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Profumi d’Oriente. A Milano un viaggio dall’Egitto a Costantinopoli

Alberto Fabbi, Harem Alberto Fabbi, Harem

ORIENTALISMO. Un viaggio dall’Egitto a Costantinopoli alla GAMManzoni di Milano. Una mostra che documenta con trenta capolavori le suggestioni suscitate dall’Oriente sulla pittura italiana dell’Ottocento. Dal 24 marzo al 25 giugno 2017 si potranno ammirare opere di autori quali Alberto Pasini, Gerolamo Induno, Domenico Morelli, Pompeo Mariani, Fausto Zonaro ed altri.

 Domenico Morelli, Thalita cumi
Domenico Morelli, Thalita cumi

A seguito della traduzione delle Mille e una notte, agli inizi del XVIII secolo nasce in Francia (e presto in tutta Europa) l’interesse rivolto a tutto ciò che era orientale. Questo clima culturale coinvolge anche l’Italia con una generazione di pittori attivi nella seconda metà dell’Ottocento. In esposizione una trentina di opere datate tra la metà del XIX e l’inizio del XX secolo.

Una rassegna in quattro sezioni che spaziano da scene di genere di pittori che intrapresero lunghi viaggi in terre lontane, a soggetti d’invenzione realizzati da artisti che l’Oriente l’avevano soltanto immaginato. La letteratura e la musica del tempo diedero un apporto fondamentale a questa tendenza: l’Aida di Giuseppe Verdi fu eseguita per la prima in Egitto nel 1871 contribuendo fortemente al recupero di atmosfere orientali nelle arti visive.

Gerolamo Induno, Preferita
Gerolamo Induno, Preferita

La prima sezione analizza il soggetto della donna in costumi orientali, attraverso significativi dipinti del bolognese Fabio Fabbi (Danzatrice, Odalisca) e di suo fratello Alberto (Harem), di Gerolamo Induno (Favorita) e di Domenico Morelli (Una strada a Costantinopoli). La seconda sezione propone un corpus di lavori di Alberto Pasini (Busseto 1826 – Cavoretto 1899) che attesta la sua attività di artista in viaggio. Le suggestioni raccolte da Pasini nei suoi viaggi contribuirono alla realizzazione di un cospicuo numero di vedute, spesso popolate da figure abbigliate con i caratteristici costumi locali.

La terza sezione, Cartoline da Costantinopoli, si focalizza su una delle città predilette dagli orientalisti italiani. Le opere più significative sono quelle del pittore veneto Fausto Zonaro (Masi 1854 – Sanremo 1929) che, trasferitosi a Istanbul nel 1891, guadagnò grande riconoscimento nel panorama artistico turco, tanto da meritarsi nel 1896 la nomina ufficiale di pittore di corte.

Eugenio Cecconi, Giardino arabo
Eugenio Cecconi, Giardino arabo

La mostra si chiude con L’Oriente mistico. Al di là dei soggetti di genere o dei ritratti di sensuali odalische, l’immaginario figurativo orientalista si ritrova anche in grandi scene bibliche. È questo il caso di molti dipinti del napoletano Domenico Morelli, di cui si espone una delle sue opere a soggetto veterotestamentario: La figlia di Jorio (1874), a lungo ritenuta dispersa. A un contesto analogo si legano opere, come La preghiera dell’arabo di Pompeo Mariani, rivelatrici di un rinnovato interesse verso il sentire religioso di culture lontane.

 Alberto Fabbi, Harem
Alberto Fabbi, Harem
Alberto Pasini, In attesa del Sultano
Alberto Pasini, In attesa del Sultano

Informazioni utili

ORIENTALISMO. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli

Milano, GAMManzoni, via A. Manzoni, 45
24 marzo – 25 giugno 2017

Catalogo GAMManzoni edizioni
Curata da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes

Orari
Martedì-domenica 10-13 / 15-19 (ultimo accesso 18.30)
Aperture straordinarie: 16-17-25 aprile, 1 maggio, 2 giugno

Ingresso: 6 €

Tel. 02.62695107; info@gammanzoni.com

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