PAC, Milano. Dal 27 giugno all’11 settembre 2017. L’arte e la funzione del narrare, in Africa, sono essenzialmente compito del cantastorie (griot o griotte al femminile). Così come degli anziani, dei capi tribù e delle donne, anch’esse depositarie del patrimonio favolistico. Questa volta è il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano a volerci raccontare il continente Africano. Con trentatré artisti in mostra. In equilibrio tra Occidentalità e Africanismo. Toccando questioni politiche, economiche, religiose. La cultura e l’arte emergono come strumenti ben precisi di consapevolezza.
Fotografie, dipinti, installazioni, disegni, sculture, video e performance. Artisti di diverse generazioni offrono ai visitatori ricerche visuali e narrative. Una mostra che segue con grande coerenza il filone iniziato dal PAC – atto a dedicare uno sguardo sul mondo. Abbiamo incontrato la Cina, abbiamo incontrato Cuba. Ora abbiamo la possibilità di immergerci nell’universalità della scena dell’Africa contemporanea a sud del Sahara.
Un’atmosfera estremamente stimolante e di grande interesse. La qualità degli artisti che sono presentati in questa mostra rappresenta un’immagine collettiva, un punto geografico che ci permette di capire cosa vivono e cosa vedono. Qual è il loro sguardo. Uno sguardo che entra in relazione con l’oggi. E ci invita a modificare il nostro. A relazionarci con un nuovo punto di vista.
Georges Adéagbo ha raccolto, proprio in occasione di questa mostra, tutto quello che i milanesi hanno scartato, perduto e che lo ha attirato. Abiti, libri, dischi, piccole sculture… indagando il tema della perdita, dell’oblio, della cancellazione della memoria.
L’opera di Omar Ba concilia i suoi ricordi senegalesi con le esperienze vissute nella sua città adottiva – Ginevra. Mescolando elementi africani ed occidentali.
La serie di fotografie Revelations scattate da Kudzanai Chiurai esplorano il modo in cui l’Africa viene immaginata in Occidente. Oltre che a porsi domande sulla condizione del continente nero che è presa continua di violente guerre civili.
Personal Accounts è un’opera di Gabrielle Goliath. Una serie di cinque film su cinque donne diverse che raccontano le loro esperienze di violenza domestica. Con un gesto di censura l’artista elimina il dialogo e le parole, disattivando il suono.
Questo è forse uno dei continenti più complessi del nostro pianeta. Le tematiche che scandiscono il percorso della mostra ci permettono di capire come i temi affrontati dagli artisti siano fortemente legati alla storia. Alla cultura. Mentre – allo stesso tempo – assumono una dimensione e un’ottica universale carica di forte stimolo anche per il visitatore che viene portato a mutare la propria prospettiva e mettere in discussione ciò che accade nel mondo.
Un pezzo di Africa diversa da quella degli stereotipi.
Informazioni utili
AFRICA. Raccontare un mondo
27 Giugno 2017 – 11 Settembre 2017
Pac
Padiglione d’Arte
Contemporanea
Via Palestro, 14
20122 Milano
www.pacmilano.it