Sfidare il mercato del lavoro rendendo gli studenti già operativi. Questo è l’obiettivo dell’Università IULM di Milano. La mostra Riti dedicata alla fotografia di Antonio Biasiucci, fino al 28 luglio negli spazi dell’ateneo, è interamente curata dagli allievi della Laurea Magistrale della Facoltà di Arti, turismo e mercati dell’ateneo milanese.
Antonio Biasiucci attraverso i suoi scatti in bianco e nero, indaga la realtà per recuperare l’origine delle forme. Riti è la mostra che sonda il concetto di ritualità, inserito non solo nel processo creativo dell’artista, ma anche nella specifica produzione d‘immagini che emergono dalle ombre. Il fotografo attraverso l’interpretazione personale dei soggetti, riesce a creare opere che raccontano storie con un linguaggio universale. Forte è la componente evocatrice che aiuta a determinare una propria interpretazione del racconto. Il concetto di ritualità viene scandito attraverso un percorso espositivo composto da diversi cicli che raccontano il lavoro di Biasiucci dagli anni Ottanta ad oggi.
E’ dal 2012 che gli studenti si misurano con un project work che prevede la progettazione di una mostra d’arte contemporanea. «I ragazzi iscritti al secondo anno della laurea magistrale in Arti, patrimoni e mercati della Facoltà di Arti, turismo e mercati creano un originale “prodotto culturale”» racconta Vincenzo Trione Preside della Facoltà di Arti, turismo e mercati, IULM. «Si curano delle diverse fasi: dalla scelta dell’artista al rapporto con l’artista stesso, dall’individuazione del tema alle questioni di carattere curatoriale, dai problemi di tipo allestitivo e conservativo a quelli di tipo comunicativo – continua Trione – I nostri allievi abbandonano progressivamente la loro condizione di studenti per iniziare a diventare professionisti preparati e duttili».
Il professore si sofferma sul protagonista della mostra, Antonio Biasiucci: «Una personalità molto originale nel panorama dell’arte e della fotografia italiana contemporanea. Un autore “ossessivo” e radicale, impegnato a offrire riattraversamenti inattesi e poetici di marginali momenti del visibile. Che vengono acquisiti, interiorizzati. Infine, resi irriconoscibili. Affidandosi a sofisticate assonanze governate da una potente immaginazione analogica. L’esito: sequenze di un involontario film di fantascienza, che evoca in noi riflessioni sul tema delle origini».
Il progetto formativo della IULM propone attività all’avanguardia creando un ponte più diretto tra l’università e il mondo del lavoro. Per quanto riguarda la Laurea Triennale in Arti, Spettacolo, Eventi culturali, lo studente si affaccia sul panorama delle professioni culturali apprendendo le competenze di base. Si ottengono le prime coordinate utili che vengono applicate in laboratori intensivi insieme a esperti del settore.
L’esperienza formativa diviene ancora più incisiva nel Corso di Laurea Magistrale in Arti, patrimoni e mercati. Le conoscenze teoriche sono approfondite e l’esercizio pratico ancora più dinamico. L’università si avvale di partnership italiane e straniere fornendo ai suoi studenti le competenze più aggiornate. Oltre ai laboratori, il percorso formativo prevede anche dei workshop e stage in note istituzioni. E’ al secondo anno di questo percorso di laurea magistrale che gli studenti, affiancanti dalla Triennale di Milano, realizzano progetti di curatela che si concretizzano in una vera e propria mostra.
Grazie ad alcuni partner della facoltà come Corriere della Sera, Miart, Israel Museum e altre note istituzioni con un progetto ben strutturato, gli studenti vivranno un’esperienza formativa a trecentosessanta gradi.
Antonio Biasiucci
Riti
4 maggio- 28 luglio 2017
Contemporary Exhibition Hall, IULM OPEN SPACE (IULM6)
Università IULM
Via Carlo Bo 1, 20143 Milano
www.iulm.it
La Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, 20121 Milano
www.triennale.org