che permette di ammirare la cupola e lo straordinario ciclo di affreschi realizzato tra il 1626 e il 1627. Si entra nella Cattedrale di Santa Maria Assunta da un ingresso secondario, alla sua sinistra, tramite un palazzo collegato. Una volta dentro gli affreschi dominano lo sguardo anche grazie alla nuova illuminazione realizzata da Davide Groppi.
La più importante chiesa piacentina, capolavoro romanico-gotico-barocco dalle tante trasformazioni nel corso dei secoli, è stata recentemente restaurata per rendere più accessibile il tour guerciniano.
All’ingresso c’è infatti una struttura in legno ex novo, una pedana che conduce all’altare sopraelevato e alla canonica dove sono conservati i manoscritti autografi che testimoniano il gran lavoro di Guercino.
Eccezionalmente, per tutta la durata dell’evento, i visitatori potranno salire l’interno della cupola del Duomo di Piacenza, per ammirare da vicino i sei scomparti affrescati con le immagini dei profeti Aggeo, Osea, Zaccaria, Ezechiele, Michea, Geremia, le lunette in cui si alternano episodi dell’infanzia di Gesù – Annuncio ai Pastori, Adorazione dei pastori, Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto – otto affascinanti Sibille e il fregio del tamburo.
La visita sarà introdotta da una piccola sala multimediale che introduce la figura dell’artista e di provare un’inedita esperienza immersiva attraverso particolari visori 3D.
Informazioni utili: http://guercinopiacenza.com/